Sentenza della Corte dei Conti n. 885/06 - Esternalizzazioni
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dal giorno in cui il diritto può essere fatti valere”), deve ritenersi che “il fatto dannoso”, al cui<br />
verificarsi l'art. 1, secondo comma, L. 20/1994 ricollega il decorso del termine prescrizionale<br />
del diritto al risarcimento del danno, sia costituito dal binomio condotta - danno e si perfezioni<br />
solo con il verificarsi di quest'ultimo, che deve essere, pertanto, assunto quale dies a quo del<br />
termine prescrizionale (cfr. SS.RR. 24 maggio 2000 n°7/2000/Q.M.).<br />
Deve, di converso, escludersi che possa aversi riguardo, quale dies a quo del termine di<br />
prescrizione dell'azione di responsabilità amministrativa, alla data delle condotte - ossia del<br />
fatto causativo del danno - non valendo le stesse a determinare l'esordio <strong>della</strong> prescrizione,<br />
non essendovi alcuna certezza, alla suddetta data, dell'eventuale nocumento che possa essere<br />
sopportato dall'Amministrazione in dipendenza <strong>dei</strong> comportamenti stessi e non potendosi<br />
evidentemente ammettere il decorso del termine prescrizionale prima e prescindendo dal<br />
verificarsi del danno.<br />
Fermo restando che il decorso del termine prescrizionale postula il verificarsi di un danno,<br />
ossia di una deminutio patrimonii, con caratteri di concretezza ed attualità, i profili problematici<br />
si incentrano, piuttosto, sulla questione in ordine al momento nel quale il depauperamento<br />
stesso, come innanzi connotato, possa considerarsi verificato.<br />
Secondo l'orientamento giurisprudenziale assolutamente maggioritario il depauperamento del<br />
bilancio dell'Ente. si verifica, con carattere di concretezza ed attualità, solo con l'effettivo<br />
esborso (cfr. SS.RR. 24 maggio 2000 n°7/2000/Q.M.), ovvero, quando si verta in ipotesi di<br />
“danno indiretto” - e, comunque, il danno rivenga dall'obbligo di soddisfare pretese di terzi<br />
oggetto di contestazione - “alla data in cui il debito <strong>della</strong> P.A. nei confronti del terzo è divenuto<br />
certo, liquido ed esigibile, in conseguenza del passaggio in giudicato <strong>della</strong> sentenza di<br />
condanna dell'Amministrazione o <strong>della</strong> esecutività <strong>della</strong> transazione” (cfr. SS.RR. 15.01.2003<br />
n°3/2003/Q.M.).<br />
Con specifico riferimento all'ipotesi di danno derivante da inquadramenti illegittimi del