L'idea di Dio nel Cristianesimo delle origini - Dott. Faustino Nazzi
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Policarpo e Lettera ai Filippesi (+ 167) ♣ Verso il 160 si recò a Roma per la controversia<br />
sulla data della Pasqua: a Roma sempre alla domenica, in Asia il 14 <strong>di</strong> Nisan in qualunque<br />
giorno cadesse; ciascuno conservò la propria consuetu<strong>di</strong>ne "<strong>nel</strong>la pace". La lettera ai Filippesi<br />
risolve l'opposizione dei fedeli locali contro il loro presbitero (vescovo) Valente, accusato <strong>di</strong><br />
cupi<strong>di</strong>gia e raccomanda <strong>di</strong> non trattare Valente e sua moglie come nemici.<br />
Montano (a. 160) ♣ Asseriva <strong>di</strong> essere portavoce dello Spirito Santo. È il fondatore del<br />
Montanismo. Al suo tempo si era affievolita l'attesa della parusia con la caduta del fervore<br />
spirituale. Il suo movimento ripropone il rilancio del fervore e dei carismi dei primi tempi.<br />
Come portavoce <strong>di</strong> Cristo pretende obbe<strong>di</strong>enza dai suoi fedeli. Rinnova l'imminente fine del<br />
mondo che la sua compagna Massimilla pronostica successivo alla sua morte. Propone una<br />
morale rigorosamente ascetica con il <strong>di</strong>vieto del matrimonio, in seguito solo <strong>delle</strong> seconde<br />
nozze, <strong>di</strong>giuni severi, elemosine e sollecitazione al martirio. Non è coinvolto in eresie, ciò che<br />
creerà <strong>di</strong>fficoltà alla chiesa. Si <strong>di</strong>ffuse in Asia minore, a Roma ed in Gallia. Dopo la morte <strong>di</strong><br />
Massimilla e la non fine del mondo, il movimento continuò con il suo rigorismo morale.<br />
Rappresentante più famoso del secondo montanismo fu Tertulliano (Dp 2301). Significativo<br />
l'influsso del montanismo sull'astinenza prima e sul rigorismo celibatario del mondo clericale.<br />
La parusia, come si vede, esprime una persistente prospettiva temporalistica della salvezza<br />
e del regno <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> hic et nunc, mentre il suo protrarsi ne sviluppa la <strong>di</strong>mensione trascendente<br />
<strong>nel</strong> contempo dotando la chiesa <strong>di</strong> una ideologia dogmatica e <strong>di</strong> un giuri<strong>di</strong>smo formale sempre<br />
temporalistici.<br />
Taziano (a. 170) ♣ Siriaco d'origine, <strong>di</strong> formazione ellenistica, apologista cristiano. Scrisse<br />
Discorso ai Greci, una violenta polemica contro la cultura greca in <strong>di</strong>fesa <strong>delle</strong> posizioni<br />
cristiane. La sua teologia ha un carattere giudeo-cristiano con anticipazioni gnostiche. Espone<br />
la concezione del <strong>Dio</strong>, il rapporto <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>-Logos e la creazione della materia, la dottrina della<br />
risurrezione, espressione dell'onnipotenza <strong>di</strong>vina e la precedenza della rivelazione biblica<br />
sulla cultura greca che ne <strong>di</strong>pende. Conclude con la professione <strong>di</strong> fede: "Conosco che è <strong>Dio</strong><br />
e la sua creazione" (c. 42). Le dottrine più nuove sono quelle sulla processione del Logos, la<br />
presentazione della risurrezione, lo sviluppo demonologico. È tra i primi ad affermare che il<br />
<strong>Dio</strong> della salvezza è creatore <strong>di</strong> tutte le cose, rifiutando una materia eterna (Dp 828). Taziano in<br />
seguito si staccò dalla Grande Chiesa inclinando verso l'encratismo ed accentuando il suo<br />
pessimismo sulla caduta del genere umano, fino a considerare Adamo dannato. L'accento<br />
gnostico consiste <strong>nel</strong> considerare l'AT come sottoposto a Satana o <strong>di</strong>o inferiore. Compose il<br />
Diatessaron, un confronto dei 4 evangeli con testi paralleli. Altre opere ecc. da cui emerge un<br />
rigorismo morale nettamente encratitico. Prende da Paolo il suggerimento dell'astensione dalle<br />
nozze come via <strong>di</strong> unione a <strong>Dio</strong>, mentre il matrimonio è incontinenza e fornicazione col<br />
<strong>di</strong>avolo.<br />
Melitone <strong>di</strong> Sar<strong>di</strong> (172) ♣ Un frammento dell'Apologia <strong>di</strong> Melitone <strong>di</strong> Sar<strong>di</strong> a Marco<br />
Aurelio sottolinea la felice coincidenza tra l'espansione del <strong>Cristianesimo</strong> e lo splendore<br />
attuale dell'Impero e ne trae un buon augurio per il regno <strong>di</strong> Marco Aurelio. Prospettiva<br />
apologetica <strong>di</strong> corta vista, ma comprensibile in un autore cristiano che si rivolge all'Imperatore<br />
(MARROU 1965, p. 155).<br />
Atenagora (a. 177) ♣ Compose un'Apologia-Presbeia dei cristiani <strong>di</strong>retta agli imperatori<br />
Marco Aurelio e Commodo. Confuta le accuse contro i cristiani come: essi sono atei,<br />
commettono l'incesto <strong>nel</strong>le loro assemblee, mangiano un bambino ecc. Fa pure un'esposizione<br />
della Trinità e la convenienza della risurrezione dei corpi in quanto l'uomo composto <strong>di</strong> anima<br />
e corpo ha bisogno <strong>di</strong> essere compensato o punito insieme. Per la Trinità sappiamo che il<br />
battesimo è amministrato <strong>nel</strong> triplice nome. La concezione trinitaria è vista in un orizzonte<br />
apocalittico, soteriologico e gnostico. Il Figlio e lo Spirito Santo sono me<strong>di</strong>atori della salvezza<br />
<strong>di</strong> <strong>Dio</strong>; prevale una concezione economica che insiste sul ruolo salvifico del Figlio e dello