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VAS - All 1 - Sintesi non tecnica - PSA Cortale

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Aspetti idro-geologici 6<br />

Piano Strutturale Associato – Ufficio del Piano - <strong>Cortale</strong><br />

<strong>VAS</strong> – Rapporto Ambientale Definitivo - <strong>Sintesi</strong> <strong>non</strong> Tecnica<br />

…La Stretta di Catanzaro nel contesto geodinamico dell’Arco calabro-peloritano<br />

La Stretta di Catanzaro ricade nel contesto geologico regionale dell’Arco calabro-peloritano (Amodio-Morelli et<br />

al., 1976), un’ampia porzione d’origine alpina dalla caratteristica forma ad arco, interposta tra la catena magrebide (ad<br />

andamento E-O) e l’Appennino meridionale(ad andamento NO-SE) (Ben Avraham et al., 1990).<br />

Strutturalmente, l’Arco calabro-peloritano, rappresenta un thrust-system prodotto dalla sovrapposizione, tra il<br />

Cretaceo superiore ed il Paleogene, di una serie di unità cristallino-metamorfiche paleozoiche derivanti dalla<br />

deformazione di domini continentali ed oceanici.<br />

Successivamente alla sua strutturazione, è stato interessato da un’intensa fase tettonica post-orogenica<br />

estensionale, iniziata dal Pliocene Superiore e tutt’ora in atto (Westaway, 1993; Wortel &Spacman, 1993; De Jonge et<br />

al., 1994; Tortorici et al.,1995; Monaco et al., 1996).<br />

L’estensione ha prodotto un’ampia zona di rift, denominata da Monaco & Tortorici (2000) “rift-zone siculocalabra”(Fig.<br />

2), strutturata da un sistema di faglie normali sismogeniche (Postpischl, 1985; Boschi et al., 1995), che si<br />

estende dalla costa orientale della Sicilia, attraverso lo Stretto di Messina, fino al settore nord-occidentale della Calabria.<br />

Le faglie presentano direzioni variabili tra N-S e NE-SO e, meno frequentemente, evidenziano un andamento<br />

trasversale (direzioni medie ONO-ESE).<br />

I singoli segmenti di faglia che costituiscono la riftzone hanno frammentato l’Arco calabro peloritano in bacini<br />

sedimentari marini, disposti sia parallelamente che trasversalmente rispetto alla direzione dell’Arco, ed in blocchi<br />

sollevati. Le faglie, che mostrano scarpate ben sviluppate e con sensibile grado di “freschezza” morfologica, in Calabria<br />

sollevano e delimitano i fronti dei principali sistemi montuosi (Aspromonte, Serre, Catena Costiera Sila).<br />

Caratteri geolitologici<br />

Per quanto riguarda l’inquadramento geologico-tettonico dell’area di studio, si è fatto riferimento<br />

prevalentemente allo studio, prodotto dal CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE, “CARTA LITOLOGICA-<br />

STRUTTURALE E DEI MOVIMENTI IN MASSA DELLA STRETTA DI CATANZARO” (Loredana Antronico, Carlo Tansi,<br />

Marino Sorriso- Valvo,Giovanni Gulla’)<br />

Da un punto di vista geologico-strutturale la Stretta di Catanzaro è una depressione tettonica denominata<br />

“graben di Catanzaro” (Tansi et al., 1998).<br />

Il graben è colmato da depositi plio-quaternari; esso è stato strutturato da faglie sub-verticali con direzioni<br />

prevalenti ONO-ESE che evidenziano cinematismi per lo più normali, con una componente di trascorrenza sinistra che<br />

talora può diventare predominante. Il graben è interposto tra due horst costituiti da unità cristallino-metamorfiche<br />

paleozoiche appartenenti all’Arco calabro-peloritano (Amodio-Morelli et al., 1976) rappresentati, rispettivamente, dalle<br />

propaggini più meridionali dei sistemi Catena Costiera-Altopiano Silano e da quelle più settentrionali del Massiccio delle<br />

Serre.<br />

Lungo il bordo settentrionale del “graben di Catanzaro”, la faglia “Gizzeria-Nicastro-Pianopoli-Marcellinara”<br />

rappresenta l’elemento tettonico più rilevante su scala regionale poichè giustappone i litotipi cristallino metamorfici<br />

paleozoici del sistema Catena Costiera-Sila ai depositi plio-quaternari: tale faglia solleva le propaggini meridionali<br />

cristallino-metamorfiche paleozoiche del sistema Catena Costiera-Altopiano Silano rispetto ai depositi tortonianoquaternari<br />

di riempimento del graben.<br />

Le faglie che strutturano il bordo meridionale del graben di Catanzaro sono riconducibili alle direttrici “Jacurso-<br />

Copanello” e“ Maida-Case San Fantino”. Queste due strutture sono responsabili del sollevamento delle metamorfiti<br />

paleozoiche dell’Unità di Polia-Copanello rispetto ai sedimenti plio-quaternari di riempimento del graben di Catanzaro.<br />

Immediatamente a sud delle suddette faglie, i sistemi predominanti diventano decisamente le faglie estensionali<br />

appartenenti al sistema NNE-SSO..<br />

6 estratto dalle relazioni del consulente geol. U. Ruizzuti, vedi allegati<br />

Pag. 39 - 89

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