Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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per esprimere in modo corretto un concetto definito oscuramente<br />
con la prima.<br />
La regola è chiara quando enuncia, con pochi e semplici enunciati,<br />
un concetto generale; ovvero quando enumera, in modo ana-<br />
litico attraverso numerosi enunciati, i casi<br />
da regolare.<br />
Il principio dell’economia, in ultimo,<br />
riflette la necessità <strong>di</strong> agire con parsimonia<br />
nella regolamentazione e, laddove necessaria,<br />
con il minor numero <strong>di</strong> regole e <strong>di</strong><br />
enunciati.<br />
Il rapporto tra redazione e interpretazione 4<br />
Il messaggio legislativo può <strong>di</strong>rsi perfettamente<br />
compreso quando ricevente ed emittente<br />
gli attribuiscono lo stesso significato.<br />
Di fatto, questa situazione si verifica solo<br />
<strong>di</strong> rado ed è facile riscontrare come ci sia<br />
sempre un certo <strong>di</strong>vario tra il significato che<br />
il redattore emittente della regola attribuisce<br />
alle sue parole, al momento della formulazione,<br />
e il senso che delle stesse ricava il<br />
destinatario.<br />
Per evitare un’interpretazione 5 non desiderata,<br />
chi scrive la regola deve preoccuparsi<br />
<strong>di</strong> ridurre quanto più possibile il <strong>di</strong>vario tra<br />
ciò che vuole esprimere e quanto può essere<br />
compreso, <strong>di</strong> fatto prevedendo e anticipando<br />
il significato (l’interpretazione) da dare agli<br />
enunciati normativi e re<strong>di</strong>gere gli stessi<br />
enunciati in modo che il destinatario sia guidato<br />
ad adottare l’interpretazione voluta dall’emittente.<br />
Il rapporto che si realizza tra la scrittura<br />
e la lettura della norma è <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>alettico: la<br />
prima in<strong>di</strong>rizza e con<strong>di</strong>ziona la seconda, la<br />
quale, a sua volta, con<strong>di</strong>ziona il significato<br />
contenuto nella prima.<br />
Risulta così in<strong>di</strong>spensabile per chi re<strong>di</strong>ge<br />
la regola avere conoscenza dei canoni <strong>di</strong><br />
interpretazione giuri<strong>di</strong>ca, perché la nuova<br />
<strong>di</strong>sposizione dovrà essere costruita rispetto<br />
alla interpretazione effettivamente voluta.<br />
Evitando le impegnative <strong>di</strong>scussioni sui<br />
criteri interpretativi, è certo che l’obiettivo<br />
del bon legislateur deve essere quello <strong>di</strong> uti-<br />
4. Sul rapporto intercorrente<br />
tra interpretazione e<br />
redazione sono degne <strong>di</strong><br />
nota le considerazioni <strong>di</strong><br />
Vittorio Frosini: “La tecnica<br />
<strong>di</strong> interpretazione<br />
degli atti normativi e la<br />
tecnica della legislazione<br />
(legistica) sono proprio<br />
due facce della stessa<br />
medaglia, sono letteralmente<br />
il verso e il retto<br />
della stessa realtà della<br />
legge; secondo come una<br />
legge è fatta così essa viene<br />
interpretata”.<br />
5. Sull’interpretazione<br />
delle regole <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong><br />
in generale e in particolare<br />
sui <strong>regolamenti</strong><br />
degli enti locali riportiamo<br />
le considerazioni <strong>di</strong><br />
Italia: “I <strong>regolamenti</strong> dei<br />
Comuni sono delle norme,<br />
e contengono norme giuri<strong>di</strong>che.<br />
Quin<strong>di</strong> i <strong>regolamenti</strong><br />
degli enti locali devono<br />
essere interpretati seguendo<br />
i criteri <strong>di</strong> ermeneutica<br />
delle norme giuri<strong>di</strong>che”.<br />
Sul punto anche Romano<br />
che ha <strong>di</strong>stinto tra l’interpretazione<br />
della deliberazione,<br />
che è un atto, e<br />
l’interpretazione del regolamento,<br />
che è una<br />
norma. “ Peraltro, i criteri<br />
<strong>di</strong> interpretazione <strong>di</strong> cui<br />
all’art. 12 delle preleggi al<br />
co<strong>di</strong>ce civile devono essere<br />
adattati a queste regole<br />
giuri<strong>di</strong>che locali. Il "significato<br />
proprio delle parole"<br />
e l’altro criterio "secondo<br />
la connessione <strong>di</strong> esse",<br />
costituiscono dei criteri dei<br />
quali si può e si deve tenere<br />
conto, e la stessa cosa<br />
deve <strong>di</strong>rsi per quanto<br />
attiene all’intenzione del<br />
legislatore (purché sia essa<br />
fedelmente documentata<br />
nella relazione al regolamento,<br />
o dalla <strong>di</strong>scussione<br />
<strong>di</strong> esso). Ma il punto rilevante<br />
è che questi <strong>regolamenti</strong><br />
devono innanzi<br />
tutto rispettare lo statuto,<br />
ed il loro spazio si attua,<br />
poi, nel rispetto dei principi<br />
fissati dalla legge (art. 5,<br />
Legge n. 142/90, mo<strong>di</strong>ficato<br />
dalla Legge n. 265/99),<br />
siano essi principi fissati<br />
dalla Legge n.142/90, o<br />
principi che siano fissati<br />
da altre leggi statali”.<br />
Devono pertanto essere<br />
considerate vetuste, sulla<br />
base delle considerazioni<br />
appena effettuate, quelle<br />
norme presenti all’interno<br />
<strong>di</strong> alcuni statuti che<br />
prescrivono l’interpretazione<br />
dei <strong>regolamenti</strong><br />
locali parafrasando l’art.<br />
12 delle preleggi es.: lo<br />
statuto del comune…<br />
prevede una norma sull’interpretazione<br />
dei <strong>regolamenti</strong><br />
“1. Nell’applicare un<br />
regolamento, non si può<br />
ad esso attribuire altro<br />
senso che quello fatto<br />
palese dal significato proprio<br />
delle parole secondo<br />
la connessione <strong>di</strong> esse”.I<br />
<strong>regolamenti</strong> degli enti<br />
locali non solo possono<br />
dare esecuzione alle<br />
<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge, ma<br />
anche attuazione, es: statuto<br />
del comune … “i<br />
<strong>regolamenti</strong> hanno per<br />
contenuto le norme <strong>di</strong><br />
attuazione dei principi<br />
delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge<br />
e del presente statuto”.<br />
L’autore pertanto conclude<br />
affermando che i criteri<br />
<strong>di</strong> interpretazione dei<br />
<strong>regolamenti</strong> dei comuni<br />
devono essere in<strong>di</strong>viduati<br />
nel sistema in cui questi<br />
<strong>regolamenti</strong> si incar<strong>di</strong>nano.<br />
I <strong>regolamenti</strong> devono<br />
così essere collegati con lo<br />
statuto del relativo comune,<br />
con le norme <strong>di</strong> principio<br />
della Legge n.<br />
142/90 e con altre norme<br />
delle leggi statali <strong>di</strong> principio<br />
e delle <strong>di</strong>sposizioni<br />
delle leggi generali.<br />
COMUNICARE LE REGOLE 139