Istruzioni per mandare opere dattiloscritte a Giulio Mozzi, affinché ...
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un tizio che mi ha inviato una risposta di cinque pagine word deliranti <strong>per</strong> comunicarmi quanto gli era piaciuto il mio<br />
stupido libro.<br />
Mia moglie: ha letto il mio stupido libro e l’ha trovato incomprensibile, brutto, da “vergognarsi a farlo leggere ai<br />
parenti”.<br />
Dimenticavo tempo al libro (o un nome così): semaforo rosso (cioè libro impubblicabile) e nella ‘motivazione’, questo<br />
gurioli mi scriveva un semplice “Cui Prodest?” che come stroncatura, <strong>per</strong> un libro, non è niente male, secondo me. La<br />
cosa buffa è che <strong>per</strong> ottenere la lettura mi hanno fatto comprare un libro a dieci euro; ora, questo libro è qualcosa di<br />
disgustoso, una roba brutta, ma scritta male, ma banale, ma indecente, che avrei preferito pagare cento euro pur di non<br />
riceverlo. Inoltre ho pensato: figuriamoci se hanno pubblicato sta merda quanto può essere schifoso il mio stupido<br />
libro.<br />
Tutto questo in un bel po’ di tempo, durante il quale a ogni silenzio è seguita una riscrittura parziale o totale dello<br />
stupido libro, di sue parti, di suoi brani, di note, di stronzate in genere.<br />
Ora il lieto fine: dopo cinque anni ho abbandonato Sabbione e i suoi suicidi. Ho finalmente capito che il mio stupido<br />
libro FA CAGARE. E’ indubitabilmente molto meglio di tanta schifezza pubblicata dalle majors dell’editoria italiana,<br />
ho scritto racconti sicuramente molto migliori di quelle merde pubblicate su Toilet o su quelle altre riviste orripilanti. Ma<br />
fondamentalmente non piace, non interessa, è inutile. Non sposta di un millimetro in avanti la storia della letteratura. A<br />
me interessava solo ed esclusivamente quello, poiché è letteratura quella che volevo scrivere.<br />
Ci ho provato, ora ho capito che è venuta l’ora di smettere: <strong>per</strong> me è già un finale ottimo. Chiedo scusa <strong>per</strong> la<br />
lunghezza dell’intervento e saluto cordialmente.<br />
Buona giornata.<br />
griffi<br />
165. <strong>Giulio</strong> <strong>Mozzi</strong> Dice:<br />
19 febbraio 2012 alle 09:21 modifica<br />
Gian Marco, scrivi: “Ho finalmente capito che il mio stupido libro FA CAGARE. E’ indubitabilmente molto meglio di<br />
tanta schifezza pubblicata dalle majors dell’editoria italiana”.<br />
Gian Marco, il tuo lavoro (del quale ho letto una cinquantina di pagine, a suo tempo) mi è sembrato molto, molto<br />
brutto; con l’aggravante di sembrarmi anche molto, molto pretenzioso.<br />
Sapresti indicare una dozzina di titoli pubblicati dalle majors dell’editoria italiana rispetto alle quali il tuo lavoro<br />
sarebbe, secondo te, “molto meglio”?<br />
166. gian marco griffi Dice:<br />
19 febbraio 2012 alle 10:29 modifica<br />
“Sapresti indicare una dozzina di titoli pubblicati dalle majors dell’editoria italiana rispetto alle quali il tuo lavoro<br />
sarebbe, secondo te, “molto meglio”?”<br />
Mi premurerò di preparare “una lista ragionata di libri addirittura più brutti del mio”. Non <strong>per</strong>ché il mio sia bello, ma<br />
<strong>per</strong>ché altri sono peggio. Uuuh, che pretenziosità.<br />
“il tuo lavoro mi è sembrato molto, molto brutto”.<br />
Beh, sì, è quello che confermo quando scrivo che fa cagare. Del resto anche mia moglie l’aveva detto.<br />
“con l’aggravante di sembrarmi anche molto, molto pretenzioso”.<br />
Pretenzioso?<br />
Sono un appassionato di letteratura, studio e analizzo la letteratura, poiché questo mi piace fare. Nei racconti del libro<br />
ho provato a trasferire l’insegnamento che traggo dalla lettura e dallo studio di ciò che leggo. Ovviamente, considerati i<br />
risultati, in questo stupido libro non ci sono riuscito. Fondamentalmente non ci riuscirò mai. Eppure cosa c’è, nei<br />
cinque o sei racconti che ha letto, che l’ha spinta a pensare che io nutra eccessiva stima di me?