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Art Basel 41: report dalla top-Fiera d’Arte Contemporanea |<br />
Con brevi interviste | di Barbara M<strong>art</strong>usciello<br />
di Barbara M<strong>art</strong>usciello 20 giugno 2010 In appr<strong>of</strong>ondimenti,<strong>art</strong> fair biennali e festival |<br />
3.688 lettori | 16 Comments<br />
Art Basel è indubbiamente la reginetta delle Fiere d’Arte contemporanea. Anche<br />
quest’anno, 2010, alla sua 41ma edizione, ha confermato la sua posizione, con numeri<br />
sempre altissimi: oltre trecento gallerie da tutto il mondo e più di duemilacinquecento<br />
<strong>art</strong>isti, con arricchimento curatoriale e <strong>cult</strong>urale attraverso l’interessante Art Statements,<br />
con i suoi ventisei talenti emergenti proposti da altrettante giovani gallerie, e con il<br />
padiglione espositivo Art Unlimited e i suoi cinquantasei progetti senza limiti (di<br />
monumentalità e coinvolgimento) di altrettanti <strong>art</strong>isti; si elenca, inoltre, Art Feat<strong>ure</strong>, un<br />
programma di 20 mostre allestite fra gli spazi galleristici. Altri numeri: quattordici, come i<br />
lavori della sezione Art Public – all’esterno della Fiera: italiani? Alberto Tadiello – e un<br />
pubblico dell’<strong>art</strong>e e di semplici curiosi che conta di media annua 60mila visitatori e che<br />
quest’anno sembrano in crescita; desiderosi un po’ meno, però, almeno è sembrato, di<br />
seguire con il maltempo l’Art Parcours, tra installazioni e performance (Angela Bulloch<br />
alla Munster Cathedral, Daniel B<strong>ure</strong>n alla vecchia Università etc.), forse più orientati a<br />
riparare in climatizzati e confortevoli Musei dove c’è da scegliere tra Jean-Michel<br />
Basquiat, Matthew Barney, Félix González-Torres, Rodney Graham, Gabriel<br />
Orozco…<br />
Inaugurata il 16, con preview e preview della preview il 15, e in corso sino al 20 giugno,<br />
ha dimostrato una buona tenuta nonostante la crisi che ha pesato in ogni area,<br />
compresa quella connessa al collezionismo del contemporaneo. Questo, però, in<br />
fatto di grandi <strong>art</strong>isti e soprattutto di opere importanti, giuste, ha dato prova di savoir faire<br />
dovuto, evidentemente, oltre che al danaro in banca – che in Svizzera è ben protetto e<br />
secretato, ancora – anche a consiglieri fidati: leggi gallerie autorevoli, dealer davvero<br />
credibili, critici competenti e manager dell’<strong>art</strong>e vari; a ciò si aggiunga un pizzico di<br />
coraggio e la realtà-reale di un settore che comunque ha retto, soprattutto in<br />
circuitazioni di investimento alto e altissimo. Che qui a Basilea sono la<br />
maggioranza.