Mario Rende et Al. Fig. 7. Fig 8. Fig. 9. Fig. 10. Fig. 11. Fig. 12. Fig. 13. Fig. 14. 2050 Med. Chir. <strong>47</strong>, 2046-2051, 2009
2° e 3° anno; nella sede di Bologna lieve decremento delle conoscenze fra il 2° e 3° anno potrebbe dipendere dal basso numero di studenti del 3° anno che hanno partecipato at test; infine, nelle due sedi di Caserta e Salerno si verifica un incremento delle conoscenze soprattutto fra il 1° e il 2° anno (sede di Salerno) o fra il 2° e il 3° (sede di Caserta). Il gruppo di figure da 7 a 12 rappresentano i risultati complessivi per un ogni sede, non divisi per anno, di ogni singolo SSD. E’ facile osservare come in ogni sede gli specifici SSD con valori al di sotto della media della propria sede possano variare notevolmente. Correlati a questi, le figure 13 e 14 mostrano un esempio dei risultati ottenuti da due singoli SSD divisi per anno e per sede. Nel loro insieme questi due gruppi di dati, quindi, permettono di poter considerare il risultato di un singolo SSD sia rispetto agli altri SSD della stessa sede sia rispetto allo stesso SSD distribuito nelle varie sedi nazionali. E’ quindi possibile verificare per ogni SSD la progressione o il decadimento della conoscenza lungo gli anni del corso e confrontarlo fra le diverse sedi. Mentre i dati generali visti nelle figure 3 e 4 possono dare delle indicazioni con una ricaduta più globale e generale sull’organizzazione del corso di Laurea in Ostetricia, questi due ultimi gruppi di figure hanno invece una grande ricaduta locale, indicando ai responsabili di sede delle aree con specifiche criticità o non allineate ai dati medi di quel SSD a livello nazionale. A completamento di quest’ultima analisi locale, riteniamo che sarebbe di grande interesse poter comparare la concordanza o meno di questo dato di SSD/sede fornito dal Progress Test con il risultato ottenuto dallo stesso SSD con i questionari valutativi anonimi che il nucleo di valutazione di ciascun Ateneo somministra nei corsi di Laurea. Conclusioni Nell’ultimo meeting d’autunno della conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie (Portonovo, ottobre 2009), il suo Presidente Prof. Luigi Frati più volte ha sottolineato la validità e la necessità dell’effettuazione del Progress Test non solo per i suoi risvolti didattici, ma anche, a causa della valutazione comparativa fra varie sedi che ne deriva, come possibile strumento per la ridistribuzione delle risorse ministeriali sulla base del merito ed efficacia didattica. Questa nostra esperienza non può che confermare pienamente questa osservazione. Il Progress Test è sicuramente uno strumento potente e con numerosi risvolti applicativi, ma tanto potente quanto delicato. La validità oggettiva delle sue risposte è infatti criticamente determinata da fini meccanismi nella formulazione del test e nella sua esecuzione. Con l’intento di trovare uno standard ottimale e scientificamente corretto, ci sembra opportuno perseguire una sperimentazione ragionata di varie metodologie e la com- Progress Test nei CL delle Professioni Sanitarie parazione della loro efficacia. Per quanto riguarda questa prima esperienza italiana in una Laurea sanitaria condotta dal corso di Laurea in Ostetricia, il gruppo di lavoro conferma la piena soddisfazione per il lavoro svolto sottolineando unanimemente la validità dei seguenti nuovi aspetti metodologici da noi introdotti: la necessità di un condiviso lavoro preliminare di studio e comparazione dell’ordinamento didattico fra le sedi coinvolte in modo da determinare con esattezza gli SSD da coinvolgere e quantizzare la percentuale delle domande per ciascun settore; - la necessità di un lavoro di gruppo fra tutti i docenti di uno stesso SSD in modo tale che ciascuna domanda del test sia completamente condivisa e accettata da tutti i docenti di ciascun SSD nelle sedi coinvolte; - la necessità di uno scambio di sede fra i responsabili dei Corsi, facendo coincidere il Progress Test con una Site Visit; - la necessità di svolgere la prova in un periodo che consenta di affermare che i dati provenienti da ciascun anno sono davvero rappresentativi delle conoscenze di quell’anno di corso nella sua interezza (data di luglio o settembre). In conclusione, il gruppo nazionale di lavoro del Corso di Laurea in Ostetricia si dichiara pienamente soddisfatto di questa prima esperienza italiana. In prospettiva futura si intende allargare questa esperienza ad altre sedi italiane del corso di Laurea in Ostetricia e si sono allacciati alcuni contatti con altre corrispondenti sedi europee con l’obiettivo di valutare la possibilità di un Progress Test in Ostetricia transnazionale. Ringraziamenti Il più sentito ringraziamento va a tutti gli studenti partecipanti che hanno affrontato il test con grande serietà e correttezza. Si ringraziano tutti i docenti di SSD che con il loro lavoro di gruppo hanno permesso la costruzione di un importante pool di domande. Si ringrazia infine la Dr.ssa Laura Marozzi, responsabile della comunicazione e relazioni esterne dell’Ateneo di Perugia, che ci ha fornito la possibilità di stampa del test per tutte le sedi nazionali. Bibliografia 1) Tenore A., Binetti P.: Introduzione del Progress Test nella Facoltà di <strong>Medicina</strong> italiane. Med Chir 34: 1377-78, 2006. 2) Tenore A., Vettore L.: Il Progress Test, un ulteriore tentativo della “Conferenza” per migliorare la formazione del medico. Med Chir. 36: 1481-88, 2007. 3) Tenore A.: Il Progress Test, strumento di valutazione dell’insegnamento/apprendimento nelle Facoltà di <strong>Medicina</strong>. Med Chir 44: 1879- 90, 2008. 4) Pillastrini P. et al.: La possibile trasferibilità del Progress Test nei corsi di laurea delle professioni sanitarie. Med Chir 44: 1891-94, 2008. 5) Nota MIUR n. 160 del 4 settembre 2009 “Ulteriori interventi per la razionalizzazione e qualificazione dell’offerta formativa nella prospettiva dell’accreditamento dei corsi di studio” Med. Chir. <strong>47</strong>, 2046-2051, 2009 2051