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il monumento naturale palude di torre flavia, un ... - WWF Italia

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fu a partire dal XIV secolo destinata al pascolo del bestiame bovino, soprattutto<br />

nel periodo estivo, e all’allevamento dei cavalli, con l’effetto che è possib<strong>il</strong>e immaginare<br />

sulla preesistente copertura forestale.<br />

Con i secoli la <strong>torre</strong> andò in <strong>di</strong>suso, e certamente era già <strong>un</strong> vecchio rudere<br />

in rovina quando vide passare, a poche centinaia <strong>di</strong> metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza lo sbuffo del<br />

primo treno a vapore sulla linea Roma-Civitavecchia. Era <strong>il</strong> 1856 ed anche nel sonnacchioso<br />

Stato Pontificio i tempi cambiavano.<br />

La rovina definitiva venne negli anni dell’ultima guerra, sembra ad opera dei<br />

cannoni da 88 tedeschi appostati nell’entroterra, per eliminare <strong>un</strong> ut<strong>il</strong>e riferimento<br />

topografico per i possib<strong>il</strong>i sbarchi alleati.<br />

Il resto è cronaca: i danni delle mareggiate, <strong>il</strong> pennello <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa che l’ha ri<strong>un</strong>ita<br />

alla costa; <strong>il</strong> vecchio, massiccio rudere sembra aver ancora la voglia <strong>di</strong> sfidare<br />

i secoli e le intemperie.<br />

La storia recente<br />

<strong>di</strong> Diego Mantero<br />

Per frenare e contrastare <strong>il</strong> degrado <strong>di</strong>ffuso nell’area della “Palude <strong>di</strong> Torre<br />

Flavia”, la Regione Lazio con Decreto del Presidente della Gi<strong>un</strong>ta Regionale del<br />

24/03/1997 n. 613 istituì <strong>il</strong> Monumento <strong>naturale</strong> “Palude <strong>di</strong> Torre Flavia” esteso<br />

per circa cinquanta ettari nei com<strong>un</strong>i <strong>di</strong> Cerveteri e La<strong>di</strong>spoli. La regione con questo<br />

atto recepì le istanze del <strong>WWF</strong> che in collaborazione con la Provincia <strong>di</strong> Roma<br />

gestiva già da tempo <strong>il</strong> biotopo. In particolare venne dato seguito alla richiesta<br />

dell’Amministrazione Provinciale circa l’istituzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>’area protetta come in<strong>di</strong>cato<br />

dalla deliberazione n. 659/51 del 7 agosto 1996, confermando e rafforzando<br />

<strong>il</strong> vincolo esistente dell’Oasi <strong>di</strong> protezione della fa<strong>un</strong>a in<strong>di</strong>viduata nell’ambito<br />

del Piano Fa<strong>un</strong>istico Provinciale. Nella tutela delle zone umide residuali è stata <strong>di</strong><br />

particolare importanza l’emanazione delle <strong>di</strong>rettive europee “79/409/CEE Uccelli”<br />

sulla protezione degli uccelli selvatici e “92/43/CEE” del 21 maggio 1992 meglio<br />

nota come <strong>di</strong>rettiva “Habitat”, pertinenti la salvaguar<strong>di</strong>a degli habitat naturali,<br />

seminaturali, della flora e della fa<strong>un</strong>a. Si tratta <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive com<strong>un</strong>itarie che in<strong>di</strong>cano<br />

la priorità <strong>di</strong> porre sotto tutela siti e aree dalle valenze <strong>di</strong> primaria importanza<br />

ai fini della conservazione del patrimonio <strong>naturale</strong> europeo, dettandone le<br />

norme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a. In particolare, la Direttiva Habitat tende a stab<strong>il</strong>ire le modalità<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree, come da allegato alla <strong>di</strong>rettiva stessa, <strong>di</strong> importanza<br />

com<strong>un</strong>itaria nei riguar<strong>di</strong> della conservazione della bio<strong>di</strong>versità in relazione<br />

alle singole bioregioni costituenti l’Unione Europea. In base a queste due <strong>di</strong>rettive<br />

vengono in<strong>di</strong>viduate aree denominate SIC (Siti <strong>di</strong> Importanza Com<strong>un</strong>itaria) in<br />

base alla Direttiva Habitat e ZPS (Zone <strong>di</strong> Protezione Speciale) in base alla Direttiva<br />

Uccelli.<br />

Tale iniziativa è finalizzata alla costruzione della Rete Ecologica europea Natura<br />

2000, condotta negli anni 1995-97 nel nostro Paese nell’ambito del Progetto<br />

Bioitaly in cooperazione tra Ministero dell’Ambiente e le amministrazioni regionali.<br />

Nell’occasione è stata redatta per <strong>il</strong> Lazio <strong>un</strong>a prima lista comprendente<br />

duecento<strong>di</strong>ciotto tra SIC e ZPS; tra questi, con la sigla IT 6030020, viene designata<br />

la Zona <strong>di</strong> Protezione Speciale Torre Flavia istituita in relazione alla Direttiva Uccelli<br />

79/409/CEE ai fini della conservazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> ecosistema importante per la garanzia<br />

<strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> specie ornitiche migratorie e stanziali, <strong>di</strong> <strong>un</strong>a flora re-<br />

Capitolo 4<br />

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