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Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano

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ESEMPIO NEGATIVO<br />

Un ultimo aspetto significativo, seppur estremo, che il manager<br />

delle regole deve conoscere è il cosiddetto utilizzo paradossale della<br />

comunicazione, che si esprime nella determinazione ad affermare o<br />

negare informazioni o <strong>di</strong> scegliere <strong>di</strong> non essere espliciti nella sua formulazione,<br />

creando in questo modo volutamente con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ambiguità,<br />

in presenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi od obiettivi poco chiari o a loro volta<br />

non espliciti. Il paradosso consiste infatti proprio nell’evidenziare che<br />

la coerenza nell’attuazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi poco chiari, comporta la realizzazione<br />

<strong>di</strong> regole a loro volta confuse e perciò intrinsecamente inefficaci.<br />

La comunicazione paradossale è sempre negativa in quanto essendo per sua natura ambigua, invece <strong>di</strong> incentivare<br />

determinati comportamenti, tende a bloccare l’azione del destinatario della comunicazione. Esempi <strong>di</strong> doppia<br />

comunicazione paradossale sono molto frequenti. Il caso classico è quello della cosiddetta “circolare sorriso”, vale<br />

a <strong>di</strong>re l’effettuazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni che impongono comportamenti spontanei, come per l’appunto quello <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mostrarsi sorridenti e felici <strong>di</strong> fronte agli utenti. Altre forme <strong>di</strong> comunicazione paradossale è quella in cui si<br />

fanno <strong>di</strong>chiarazioni “ideologiche” come per esempio quella <strong>di</strong> credere nella meritocrazia, <strong>di</strong> fronte a comportamenti<br />

nei quali le valutazioni sono palesemente approssimative ed appiattite.<br />

Criteri per una efficace comunicazione<br />

Nel tentativo <strong>di</strong> riassumere i contenuti <strong>di</strong> questa, necessariamente<br />

breve e sommaria trattazione, si può <strong>di</strong>re che la comunicazione è un<br />

elemento importante nella “valigia” <strong>di</strong> un manager delle regole, in<br />

quanto presenta aspetti sia strumentali che funzionali.<br />

Come suggerimenti per un manager delle regole, si può consigliare<br />

a livello strumentale <strong>di</strong> scegliere con oculatezza il canale da utilizzare,<br />

in<strong>di</strong>viduare il tipo <strong>di</strong> rete utile e la <strong>di</strong>rezione corretta, cercando<br />

<strong>di</strong> prevenire il più possibile le <strong>di</strong>fficoltà ed intervenire sulle <strong>di</strong>storsioni<br />

che si dovessero manifestare.<br />

A livello funzionale, il manager delle regole deve saper cogliere il<br />

bisogno cui la regola deve rispondere, definire con chiarezza gli obiettivi<br />

e le modalità <strong>di</strong> lavoro, in<strong>di</strong>viduare ruoli e funzioni <strong>di</strong> chi collabora<br />

alla redazione delle regole, provvedendo se necessario ad attivare<br />

specifici percorsi <strong>di</strong> formazione per il personale coinvolto. Una volta<br />

che la regola è entrata in applicazione, il manager deve prevedere gli<br />

strumenti adeguati per monitorarne l’attuazione e l’efficacia, anche ai<br />

fini <strong>di</strong> rilevare la necessità <strong>di</strong> apportare cambiamenti e <strong>di</strong> effettuarli.<br />

In ultima analisi il manager dev’essere consapevole e saper sfruttare<br />

il ruolo strumentale e funzionale della comunicazione per regolamentare<br />

e favorire il miglioramento dell’<strong>organizzazione</strong>.<br />

136 REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

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