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066 - Tesi completa - Arpat

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1.3 La Direttiva comunitaria sulle acque e il metodo MacrOper<br />

La Direttiva 2000/60/CE nota come Direttiva Quadro per le acque (WFD:<br />

Water Framework Directive) definisce i principi generali e gli obiettivi per<br />

l’azione comunitaria in materia di acque.<br />

La Direttiva prevede, oltre all’identificazione dei Distretti Idrografici come<br />

unità di riferimento per la gestione dei singoli bacini, anche l’individuazione dei<br />

corpi idrici e la loro classificazione secondo lo stato di qualità. Lo stato dei corpi<br />

idrici deve essere individuato in base alla qualità ecologica, la cui definizione si<br />

avvale principalmente di elementi biologici (struttura e composizione delle<br />

comunità acquatiche), elementi chimico-fisici e elementi idromorfologici. La<br />

Direttiva fornisce una descrizione generale di 5 classi di stato ecologico per ogni<br />

categoria di acque superficiali. Lo stato di qualità dei corpi idrici viene definito<br />

come rapporto di qualità ecologica (EQR = Ecological Quality Ratio) calcolato<br />

rapportando i valori dei parametri biologici di un dato corpo idrico con quelli<br />

predefiniti dalle condizioni di riferimento. L’obiettivo è l’individuazione delle<br />

situazioni che si allontanano dalla realtà, e l’impegno per il raggiungimento<br />

dello stato buono, o comunque il divieto di deterioramento dello stato elevato.<br />

Per quanto riguarda i criteri per la valutazione della qualità ecologica, la<br />

Direttiva da specifiche indicazioni sul tipo di monitoraggio da effettuare; per i<br />

fiumi viene richiesto di considerare, tra i criteri per la valutazione della qualità<br />

ecologica, l’abbondanza delle comunità biologiche. Inoltre viene evidenziata la<br />

necessità di standardizzare i metodi, in modo da garantire la massima<br />

confrontabilità dei risultati ottenuti dai diversi operatori. I gruppi di lavoro CEN<br />

(Comité Européen de Normalisation) hanno redatto una serie di linee guida cui<br />

stanno cercando di adeguarsi numerosi paesi europei, attraverso fasi di<br />

sperimentazione e confronto tra i gruppi stessi.<br />

Nell’ambito della sperimentazione dei nuovi criteri definiti dalla Direttiva<br />

Quadro per le Acque, nasce la proposta di un nuovo metodo di monitoraggio<br />

delle acque correnti in Italia, (BUFFAGNI e ERBA, 2007; BUFFAGNI et al, 2008) che<br />

nasce con l’intenzione di rispondere alle esigenze dettate dalla normativa<br />

europea, sia in merito alla registrazione delle abbondanze degli individui<br />

raccolti, sia in merito alla “standardizzazione” della procedura. Il metodo<br />

proposto da BUFFAGNI, denominato MacrOper, si basa sull’uso dell’ indice<br />

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