Scarica | Download - art a part of cult(ure)
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superato e gli feci una serie di esempi: finanza creativa, tassazione creativa per<br />
permettere ai ricchi di evadere con l’appoggio della legge, discorsi creativi, il cui contenuto<br />
avrebbe ispirato un romanzo di fantapolitica. Anche nel campo delle <strong>art</strong>i figurative, la<br />
politica aveva dato un contributo rilevante (anche se forse involontario) in quanto molte<br />
facce di politici non avrebbero sfigurato nei dipinti di Hyeronimus Bosch o nel Giudizio<br />
Universale di Michelangelo (per la maggior p<strong>art</strong>e tra i dannati).<br />
Può essere vero, replicò, ma non è questo il punto, la mia fonte di ispirazione è appunto il<br />
campo ancora non invaso dalla politica.<br />
Non era una argomentazione da sc<strong>art</strong>are a priori e lo lasciai continuare.<br />
Prendiamo ad esempio le azioni fine a se stesse. Per esempio, fare una foto perché vuoi<br />
rendere immortale un istante e non per far vedere agli amici quanto sei bravo.<br />
Va bene, ma come trasferirlo sul piano dell’<strong>art</strong>e?<br />
Ecco alcune risposte, mi disse, estraendo dalla borsa, che aveva con sé, una prima tela.<br />
Ma questo è solo un punto interrogativo al centro di uno spazio viola.<br />
Scusi, ha ragione, il quadro va capovolto.<br />
Ma cosa cambia scusi?<br />
Ma non le parla, lo spazio vuoto immenso, che cerca di inserirsi in quello spazio ristretto?<br />
E viceversa quel movimento contenuto in un piccolissimo cerchio, che si affanna ad uscire<br />
per conquistare l’infinito? Non vede in questo la ricerca di un dialogo, di cui la ragione<br />
nega la possibilità, ma che invece il cuore accetta e ricerca?<br />
Se invece capovolge il quadro, ottiene il risultato contrario.<br />
E sa inoltre perché lo spazio ha un colore viola?<br />
No, perché?<br />
Non sono in grado di risponderle e neanche lei se lo sa spiegare, ma questa è già una<br />
risposta. Non le dà questa impossibilità di rispondere una visione, anche se fuggevole,<br />
delle barriere di fronte a cui si ferma il nostro intelletto? Non è questa forse la dimensione<br />
del nostro infinito, la differenza tra quello che la nostra mente può contenere e il Tutto?<br />
Manca ancora dalla mia pittura la dimensione di quanto va oltre la nostra capacità di<br />
comprensione, quella immensità di cui solo con l’afflato divino possiamo intuire l’esistenza,<br />
quel divino che è in noi, ma di cui abbiamo paura.<br />
Perché dovremmo averne timore?<br />
Perché ci farebbe capire quanti sbagli abbiamo commesso, quanto disprezzo abbiamo<br />
avuto per noi stessi e per gli altri, perchè sentiremmo amarezza per il male che abbiamo<br />
fatto e non possiamo più riparare.<br />
E la conseguenza?<br />
Vivere col rimorso, perché gli altri ci possono perdonare, ma siamo noi a non saper<br />
perdonare noi stessi.<br />
A quel punto mi resi conto che esporre quel quadro nella mia galleria avrebbe costretto<br />
me stesso e tutti i miei visitatori a confrontarsi con la propria coscienza. Non me lo potevo<br />
permettere e risposi:<br />
Mi dispiace, ma al momento sono al completo. Torni tra qualche mese e ne riparleremo.<br />
Mi aspettavo questa risposta, disse con aria un po’ triste e si allontanò.<br />
Per dare un finale a questa storia dirò che quel maledetto aveva comunque risvegliato in<br />
me un barlume di coscienza con cui avrei dovuto convivere per sempre. Non seppi più<br />
niente di lui.