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066 - Tesi completa - Arpat

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B. Definizione dell’area di campionamento: riffle, pool, generico<br />

Il campionamento prevede che la raccolta del benthos venga effettuata in uno<br />

dei mesohabitat contigui che tipicamente caratterizzano i tratti medi dei corsi<br />

d’acqua come pozze (pool) e raschi (riffle), a seconda della Idroecoregione di<br />

appartenenza. Il campionamento richiede quindi il riconoscimento sul campo<br />

della sequenza riffle/pool. La sequenza riffle/pool si riconosce nel fiume per<br />

essere costituita da due aree contigue che presentano caratteristiche di<br />

turbolenza, profondità, granulometria del substrato e carattere<br />

deposizionale/erosionale comparativamente diverso. L’area di pool presenta<br />

minor turbolenza e substrato a granulometria più fine rispetto all’area di riffle<br />

e, di norma, a prevalente carattere deposizionale: nel complesso può essere<br />

considerata un’area lentica, senza con questo intendere un’area dove la<br />

velocità di corrente sia nulla. L’area di riffle si presenta invece come<br />

caratterizzata da un prevalente carattere erosivo, da una minor profondità e da<br />

una turbolenza più elevata rispetto alla pool: nel complesso si può considerare<br />

come un’area lotica. Per alcune idroecoregioni, tra cui quella Appenninica (HER<br />

10), dove l’alternanza di tali mesohabitat non è sempre ben distinguibile, pur<br />

essendo previsto il campionamento nel pool, è possibile effettuare il campione<br />

in un generico tratto rappresentativo del corso d’acqua.<br />

C. Definizione della superficie di campionamento<br />

Il campionamento dovrà essere effettuato su una superficie complessiva di 1<br />

m² (o 0.5 m²), derivante dalla raccolta di 10 unità di campionamento ciascuna<br />

di area pari a 0.1 m² (o 0.05 m²). La dimensione del campione dipende<br />

dall’Idroecoregione di appartenenza. Nella HER 10 la superficie di una singola<br />

unità di campionamento sarà pari a 0.1 m².<br />

D. Definizione degli strumenti di campionamento<br />

Per la raccolta quantitativa dei macroinvertebrati – necessaria per una corretta<br />

applicazione della WFD - è quindi previsto l’uso del retino Surber (Fig. 2.21). In<br />

alternativa, in ambienti dove la profondità delle acque non consente un idoneo<br />

utilizzo del Surber, potrà essere impiegato un retino immanicato, dotato di una<br />

cornice, posta davanti all’imboccatura della rete, che delimiti l’area prevista per<br />

il campionamento.<br />

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