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Scarica | Download - art a part of cult(ure)

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A testimoniare l’ esplorazione<br />

territoriale e la ricerca di un dialogo multidisciplinare all’interno dei progetti degli <strong>art</strong>isti vi<br />

è innanzitutto la scelta di allestire all’interno di edifici e strutt<strong>ure</strong> preesistenti, elementi<br />

della <strong>cult</strong>ura e della storia del paese, in alcuni casi recuperati e riadattati per ospitare gli<br />

interventi degli <strong>art</strong>isti, ma destinati a sopravvivere all’evento espositivo. Così nella<br />

cittadina di Murcia ci si introdurrà nei vecchi mulini ad acqua sul fiume Segura (già<br />

recuperati per ospitare il Cultural Centre and Hydraulic Museum), si dialogherà con gli<br />

ambienti dell’eclettico Mubam – Fine Arts Museum <strong>of</strong> Murcia e con i decorativi ambienti di<br />

quelle che furono le Caserme dell’Artiglieria (oggi Centro Pàrraga), ci si confronterà con le<br />

architett<strong>ure</strong> neobarocche (sulle orme dello stile introdotto nel ’600 dall’architetto Juan de<br />

Herrera) dell’antico Ufficio Postale della città.<br />

A C<strong>art</strong>agena alcuni luoghi scelti per le esposizioni sono il Muram – Regional Museum <strong>of</strong><br />

Fine Art, emblematico esempio di decorazione Belle Epoque; l’Arqua – International<br />

Museum <strong>of</strong> Underwater<br />

Archeology, progetto internazionalmente conosciuto dell’architetto Guillermo Vazquèz<br />

Consuegra e sede ideale per avviare il dialogo trans-continentale proposto da Manifesta 8.<br />

Più inconsueta, ma molto stimolante, è la scelta di un antico padiglione (costruzione del<br />

1768) del Royal Navy Hospital, sede ospitante lezioni di anatomia ed autopsie; la Prigione<br />

di San Antòn, edificio a pianta pentagonale, terminato di costruire alla fine della Seconda<br />

Repubblica; El Parque Cafe-Restaurant, struttura aperta, in vetro, collocata sulla più alta<br />

delle cinque colline intorno a C<strong>art</strong>agena.<br />

Oggi, alla presentazione romana, c’è<br />

solo uno dei curatori, Alfredo Cramerotti. In realtà la manifestazione vede per la prima<br />

volta (anche se nella passata edizione c’era un’ “anticipazione” di questa tendenza) la<br />

collaborazione di tre distinti team curatoriali: Alexandria Contemporary Arts Forum (Egitto<br />

e Stati Uniti), Chamber <strong>of</strong> Public Secrets (Danimarca e Medio Oriente) e tranzit.org (<br />

Austria , Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia) tutti coinvolti nella scelta degli <strong>art</strong>isti e<br />

delle tematiche da seguire.<br />

I linguaggi e gli approcci mediatici proposti dai curatori sono i più differenziati,

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