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L'idea di Dio nel Cristianesimo delle origini - Dott. Faustino Nazzi

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<strong>Dio</strong>, buono, che aveva creato il mondo angelico. Uno degli angeli, il Demiurgo, avrebbe<br />

creato il mondo inferiore della materia, ad immagine del mondo superiore. Elimina pure il<br />

docetismo <strong>di</strong> Marcione: Gesù non era un fantasma, ma aveva un vero corpo ed era stato<br />

inviato da <strong>Dio</strong> per correggere l'opera del demiurgo (Dp 266).<br />

L'avversione per l'AT sorge dalla duplice ere<strong>di</strong>tà platonica sulla valutazione del mondo e<br />

della materia. Per sistemare le varie equivalenze: l'Uno-<strong>Dio</strong>, il mito della caverna-conoscenza,<br />

il corpo carcere dell'anima-negatività della materia, con la più matura concezione espressa <strong>nel</strong><br />

<strong>di</strong>alogo platonico Timeo dell'Uno-bene che ha pre<strong>di</strong>sposto un mondo al meglio possibile<br />

attraverso l'opera del Demiurgo, si è trovata una via d'uscita, identificando le "vecchie"<br />

concezioni negative con l'AT e quelle positive col NT. Si tratta dunque della <strong>di</strong>alettica <strong>di</strong><br />

fronte al premere <strong>di</strong> sempre più "mature" concezioni ed interpretazioni, sotto l'incalzare del<br />

contrasto tra cristianesimo, ebraismo e paganesimo.<br />

Valentino gnostico (a. 140) ♣ È un teologo biblico che risente dell'influsso platonico, ma<br />

che poco si <strong>di</strong>scosta dai confini non ancora ben definiti dell'ortodossia cristiana. Più decisi<br />

invece alcuni suoi <strong>di</strong>scepoli secondo quello che ci hanno tramandato Ireneo, Ippolito<br />

Tertulliano, Origene e Clemente Alessandrino. In breve: il Pleroma <strong>di</strong>vino è composto <strong>di</strong> 30<br />

eoni, abbinati in coppie (sizigie); le prime quattro coppie sono le più importanti e formano<br />

l'ogdoade primor<strong>di</strong>ale; da essa si originano tutti gli altri eoni. L'unità dei due elementi della<br />

sizigia è presentata come modello dell'unità che fu infranta dal peccato, simboleggiato dalla<br />

separazione sessuale Eva-Adamo e che l'uomo spirituale deve ricostruire col ricongiungersi al<br />

suo partner celeste. La prima origine del peccato è in<strong>di</strong>cata <strong>nel</strong>la vicenda dell'ultimo eone,<br />

Sophia, la quale, per il desiderio smodato <strong>di</strong> conoscere il Padre inconoscibile, provoca la<br />

degradazione dell'elemento <strong>di</strong>vino decaduto <strong>nel</strong> mondo, che si origina dalla materializzazione<br />

dell'ignoranza o errore <strong>di</strong> Sophia. Contemporaneamente inizia il processo <strong>di</strong> ricupero<br />

dell'elemento <strong>di</strong>vino decaduto da parte del Salvatore celeste. Tale processo comporta <strong>di</strong>versi<br />

momenti: intervento <strong>di</strong> vari esseri <strong>di</strong>vini, attività del Demiurgo, <strong>di</strong>stinzione degli uomini in<br />

spirituali (pneumatici), psichici e materiali (ilici), quin<strong>di</strong> la reintegrazione <strong>nel</strong> Pleroma<br />

dell'elemento <strong>di</strong>vino strappato alla mescolanza della materia e alla sistemazione degli esseri<br />

secondo la loro natura; salvezza completa e reintegrazione per gli spirituali, salvezza parziale<br />

per gli psichici, <strong>di</strong>ssoluzione per i materiali.<br />

Sono evidenti gli influssi del me<strong>di</strong>oplatonismo <strong>di</strong> Plutarco, Albino e Celso, del<br />

neopitagorismo <strong>di</strong> Apollonio <strong>di</strong> Tiana, Nicomaco e Moderato. Questi gnostici si iscrivono<br />

<strong>nel</strong>la stessa linea <strong>di</strong> pensiero che prelude agli sviluppi futuri <strong>di</strong> Ammonio Sacca e <strong>di</strong> Plotino.<br />

Gli eoni non sono che l'esito della concezione <strong>di</strong> un <strong>Dio</strong> come energia, che opera attraverso<br />

degli interme<strong>di</strong>ari a scalare, piuttosto che percepito come entità personale. L'in<strong>di</strong>viduazione<br />

della caduta <strong>nel</strong>la separazione dei sessi fa parte della lettura vetero-neo-testamentaria del<br />

percorso della salvezza. Peccato è aspirare all'immortalità attraverso la generazioneconoscenza,<br />

bio-culturale, realizzando l'unità tra gli estremi (numero aureo), dove il dovere<br />

matrimoniale del pio israelita si esprime <strong>nel</strong>la serie <strong>di</strong> generazioni quasi verginali fino<br />

all'esemplare Maria vergine madre del Figlio <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>. Cristo «verbum caro factum» conclude<br />

l'istanza universale dell'amore ri/unitivo, il "conoscersi" vicendevole uomo-donna, la sigizia<br />

fondamentale. Aquileia rifletterà questa concezione <strong>nel</strong> culto <strong>di</strong> Maria vergine e madre col<br />

Figlio <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> in braccio e mai sola, come promozione della maternità della comunità cristiana<br />

che concepisce e genera la parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> <strong>nel</strong>la sua testimonianza.<br />

Marco il magno gnostico ♣ Fonte: Adversus haereses <strong>di</strong> Ireneo (ROUSSEAU 1979, I, 13,16).<br />

Questo Marco è <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Valentino e appartiene al ramo orientale della scuola.<br />

Caratteristiche le sue riflessioni sulle lettere dell'alfabeto e sui numeri. Come mago celebrava<br />

l'eucaristia con artifici e incantesimi e seduceva molte donne. I marcosiani si spinsero a<br />

pre<strong>di</strong>care fino in Gallia ed Ireneo conobbe personalmente alcuni <strong>di</strong> loro (Dp 2099). Esiste una<br />

gnosi falsa (fede in un Padre superiore al <strong>Dio</strong> creatore) ed una gnosi vera. L'uomo ricco <strong>di</strong><br />

scienza <strong>di</strong>vina spiega le pagine <strong>di</strong>fficili della Scrittura, evitando le false interpretazioni. Marco

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