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il monumento naturale palude di torre flavia, un ... - WWF Italia

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Questo perché, a parte <strong>un</strong>a sua vitalità intrinseca legata alle sue specificità<br />

e <strong>di</strong>fferenziazioni, è da sempre “appartenuta”, in maniera molto stretta, alle<br />

popolazioni locali che ne hanno vissuto e con<strong>di</strong>viso tutte le sue metamorfosi ed<br />

i suoi “ambientamenti”, vivendo anche simbioticamente con <strong>il</strong> suo padule e la sua<br />

idrografia, usandola per esercitare <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> primigenia acquacultura, ut<strong>il</strong>izzando<br />

i flussi e riflussi del mare, incanalati e regimentati tramite piccole chiuse amovib<strong>il</strong>i,<br />

al fine <strong>di</strong> far entrare dei pesci in piccole lag<strong>un</strong>e salmastre e poi usarne<br />

per la commercializzazione gli avannotti (recati anche nel nord <strong>Italia</strong>) a schiusa,<br />

ovviamente, avvenuta.<br />

È <strong>un</strong>a zona, quella <strong>di</strong> Torre Flavia, che ha assistito, fino alla fine degli anni<br />

cinquanta, anche alla politica dello scambio ove i conta<strong>di</strong>ni dell’imme<strong>di</strong>ato retroterra<br />

ricevevano <strong>il</strong> pesce (sempre abbondante nel mare prospiciente) dai pescatori<br />

in<strong>di</strong>geni e <strong>di</strong> “passaggio” dando in cambio gli ortaggi ed i frutti <strong>di</strong> <strong>un</strong>a terra sempre<br />

molto generosa anche in virtù della sua particolare ottima climatologia.<br />

Per non parlare poi delle vecchie cacce palustri che sono com<strong>un</strong>que appartenute<br />

alla piccola storia locale. Debbo <strong>di</strong>re, come Sindaco, che Cerveteri è molto<br />

orgogliosa <strong>di</strong> questa particolare porzione del suo territorio, anche perché la fascia<br />

costiera più integra, che scorre dalla Torre Flavia verso Nord, insiste tutta nel suo<br />

comprensorio. L’impegno, sempre maggiore, profuso dalla Provincia <strong>di</strong> Roma,<br />

in costante sinergia con i com<strong>un</strong>i interessati, per <strong>un</strong>a migliore intelligente<br />

conservazione, valorizzazione e fruizione <strong>di</strong> questo sito che è <strong>un</strong> vero e proprio<br />

“patrimonio collettivo”, si sposa benissimo con quello che è l’impegno costante<br />

che l’Amministrazione Com<strong>un</strong>ale <strong>di</strong> Cerveteri sta portando avanti, anche in questo<br />

specifico settore, che si può definire, senza iperbole, strategico sia per <strong>il</strong> nostro<br />

presente che per <strong>il</strong> nostro prossimo o più remoto futuro.<br />

Antonio Brazzini<br />

Sindaco del Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Cerveteri<br />

Con Legge Regionale 29/97 sono state istituite e affidate in gestione alla<br />

Provincia <strong>di</strong> Roma quattro aree protette definite <strong>di</strong> “interesse provinciale”: la<br />

Riserva Naturale (R.N.) Monte Soratte, la R.N. Nomentum, la R.N. Macchia <strong>di</strong><br />

Gattaceca e Macchia del Barco e la R.N. Monte Cat<strong>il</strong>lo. Recentemente è stata<br />

istituita la R.N <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Borghese a Nett<strong>un</strong>o. Antecedentemente con <strong>il</strong> D.P.G.R. n. 613<br />

del 24/3/97 era già stato istituito e dato in gestione all’Amministrazione Provinciale<br />

<strong>di</strong> Roma <strong>il</strong> Monumento <strong>naturale</strong> “Palude <strong>di</strong> Torre Flavia”, zona umida <strong>di</strong> grande<br />

interesse naturalistico, oggetto <strong>di</strong> questa pubblicazione.<br />

A partire dalla istituzione delle aree protette <strong>di</strong> interesse provinciale,<br />

l’Amministrazione provinciale ha avviato <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> attività, in conformità con gli<br />

obiettivi del Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale (1998). L’impegno della<br />

Provincia è stato innanzitutto quello <strong>di</strong> gestire le aree in modo partecipato<br />

ricercando <strong>il</strong> coinvolgimento delle com<strong>un</strong>ità locali, valorizzando l’esperienza locale e<br />

promuovendo le iniziative delle associazioni locali <strong>di</strong> volontariato.<br />

Il sistema delle aree protette è fin d’ora l’ambito dove è più realisticamente possib<strong>il</strong>e<br />

sperimentare modelli <strong>di</strong> gestione e d’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> attività umane conformi ai principi<br />

statutari che possano essere in seguito esportati in tutto <strong>il</strong> territorio.<br />

In ambito provinciale la gestione delle aree protette è <strong>di</strong>retta a stimolare la<br />

partecipazione e <strong>il</strong> coinvolgimento delle com<strong>un</strong>ità locali residenti all’interno o alla<br />

periferia dell’area protetta e alla <strong>di</strong>scussione critica e all’eventuale recupero delle<br />

modalità tra<strong>di</strong>zionali locali <strong>di</strong> rapporto con le componenti non umane<br />

dell’ecosistema.<br />

L’impegno della Provincia si è concretizzato con <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> interventi che hanno<br />

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