Istruzioni per mandare opere dattiloscritte a Giulio Mozzi, affinché ...

Certamente il fatto che Catty22 non sappia rispondere alla sua domanda non è sufficiente per dimostrare che i
capolavori sommersi non esistono.
Diverso è il discorso con gli asturidi bramanti tricefali mistoidi invisibili, i quali sarebbero plausibili allo stesso modo se
avessimo un’esperienza della loro possibilità, cosa che non abbiamo.
212. Paolo Zardi Dice:
26 febbraio 2012 alle 13:29 modifica
Mi collego solo a un dettaglio che è emerso in questo ultimissimo scambio: non aggiungo niente allo scambio di
commenti, ma è solo per amore della precisione. Da amante e (spero) buon conoscitore di Mozart, posso dire che la
preparazione di Mozart e le sue conoscenze tecniche, erano di gran lunga superiori a quelle di qualsiasi compositore
del suo tempo. Il percorso musicale di Mozart fu consapevole e lucidissimo: non accadde per errori casuali o fortunati.
213. gian marco griffi Dice:
26 febbraio 2012 alle 13:48 modifica
Bolognino: l’avv. perfettamente dovrebbe significare in modo del tutto soddisfacente. Scrivere perfettamente, da un
punto di vista tecnico, è possibile. Come è possibile risolvere un’equazione matematica perfettamente. Se ci sono
regole grammaticali da rispettare, è possibile scrivere dieci righe perfettamente da un punto di vista grammaticale.
Eccetera.
Non sarà possibile fare l’amore perfettamente, o giocare a golf perfettamente (salvo da un punto di vista delle regole
del gioco, in quel caso è possibile giocare a golf perfettamente), ma è possibile scrivere cinque parole in fila
perfettamente. In alcuni casi è possibile scriverne cinquemila in fila perfettamente (sto parlando da un punto di vista
grammaticale e sintattico, tecnico, si capisce).
“Come si fa a capire se un autore non rispetta quella determinata regola per scelta o perchè non la conosce?”
Secondo me si capisce. Si può capire. Magari non è sempre facile, non è immediato, ma un lettore lo può e lo
dovrebbe capire.
214. gian marco griffi Dice:
26 febbraio 2012 alle 14:06 modifica
Per esempio scrivo sopra: “[...] non è sufficiente per dimostrare che i capolavori sommersi non esistono”, e questa
frase scritta frettolosamente, in italiano, è una vera merda.
215. Giulio Mozzi Dice:
26 febbraio 2012 alle 16:15 modifica
Gian Marco, indubbiamente vi sono libri buoni, e anche molto buoni, che faticano a trovare un editore. Chi lo nega?
Non io, che ho tra le mani almeno tre romanzi (non miei, eh!) che mi sembrano molto buoni e che nessuno vuole. (Ma
insisto).
Da qui a parlare di un “problema dei capolavori sommersi”, come fa Catty, mi pare che ce ne corra. E proporre, come
rimedio al “problema”, un comitato di lettura fatto di “gente qualunque!, mi par demenziale.
216. Giulio Mozzi Dice:
26 febbraio 2012 alle 16:40 modifica
Sull’uso del dialetto da parte della signora Agnello Hornby. In una nota posta in fondo al suo romanzo “La marchesa”,
la signora scrive:
In testa a ogni capitolo appaiono dei proverbi siciliani: accompagnano la storia, ma non la condizionano.