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state quindi fondamentali l’attività di decodifica dei messaggi formativi e l’attenzione nel<br />

sensibilizzare prima tutte le persone coinvolte.<br />

B. M.) Su quali basi fate le vostre scelte <strong>cult</strong>urali? Quali i programmi che vi<br />

interessano, quali gli <strong>art</strong>isti?<br />

F. C.) A guidare le scelte <strong>cult</strong>urali del direttore <strong>art</strong>istico Marcello Smarrelli sono<br />

principalmente gli obiettivi e i valori espressi dalla mission della Fondazione. Per questo<br />

vengono coinvolti quegli <strong>art</strong>isti il cui lavoro e la cui poetica presentino una p<strong>art</strong>icolare<br />

sensibilità verso questi obiettivi, ovvero: capacità di lettura del territorio, attitudine<br />

progettuale, fine didattico e pedagogico, interesse verso temi di carattere sociale,<br />

attenzione verso l’urbanistica, l’architettura, il design, propensione a sviluppare<br />

collaborazioni con l’industria.<br />

B. M.) Quali sono le strategie di marketing che vi guidano nell’impegno o<br />

nell’investimento?<br />

F. C.) Elica è un’azienda che ha saputo distinguersi per la sua grande attenzione al design,<br />

grazie anche alla collaborazione con importanti designer internazionali, come Gaetano<br />

Pesce, David Lewis o Stefano Giovannoni. Il passaggio dal design all’<strong>art</strong>e ha rappresentato<br />

un ulteriore evoluzione dell’interesse dell’azienda verso il mondo della creatività e i suoi<br />

meccanismi intrinseci. L’<strong>art</strong>e infatti, ha la capacità di influenzare il sistema industriale nel<br />

suo complesso, smuovendo il pensiero e generando forme nuove. L’interazione dell’<strong>art</strong>e<br />

con un sistema organizzativo nel suo complesso mette in condizione poi le persone di<br />

realizzare prodotti innovativi per design e funzionalità. Si tratta di un processo in cui il<br />

prodotto industriale non rappresenta che la punta dell’iceberg di un processo totalmente<br />

rinnovato.<br />

B. M.) Qual è il concreto ritorno che avete riscontrato in termini di comunicazione<br />

e immagine della vostra azienda e struttura?<br />

F. C.) Elica ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, come il Great Place to<br />

Work Italia, per tre anni consecutivi (2008, 2009, 2010) o il Premio Etica e Impresa nella<br />

categoria Responsabilità Sociale (2009). Inoltre, abbiamo ottenuto una grande attenzione<br />

da p<strong>art</strong>e della stampa di entrambi i settori, sia <strong>art</strong>istico che economico/finanziario che ci<br />

ha permesso di avvicinarci a un pubblico novo, a cui l’azienda non era abituata e che<br />

altrimenti non avremmo mai raggiunto. I riscontri di questo tipo di iniziative sono sempre<br />

a lungo termine e spesso non sono tangibili o indicizzabili. Ciò che abbiamo potuto<br />

constatare finora è stato prima di tutto l’entusiasmo e lo stupore espresso dalle persone<br />

coinvolte; la relazione che i dipendenti hanno instaurato con gli <strong>art</strong>isti, che in molti casi è<br />

continuata anche alla fine dei workshop, abbattendo pregiudizi e diffidenze; il numero<br />

sempre crescente di dipendenti che chiedono di p<strong>art</strong>ecipare a iniziative di questo tipo;<br />

l’incremento, sia quantitativo sia qualitativo dei curricula che arrivano in azienda, tanto da<br />

farci ottenere il riconoscimento Top Employer sia nel 2008 che nel 2009. Oltre alle<br />

numerose p<strong>art</strong>ecipazioni e citazioni come case study sulla relazione <strong>art</strong>e-impresa.<br />

B. M.) Registrate come fertile l’affiancamento del privato e del pubblico? In che<br />

termini e misura? Con quali risultati?<br />

F. C.) Oggi accanto al termine mecenatismo, troviamo sempre più frequentemente quello<br />

di investimento <strong>cult</strong>urale che si riferisce alle risorse sempre più cospicue impiegate dalle<br />

aziende private a sostegno della produzione <strong>art</strong>istica, risorse che diventano uno strumento<br />

integrativo, se non addirittura sostitutivo, dei finanziamenti pubblici. All’interno di questo<br />

quadro, Associazioni e Fondazioni assumono il ruolo importante di istituzioni che<br />

illuminano le zone d’ombra tra il Pubblico e il Privato, aprendo una terza via tra un<br />

Pubblico che non riesce a far fronte alla domanda <strong>cult</strong>urale del Paese, e un Privato che<br />

normalmente dedica le proprie risorse al campo dell’economia e non della <strong>cult</strong>ura.<br />

B. M.) Avvertite il rischio di esagerata contaminazione tra <strong>art</strong>e e sistema<br />

dell’<strong>art</strong>e, e soprattutto mercato, quindi di assoggettamento della prima alle<br />

regole del business?

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