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066 - Tesi completa - Arpat

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succedono nel tempo viene quindi “stirata” nello spazio a formare una spirale.<br />

L’accoppiamento tra ciclizzazione e trasporto (spiralizzazione) è perciò<br />

rappresentato da una spirale di diametro tanto più stretto quanto più è elevata<br />

l’attività biologica (più veloce il riciclo) e con spire tanto più ravvicinate tra loro<br />

quanto maggiore è la capacità di ritenzione del sistema (più limitato il<br />

trasporto).<br />

L’entità del trasporto dipende dalla velocità della corrente e<br />

dall’efficienza dei dispositivi di ritenzione (massi, tronchi incastrati, sistema<br />

raschi-pozze, zone di calma, ecc.); nonostante la maggior velocità, i corsi<br />

d’acqua montani – grazie alla eterogeneità del substrato – hanno spesso una<br />

ritenzione più elevata dei fiumi di pianura. Per una buona efficienza depurante<br />

sono perciò necessarie un’elevata attività biologica ed un’elevata ritenzione.<br />

Corsi d’acqua artificializzati, con morfologia uniforme, hanno bassa capacità di<br />

ritenzione, bassa diversità e attività biologica, bassa capacità autodepurante:<br />

essendo incapaci di riciclare i nutrienti, sono sistemi esportatori, instabili,<br />

ridotti al ruolo passivo di trasportatori di materia e perciò inadatti a ricevere<br />

carichi inquinanti. Essi riverseranno il loro carico di nutrienti nel corpo idrico<br />

recettore (fiume, lago o mare), inducendone l’eutrofizzazione.<br />

Al processo di spiralizzazione partecipano attivamente anche le zone<br />

riparie periodicamente inondate, parte integrante dell’ecosistema fluviale.<br />

1.1.4 L’approccio multidimensionale<br />

Lo studio degli ambienti fluviali non può prescindere dall’ osservazione<br />

delle quattro dimensioni naturali che ne caratterizzano lo sviluppo. Il modello<br />

delle quattro dimensioni è stato elaborato da WARD (1989); esso prende in<br />

esame le interazioni che si instaurano tra le tre dimensioni fisiche con cui si<br />

esprime la struttura di un corso d’acqua ed una quarta dimensione o scala,<br />

basata sui mutamenti che si verificano con il trascorrere del tempo (Fig. 1.2).<br />

La dimensione longitudinale è quella più evidente in un corso d’acqua, e<br />

si sviluppa lungo la direzione della corrente. Essa interessa i legami che si<br />

instaurano tra i vari tratti fluviali (nei quali possiamo individuare una<br />

successione di ecosistemi) e i mutamenti, prevedibili, degli aspetti<br />

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