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L'idea di Dio nel Cristianesimo delle origini - Dott. Faustino Nazzi

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l'eccezione del solo pellegrinaggio <strong>nel</strong>l'anniversario della <strong>di</strong>struzione della città per piangere<br />

sulle sue rovine (Ivi, p. 220).<br />

La <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> Gerusalemme mette fine al sacerdozio ebraico e al tempio si sostituisce la<br />

legge (Ivi, p. 391). L'uomo creato libero, a causa del male <strong>nel</strong> mondo, può essere salvato dalla<br />

pratica della legge che lo eleva al <strong>di</strong> sopra degli angeli: la salute grazie alle opere. L'uomo è al<br />

centro del mondo, creato per il popolo eletto. La libertà dell'uomo è la dottrina più <strong>di</strong>fesa dal<br />

giudaismo contro i filosofi deterministi; con la libertà e la legge come guida, l'uomo è capace<br />

<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> salvezza a vantaggio anche del popolo, grazie all'intercessione dei giusti. Parallelo<br />

è il peccato <strong>di</strong> Adamo che ha meritato la morte per tutti, ma non tanto da non salvaguardare la<br />

libertà, anche se in qualche modo spiega il peccato (Ivi, p. 400). La teologia è simile a quella<br />

paolina: il peccato <strong>di</strong> tutti in Adamo è in vista della salvezza <strong>di</strong> tutti in Cristo.<br />

Tale dottrina peccato originale-concupiscenza è stata sviluppata <strong>nel</strong>la chiesa antica sulla<br />

base <strong>di</strong> dottrine giudaiche secondo le quali la ra<strong>di</strong>ce del male verrebbe «sigillata» nei tempi<br />

escatologici: «E la fragilità è <strong>di</strong>venuta permanente e la legge con l'animo del popolo, con la<br />

corruzione dell'origine; e si smarrì quello che era il bene, rimanendo solo il corrotto» (Esdra<br />

IV, 3,22. «Et facta est permanens infirmitas, et lex cum corde populi, cum malignitate ra<strong>di</strong>cis; et <strong>di</strong>scessit quod<br />

buonum est, et mansit malignum»), <strong>nel</strong> senso che il battesimo e la cresima sarebbero il «sigillo»<br />

della ra<strong>di</strong>ce del male. Ma se è segno escatologico, allora il battesimo taglia, ma non sra<strong>di</strong>ca<br />

(Teodoreto, Haeret(icorum) fab(ularum compen<strong>di</strong>um) IV,11). Lo sra<strong>di</strong>camento è opera ascetica fino<br />

all'apatheia. Ergo un tratto <strong>di</strong> encratismo. Gli apostoli ne sono i modelli. La presenza dello<br />

Spirito Santo è sentita "sensualmente" dato che anche la concupiscenza è un dato sensuale,<br />

ergo psicologico (BOGAERT 1969, vol. II n. 145, p. 118).<br />

In Baruch è presente un certo proselitismo successivo al 70, ma non tale da configurare un<br />

movimento missionario. La risurrezione non è più contestata e si effettua <strong>nel</strong> mondo nuovo,<br />

coincidente con l'avvento del Messia, dove i giusti verranno ricompensati ed i colpevoli<br />

condannati (Ivi, p. 420). Riconosce la superiorità dei giusti risuscitati sugli angeli (LI, 12, /vol. I, p.<br />

428). Prende posizione contro ogni ascetismo ra<strong>di</strong>cale fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>giuni a seguito della<br />

<strong>di</strong>struzione del tempio. Il male accaduto è irreversibile, ma la vita deve continuare e non<br />

bisogna caricare il popolo <strong>di</strong> un fardello che non può portare <strong>nel</strong>la sua maggioranza (Ivi, p.<br />

443). Rappresenta la tendenza universalistica del giudaismo, erede dei profeti come della<br />

legge. In politica è un moderato. Quando all'inizio del regno <strong>di</strong> Adriano i suoi compatrioti<br />

minacciavano <strong>di</strong> ribellarsi <strong>di</strong> fronte all'inter<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ricostruire il tempio, è lui che li<br />

tranquillizza, applicando loro l'apologo del leone e della cicogna (Ivi, p. 444).<br />

In conclusione il testo <strong>di</strong> Baruch non permette <strong>di</strong> definire le relazioni del suo autore con le<br />

comunità cristiane. Ha <strong>di</strong> fronte solo paganesimo e giudaismo. La dottrina è positiva e non<br />

polemica. Tuttavia l'opera ci proviene da ambiente cristiano (Ivi, p. 450).<br />

Lettera dello Pseudo Barnaba (a. 120) ♣ Si presenta come un trattato teologico in forma<br />

epistolare. La prima parte è de<strong>di</strong>cata alla polemica antigiudaica e all'illustrazione <strong>delle</strong> varie<br />

profezie e prefigurazioni veterotestamentarie. I Giudei non hanno mai potuto comprendere la<br />

volontà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, perché incirconcisi <strong>di</strong> cuore e <strong>di</strong> orecchie o perché ingannati da un angelo<br />

malvagio, per cui tutte le pratiche cultuali come il <strong>di</strong>giuno ed i sacrifici con cui pretendono <strong>di</strong><br />

stabilire un rapporto con <strong>Dio</strong> non sono che un frainten<strong>di</strong>mento. In realtà non è mai esistita<br />

un'alleanza <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> con l'Israele della storia. La vera alleanza è quella <strong>di</strong> Gesù suggellata <strong>nel</strong><br />

cuore <strong>di</strong> quelli che sperano e credono in lui. Da questo giu<strong>di</strong>zio negativo si salvano solo i<br />

patriarchi ed i profeti, partecipi della comprensione spirituale propria dei cristiani della<br />

volontà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

L'unica chiave d'interpretazione del AT è la ricerca <strong>di</strong> un senso spirituale contrapposto alla<br />

carnalità dei giudei o interpretazione letterale della Scrittura. Da qui il ricorso all'esegesi<br />

allegorica e tipologica. Fra l'altro la passione <strong>di</strong> Cristo è adombrata nei 318 servitori circoncisi<br />

da Abramo (Gn 14,14), poiché le lettere dell'alfabeto greco 18 si scrive I (<strong>di</strong>eci) H (otto), iniziali<br />

del nome <strong>di</strong> Gesù-IH, 300 si in<strong>di</strong>ca con T, simbolo della croce-grazia; in<strong>di</strong>ca Gesù con le<br />

prime due lettere e la croce con la terza (PRIGENT 1971, p. 147). Corrispondenze: 1-α', 2-β', 3-γ',

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