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47 - Medicina e Chirurgia

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definito in precedenza (e noto agli studenti) il livello<br />

accettabile di performance (LAP), e sia definita anche la<br />

performance minima che si ritiene sufficiente per ogni<br />

prova OSCE complessiva.<br />

Non si ritiene opportuno che il voto di tale prova sia<br />

dato in trentesimi, ma solo con una valutazione del tipo:<br />

promosso/bocciato (al massimo con la specificazione:<br />

buono, sufficiente, insufficiente); ciò perché un voto<br />

numerico probabilmente avrebbe un riflesso non affidabile<br />

sulla determinazione del voto finale, che deve essere<br />

la sintesi equilibrata della valutazione di conoscenze,<br />

competenze, abilità e comportamenti dello studente in<br />

immediata precedenza della laurea.<br />

Proprio la verifica conclusiva dell’intero cursus studiorum<br />

delle abilità cliniche complessive rappresenta la proposta<br />

più innovativa che emerge da questo miniatelier<br />

pedagogico; in questa si vorrebbe che si verificasse una<br />

sintesi e integrazione nella valutazione della abilità pratiche<br />

e di quelle metodologiche.<br />

Si propone al proposito un esame conclusivo delle abilità<br />

cliniche mediche e chirurgiche non specialistiche,<br />

costruito come segue:<br />

- soluzione “carta e penna” di 2-3 casi clinici: problem<br />

solving e decision making generalistici, medici e chirurgici<br />

(voto oggettivo parziale);<br />

- discussione orale individuale delle soluzioni dei casi<br />

clinici (perfezionamento del voto oggettivo sulle abilità<br />

metodologiche);<br />

- prova pratica bedside (o con paziente “simulato”) per<br />

la valutazione delle abilità relazionali e gestuali (con voto<br />

parziale);<br />

- integrazione (non obbligatoriamente aritmetica) dei<br />

voti parziali nel voto finale.<br />

Sicuramente la realizzazione di quanto sopra proposto<br />

non è semplice e richiede un discreto sforzo organizzativo<br />

da parte dei CdLM. Richiede innanzi tutto una pianificazione<br />

accurata del progetto didattico, ma anche un<br />

monitoraggio puntuale della sua realizzazione. Un impegno<br />

rilevante è richiesto dalla preparazione delle risorse<br />

umane e materiali necessaria:<br />

- l’individuazione degli “spazi”, che potrebbe richiedere<br />

convenzioni aziendali;<br />

- il reclutamento e la formazione dei tutori in ambito<br />

universitario, ma anche ospedaliero e della <strong>Medicina</strong><br />

generale, il che può richiedere procedure burocratiche<br />

per il loro reclutamento e per la retribuzione, e l’organizzazione<br />

di corsi ad hoc per la loro formazione;<br />

- la disponibilità e il funzionamento routinario di “skill<br />

labs” con il relativo corredo di spazi, attrezzature (PC,<br />

Le attività didattiche professionalizzanti<br />

DVD, simulatori, ecc.) e personale (tutor e sorveglianti);<br />

- la scelta, il reclutamento, la retribuzione, la formazione<br />

e infine l’utilizzazione di pazienti simulati, che rappresentano<br />

una novità per le Scuole mediche italiane, mentre<br />

sono oramai uno standard consueto in numerose<br />

Facoltà straniere statunitensi ed europee;<br />

- per ultime, ma non per importanza, la definizione<br />

chiara degli obiettivi didattici e la responsabilizzazione<br />

diretta degli studenti nel loro conseguimento, elementi<br />

che comportano finalmente anche nel nostro Paese l’adozione<br />

dei contratti formativi.<br />

Anche per la Conferenza si apre un periodo d’impegno<br />

ulteriore, se si vuole realizzare quanto proposto, qualora<br />

riscuota l’approvazione dei Presidenti: si tratta prima di<br />

tutto di utilizzare razionalmente ed efficacemente gli strumenti<br />

già disponibili all’interno della Conferenza stessa,<br />

per esempio cercando e realizzando sinergie tra le<br />

Commissioni con mandati “limitrofi”, come la<br />

Commissione “core” e la Commissione “innovazione<br />

didattica”.<br />

Un programma a breve termine potrà comprendere<br />

allora: l’aggiornamento dell’ elenco delle abilità pratiche<br />

e metodologiche (già programmato dalla Commissione<br />

“core”); la formazione dei tutori per la didattica professionalizzante<br />

(problema che verrà affrontato dalla<br />

Commissione “innovazione” con la “Pillola pedagogica”<br />

del prossimo inverno); la raccolta e l’utilizzazione delle<br />

esperienze che si stanno conducendo nei vari CdLM, così<br />

da mettere a disposizione degli altri ciò che di meglio ciascuno<br />

riesce a realizzare in casa propria (com’è previsto<br />

dal “Forum” sulle esperienze e proposte dei Presidenti di<br />

CdLM per la realizzazione concreta delle attività professionalizzanti,<br />

che verrà proposto sempre dalla Commissione<br />

“innovazione” nella Conferenza delle prossima primavera).<br />

Infine, un tema futuro non potrà non essere quello<br />

dell’esame finale nel cursus studiorum delle competenze<br />

professionali, che potrebbe forse rappresentare il momento<br />

conclusivo nella sequenza dei “progress test”.<br />

Bibliografia<br />

1. Riggio O, Colosimo A, Consorti F, Burla F, Scarno A, Basili S,<br />

Mattia E, Ziparo E, Fantoni A, Gallo P. La cassetta degli attrezzi<br />

per una valutazione dell’apprendimento pertinente e obiettiva.<br />

<strong>Medicina</strong> e <strong>Chirurgia</strong> 40-41: 1739-1743, 2007.<br />

2. Harden RM, Gleeson FA. Assessment of clinical competence<br />

using an objective structured clinical examination (OSCE).<br />

Medical Education 13: 41-54, 1979.<br />

3. Farmer EA, Page G. A practical guide to assessing clinical<br />

decision-making skills using the key features approach. Medical<br />

Education 39: 1188-1194, 2005.<br />

Med. Chir. <strong>47</strong>, 2058-2063, 2009<br />

2063

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