il monumento naturale palude di torre flavia, un ... - WWF Italia
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La realtà della “Palude <strong>di</strong> Torre Flavia”, rappresenta non solo, come è nei fatti,<br />
<strong>un</strong>a piccola area relitta in <strong>un</strong> territorio fortemente trasformato, ma assume<br />
appieno <strong>il</strong> ruolo <strong>di</strong> testimone della tutela <strong>di</strong> quella bio<strong>di</strong>versità, ancora oggi<br />
percepita, troppo spesso, come puro elemento ornamentale nelle scelte dei vari livelli<br />
della pubblica Amministrazione, piuttosto che come valore. Ci piacerebbe e chissà<br />
che <strong>il</strong> tempo non ci <strong>di</strong>a ragione, che in futuro non ci si trovasse nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
poter solamente <strong>di</strong>fendere <strong>un</strong> luogo da nuove e potenziali minacce, ma che la<br />
conoscenza del territorio, <strong>il</strong> senso d’appartenenza ad esso e la l<strong>un</strong>gimiranza a<br />
promuoverne<br />
la tutela, meglio la conservazione, siano tanto <strong>di</strong>ffusi da poter ragionare<br />
del recupero <strong>di</strong> aree già compromesse, insomma all’insegna non del mantenimento<br />
ma della ricostituzione della continuità ecologica. Siamo ancora <strong>di</strong>stanti dal poter<br />
assistere al compimento <strong>di</strong> questo processo: in questo momento occorre fare i conti<br />
con <strong>un</strong>o “sv<strong>il</strong>uppismo”, stantio e pedante, che impone <strong>di</strong> osservare da vicino<br />
chi propugna progetti e programmi che nulla hanno a che fare con la sostenib<strong>il</strong>ità,<br />
principio seppur santificato da regole internazionali.<br />
Pazientemente occorre investire in <strong>un</strong> futuro per <strong>il</strong> quale Torre Flavia sia monito <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
approccio alla gestione del territorio non più percorrib<strong>il</strong>e, meglio, che mai avrebbe<br />
dovuto essere percorso: <strong>il</strong> <strong>WWF</strong> ormai anche in <strong>Italia</strong> ha avviato <strong>un</strong> programma<br />
<strong>di</strong> conservazione basato sulle strategie <strong>di</strong> area vasta, in<strong>di</strong>viduando obiettivi nell’arco<br />
<strong>di</strong> 50 anni per verificare la reale efficacia della propria azione. Insomma<br />
abbandonata la scala <strong>di</strong> intervento nel breve tempo, pur agendo nell’imme<strong>di</strong>ato<br />
sulle emergenze, la principale ambizione è quella <strong>di</strong> lavorare a stretto contatto<br />
con tutti coloro che sul territorio interessato vivono, attori a qualsiasi livello posto<br />
in gioco, da chi amministra a chi esercita <strong>un</strong>’attività impren<strong>di</strong>toriale, alla società civ<strong>il</strong>e<br />
che interagisce nei processi, in <strong>un</strong>a prospettiva <strong>di</strong> l<strong>un</strong>go periodo. Far si che che non<br />
sia più soltanto <strong>il</strong> <strong>WWF</strong> o pochi altri ad in<strong>di</strong>care l’importanza della tutela <strong>di</strong> <strong>un</strong>’area<br />
come ad esempio Torre Flavia, ma con<strong>di</strong>videre l’esigenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a misura<br />
<strong>di</strong> conservazione che deve essere patrimonio interiore e scelta razionalizzata,<br />
per quanto ancora non consapevolizzata.<br />
Sembra infatti ancora che la ragione che muove a voler <strong>di</strong>fendere luoghi, piante ed<br />
animali sia solo la passione verso <strong>il</strong> bello <strong>di</strong> tal<strong>un</strong>i - che, se anche fosse,<br />
probab<strong>il</strong>mente già giustificherebbe tanto impegno e l’attuale buona dose <strong>di</strong><br />
frustrazione che deriva dalla frequente inefficacia degli interventi determinata da<br />
<strong>di</strong>scutib<strong>il</strong>i scelte in materia <strong>di</strong> politiche ambientali - piuttosto che l’interazione tra<br />
quanto i nostri occhi percepiscono e <strong>il</strong> complesso grado <strong>di</strong> relazioni tra gli elementi<br />
costitutivi <strong>di</strong> <strong>un</strong> determinato ambiente, <strong>un</strong>a profonda simbiosi, che solo <strong>il</strong> tempo e <strong>il</strong><br />
rispetto consentono <strong>di</strong> comprendere. Non solo le nuove generazioni quin<strong>di</strong> ma chi<br />
vive l’oggi ha la responsab<strong>il</strong>ità del Pianeta, a partire dalla porzione che ne occupa:<br />
reinterpretando l’espressione che invita a pensare globalmente ed agire localmente<br />
potremmo proporre in relazione all’esperienza del Monumento <strong>naturale</strong> <strong>di</strong> Torre<br />
Flavia <strong>un</strong> approccio che vada dal particolare al generale, convinti che i tanti che già<br />
hanno imparato ad apprezzare questo piccolo angolo <strong>di</strong> Natura e i tanti altri che<br />
impareranno a farlo sono anche coloro che matureranno la sensib<strong>il</strong>ità e l’attenzione<br />
ai gran<strong>di</strong> fenomeni ambientali, per quanto da noi <strong>di</strong>stanti.<br />
Acciocchè questo si traduca in concretezza, continueremo <strong>il</strong> lavoro già positivamente<br />
avviato con l’Amministrazione provinciale <strong>di</strong> Roma, completando quegli interventi<br />
necessari per superare ed eliminare quei limiti che ancora interessano la bella<br />
“Palude <strong>di</strong> Torre Flavia”.<br />
Raniero Maggini<br />
Presidente <strong>WWF</strong> Lazio<br />
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