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Asian Lednev (Fabio Fornasari): creatore di Mondi | di<br />

Emmanuele Pillia<br />

di Emmanuele Pilia 29 giugno 2010 In appr<strong>of</strong>ondimenti,architettura design grafica | 1.441<br />

lettori | 2 Comments<br />

Non senza sorpresa, qualche giorno fa, il 31 maggio, Fabio Fornasari ha annunciato su<br />

“Virtual Worlds Magazine” il ritiro dall’attività <strong>art</strong>istica del proprio avatar, Asian<br />

Lednev, con il quale ha firmato una quantità considerevole di lavori. Fornasari, tramite<br />

Lednev, è passato da interventi a scala paesaggistica, comprendenti addirittura intere<br />

isole, sino ad arrivare a perfomance o elaborazioni di oggetti dalla natura più<br />

concettuale. “In questi ottocento giorni ho sentito che il progetto di Asian aveva<br />

compiuto tutte le possibili rotte di SL, rotte che contengono strategie di costruzione di<br />

spazi di relazione tra avatar: dal progetto di una semplice forma a quello di conservazione<br />

di una land.”. Ottocento giorni, quindi, per girare attorno il mondo virtuale di Second Life,<br />

dieci volte tanto l’impegno dell’aristocratico Phileas Fogg per girare attorno il mondo<br />

reale. Ottocento giorni che scadono pressapoco il 6 giugno 2009, data in cui Asian Lednev<br />

delega a Fornasari la missione di farsi emissario della propria opera. L’occasione è Ars in<br />

Ara, quando Fornasari ha l’occasione di presentare il suo progetto Fun to Rez (dallo slang<br />

di Second Life, to rez: mettere in mostra): una valigetta nel quale contenere il minimo<br />

indispensabile per costruire un mondo virtuale in miniatura. Asian Lednev sembra così<br />

suggerire che “tutte le mie opere più importanti possono stare in una piccola valigia, come<br />

dichiarò Marcel Duchamp, che nel 1941 realizza la sua serie di 24 Scatole in una<br />

valigia.”. Ognuna di esse raccoglie 68 riproduzioni in miniatura delle sue opere più<br />

significative degli anni precedenti il 1935. Una Scatola in una valigia che viene realizzata<br />

durante la seconda guerra mondiale e che racchiude, oltre agli oggetti che di cui rende<br />

possibile il trasporto, anche il senso di un nuovo nomadismo. Un oggetto che è<br />

evidentemente allo stesso tempo una necessità dell’emigrante e un museo itinerante che<br />

raccoglie l’opera dell’<strong>art</strong>ista. Un nomadismo che si manifesta con ancora più veemenza<br />

nella nostra epoca, in cui non si viaggia solo da un continente all’altro, ma anche da un<br />

mondo all’altro. La necessità di avere sempre con se i propri confort, creano l’esigenza di<br />

trasportare addirittuda delle piccole isole, che così saltano così fuori dalla valigetta e<br />

prendono forma su una scrivania o su un altro piano qualsiasi, estemporanea Land su cui<br />

modellare ed applicare text<strong>ure</strong> e shape che più ci piacciono.<br />

Dopo un anno di missione dell’emissario Fornasari, e dopo quasi 1200 giorni di attività del<br />

suo mandante, Asian Lednev festeggia il proprio ritiro dal mondo dell’architettura<br />

virtuale. Come lo stesso Fornasari dice nel suo <strong>art</strong>icolo, È il tempo della storicizzazione di<br />

SL, della messa in ordine di quanto è accaduto al suo interno. Un bravo giocatore sa<br />

quando è meglio ritirarsi, ed è inutile continuare a giocare se gli stimoli sono ormai<br />

esauriti, solo per testimoniare l’esistenza di energie ormai dissipate. Ma rimane ancora il

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