VAS - All 1 - Sintesi non tecnica - PSA Cortale
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Piano Strutturale Associato – Ufficio del Piano - <strong>Cortale</strong><br />
<strong>VAS</strong> – Rapporto Ambientale Definitivo - <strong>Sintesi</strong> <strong>non</strong> Tecnica<br />
esclusivamente al livello del terreno, realizzati con strutture in materiale leggero, preferibilmente in legno, semplicemente<br />
appoggiati a terra salvo opere di ancoraggio che <strong>non</strong> comportino grandi modifiche dello stato dei luoghi, ovvero senza<br />
costruzione di una base in cemento.<br />
L’installazione delle baracche può avvenire con singola comunicazione al Dirigente competente, nella quale si<br />
specificano:<br />
- le esigenze produttive, caratteristiche, dimensioni e collocazione del manufatto;<br />
- Il periodo di mantenimento del manufatto, comunque <strong>non</strong> superiore a 10 anni, rinnovabile;<br />
- l’impegno alla rimozione qualora l’amministrazione lo richiedesse.<br />
Gli orti urbani sono comunemente costituiti da:<br />
- Superfici coltivabili<br />
- Elementi di servizio (strutture per il ricovero degli attrezzi e per la raccolta dei rifiuti vegetali, servizi<br />
igienici e spogliatoi, strutture per la socializzazione e la didattica, cartelli informativi)<br />
- Elementi di protezione/delimitazione (tettoie e pensiline, arbusti e cespugli, recinzioni e cancellate …)<br />
- Impianti di irrigazione.<br />
- Percorsi di distribuzione interna,<br />
- Aree di parcheggio, piazzole di carico/scarico.<br />
Il Set Normativo del REU del <strong>PSA</strong> : Carta dei vincoli, Tutele e Salvaguardie<br />
1. Ai fini dell’applicazione dei vincoli di tutela dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali, si fa riferimento alla<br />
Carta dei vincoli, Tav. B.2b Carta generale dei vincoli e rischi geologici 1: 5.000, le cui prescrizioni si applicano<br />
integrando previsioni e modalità di intervento riportate nella Tav.C.3 – <strong>PSA</strong>, Assetto Urbanistico Generale<br />
Comunale con vincoli 1:5.000) del Progetto urbano del <strong>PSA</strong>.<br />
2. Nelle zone sottoposte a vincoli (Paesaggistico, Idraulico, Consorziale, Stradale e Fluviale), ai fini della fattibilità<br />
degli interventi per i quali è previsto il rilascio del titolo abilitativo, è sempre necessaria l’acquisizione<br />
del nulla osta dell’autorità preposta a tutela del vincolo.<br />
3. Negli Ambiti vincolati per rischio idraulico e di stabilità dei versanti (Classe 4, Carta di fattibilità geologica della<br />
Relazione geomorfologica) e nell’Ambito di particolare tutela sismica, individuati nella richiamata Carta dei vincoli,<br />
è vietata ogni nuova edificazione. Sui fabbricati e sui manufatti esistenti, entro tali Ambiti, sono sempre ammessi,<br />
ai sensi del DPR 380/01, gli interventi di Manutenzione Ordinaria e Straordinaria, oltre agli interventi di Restauro<br />
e di Restauro e risanamento conservativo, ove previsti. Gli interventi di Ripristino tipologico, di Ristrutturazione<br />
edilizia sono ammessi, anche nei casi di demolizione e ricostruzione, a condizione che operino in adeguamento<br />
alla normativa antisismica e di riduzione del rischio idraulico o di stabilità dei versanti, in conformità alle specifiche<br />
modalità di intervento richiamate. Tali interventi operano, di norma, nel quadro di una conferma degli usi esistenti,<br />
anche secondo quanto disciplinato dall’Art. 57 della LR 19/2002.<br />
4. Negli Ambiti corrispondenti alle Classi 3 e 2 della Carta di fattibilità geologica e della Relazione geomorfologica ed<br />
individuati nella Carta dei vincoli, si opera con le particolari limitazioni e cautele prescritte agli appositi capitoli<br />
della Relazione geomorfologica.<br />
5. Nelle Aree e nelle Fasce boscate è vietata ogni nuova edificazione. Sui fabbricati e sui manufatti esistenti si opera<br />
come al comma 2.<br />
6. Nelle Aree Archeologiche vincolate ai sensi del Codice dei Beni Culturali, come individuate nella Tav. dei vincoli si<br />
applica ancora il D.Lgs. 42/2004, tutti gli interventi che prevedano opere di scavo di qualsiasi genere dovranno<br />
essere sottoposti, previo invio del relativo progetto, all’approvazione della Soprintendenza archeologica della<br />
Calabria, che si può riservare di:<br />
a. valutare la fattibilità delle opere;<br />
b. richiedere saggi archeologici preliminari;<br />
c. dettare in esito ai saggi ulteriori prescrizioni o modifiche dei progetti, a tutela dei resti di interesse<br />
archeologico;<br />
d. procedere se del caso all’apposizione di vincoli di inedificabilità, ai sensi del D.L.vo 22/01/2004 n° 42.<br />
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