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VAS - All 1 - Sintesi non tecnica - PSA Cortale

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Piano Strutturale Associato – Ufficio del Piano - <strong>Cortale</strong><br />

<strong>VAS</strong> – Rapporto Ambientale Definitivo - <strong>Sintesi</strong> <strong>non</strong> Tecnica<br />

4) IL CONTESTO AMBIENTALE E TERRITORIALE<br />

Analisi delle componenti ambientali<br />

L’atmosfera<br />

I relativi trend registrati, sia a livello comunale che su base provinciale, di emissioni dei principali inquinanti<br />

atmosferici dai quali discende il livello ella qualità dell’aria, <strong>non</strong> sono particolarmente preoccupanti. Lo scarso sviluppo<br />

industriale nella provincia e ancor più dei comuni, determina un ridotto contributo di inquinanti per questo settore.<br />

Pertanto il settore dei trasporti stradali risulta essere quello che maggiormente contribuisce all’inquinamento atmosferico.<br />

Anzi, con riferimento alle emissioni di SOx, risulta maggiormente rilevante l’incidenza dei processi di combustione per la<br />

produzione di energia: Si tratta sostanzialmente degli impianti termici di riscaldamento (caldaie con potenza termica<br />

inferiore a 50 MW) delle unità residenziali dei Comuni a valle dove i combustibili più diffusi per applicazione termica<br />

sono il metano e il gasolio. Mentre per i Comuni pedemontani si trova una preponderanza di combustione a legna. in<br />

funzione dei loro fattori di emissione sono stati calcolati i relativi quantitativi di inquinanti dispersi in atmosfera.<br />

Per quanto riguarda invece la percentuale di Composti Organici Volatili, essa è legata all’emissione da parte<br />

della flora di composti quali isopropene e terpeni vari, <strong>non</strong>ché al contributo degli incendi boschivi, che si fa rilevante<br />

durante il periodo estivo. In linea generale, i fattori di criticità emergenti, risultano essere i seguenti: 1) emissioni da<br />

trasporto su strada; 2) massiccio utilizzo di combustibili derivati dal petrolio<br />

Il clima<br />

….Ad una prima classificazione, a scala planetaria, il Clima calabrese è classificabile, secondo Koppen, "Cs: temperato<br />

caldo con estate secca", comunemente detto clima Mediterraneo. Per tentare un'analisi di maggior dettaglio è necessario fare<br />

qualche accenno a quello che è il Modello di circolazione atmosferica sul Mediterraneo. Il Modello evidenzia alcune tipiche<br />

configurazioni bariche in grado di imprimere ben definiti caratteri allo stato del tempo sul Mediterraneo. Si tratta di veri e propri<br />

"centri d'azione" anticiclonici e ciclonici che conferiscono moti stabilizzanti o regimi perturbati, al prevalere degli uni o degli altri.<br />

I centri d'azione che principalmente influenzano il tempo sul Mediterraneo sono:<br />

1. l'anticiclone delle Azzorre,<br />

2. l'anticiclone russo-siberiano,<br />

3. la depressione dell'Islanda.<br />

Il loro temporaneo avvicendarsi nell'area mediterranea ed il loro mutuo interferire è sensibilmente influenzato, oltre che<br />

dalla natura del Mediterraneo col complesso sistema di brezze che lo caratterizza, anche dai confini orografici. Infatti il bacino del<br />

Mediterraneo è interamente circondato da una complessa struttura orografica (salvo nel bordo Sud-Est, lungo il bassopiano libico)<br />

ed e ulteriormente frammentato dalla catena appenninica.<br />

I rilievi montuosi esercitano una molteplicità di azioni sulle masse d'aria in transito. Essi tendono, innanzi tutto, a deflettere<br />

le correnti aeree, generando sottovento delle zone di bassa pressione; di conseguenza il Mediterraneo, specie in inverno, e una<br />

delle regioni più ciclogenetica dell'emisfero nord, come è confermato dalle analisi statistiche condotte da Pattersen nel 1956.<br />

Un secondo effetto riguarda l'azione di protezione esercitata dai monti verso le aree sottovento: in realtà molte invasioni di<br />

aria fredda proveniente dal nord vengono arrestate dalle catene montuose.<br />

Pag. 33 - 89

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