Istruzioni per mandare opere dattiloscritte a Giulio Mozzi, affinché ...

saluti…”.
Come si dice, a buon intenditor poche parole.
Chi ha modestia e buonsenso, capisce che no, il suo lavoro non mi è piaciuto, quelli che preferiscono continuare a
crederci, non si offendono più di tanto e spediscono a qualcun altro.
**So che la cosa è un azzardo, però io mi giustifico così: “Sunt bona, sunt quaedam mediocria, sunt mala plura quae
legis hic: alitern non fit Avite libri.” Marco Valerio Marziale
67. Giulio Mozzi Dice:
19 marzo 2011 alle 21:22 modifica
Nessuna “lancinante attesa”, Marco. Se non mi faccio vivo entro due mesi, vuol dire che non trovo interessante
l’opera. Più chiaro di così. E se uno ci ha il dubbio, si faccia vivo lui.
(Io odio stare al telefono. Ma per dire quel che penso di un testo, bello o brutto che mi sembri, ci metto meno a voce
che per iscritto).
68. gian marco griffi Dice:
23 marzo 2011 alle 16:06 modifica
Lei, Signor Mozzi, è di una disponibilità commovente.
Se non odiassi stare al telefono quanto e più di lei, e se avessi il suo numero di telefono, forse le avrei telefonato.
Per quanto riguarda il malloppazzo da me inviato: chissenefrega.
69. Giulio Mozzi Dice:
24 marzo 2011 alle 05:51 modifica
Il mio numero di telefono è pubblicato qui in vibrisse, nella pagina con il mio curriculum. C’è anche nella mia pagina di
FaceBook, in quella di LinkedIn, eccetera.
70. gian marco griffi Dice:
24 marzo 2011 alle 11:54 modifica
La ringrazio, è davvero gentile. In effetti una cosa che odio più del telefono è facebook. Linkedin non so neppure
cos’è e preferirei non saperlo.
Non le telefonerò per il semplice motivo che sono passati ben più di due mesi da quando inviai copia elettronica del
mio malloppazzo, invero molto confusa e provvisoria – come del resto tutte le cose di questo scorbutico mondo – lei
non ha risposto, ergo il mio malloppazzo non le interessa; insomma, inutile rompere ulteriormente le palle.
Per telefono potrebbe soltanto confermare ciò che la mancata risposta ha già sottolineato.
Potremmo anche discutere della relazione tra Donald Barthelme, Jan Potocki, Samuel Beckett, Roberto Bolano, Carlo
Emilio Gadda e David Foster Wallace, ma magari a lei non interessa. Parlare di donne è fuori discussione. Il tempo,
quello salva sempre, ad asti c’è il sole.
Ciò che premeva era constatare la sua disponibilità: complimenti.
PS: per quanto riguarda gli scribacchini che ritengono il proprio lavoro bello quando invece è palesemente brutto e
schifoso, non c’è da stupirsi: c’è una lista sterminata di scrittori professionisti che ritengono il proprio lavoro bello,
mentre per quanto riguarda il mio gusto (probabilmente distorto), hanno scritto robe orribili, brutte, da abbandonare
dopo una pagina.
71. Marco Alfano Dice:
27 marzo 2011 alle 15:24 modifica
Vi segnalo, sul domenicale del sole 24 ore di oggi, un gustosissimo e pertinente articolo di Buzzati (non c’è ancora il