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Istruzioni per mandare opere dattiloscritte a Giulio Mozzi, affinché ...

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Horcynus Orca è un capolavoro, ma il “lettore” di cui parla Bolognino forse l’abbandonerebbe dopo trenta pagine.<br />

Stesso discorso dicasi <strong>per</strong> numerose altre o<strong>per</strong>e letterarie di grande qualità, ma che presuppongono un certo<br />

background culturale del lettore <strong>per</strong> essere godute pienamente.<br />

La grandezza dell’o<strong>per</strong>a letteraria dovrebbe forse misurarsi nella capacità di mettere d’accordo un lettore senza<br />

background culturale con un lettore con un elevato background culturale?<br />

Di sicuro la letteratura esige uno sforzo da parte del lettore e forse proprio quello sforzo determina il godimento di<br />

un’o<strong>per</strong>a.<br />

Dal mio punto di vista il lavoro di filtro dell’editor è fondamentale e imprescindibile. Poi c’è sicuramente l’editor che ti<br />

mette nel menù una bella fetta di merda, ma <strong>per</strong> fortuna c’è l’editor bravo che nel menù ti mette un tiramisù<br />

eccezionale.<br />

I palati fini, <strong>per</strong>ò, non sono facilissimi da trovare.<br />

197. Massimo Bolognino Dice:<br />

23 febbraio 2012 alle 13:42 modifica<br />

<strong>Mozzi</strong>:<br />

Giustamente dice: “in quasi tutti i settori merceologici”. Perché nel settore del libro, che io sappia, in Italia, non si fa.<br />

In quasi tutti <strong>per</strong>ché <strong>per</strong> alcuni settori è troppo difficile o troppo costoso o entrambe le cose, non certo <strong>per</strong>ché non se<br />

ne veda l’utilità.<br />

In Italia gli editori non lo fanno, e questo sicuramente è un problema, uno dei motivi <strong>per</strong> cui in Italia si legge così poco.<br />

Spesso sento dire che in Italia si legge poco, ma nei paesi dove si legge molto, ad esempio nei paesi anglosassoni, la<br />

maggior parte dei libri letti sono quel che <strong>Mozzi</strong>, con una felice metafora, definisce “merda”, quando si fanno queste<br />

considerazioni su quanto si legge non si dovrebbe dimenticare cosa si legge dove si legge molto.<br />

Il fatto che in Italia gli editori non fanno ricerche di mercato è un problema, non una cosa di cui vantarsi.<br />

Anche <strong>per</strong>ché un editore in gamba vende merda a chi chiede merda e, con quei bei soldoni guadagnati, può<br />

<strong>per</strong>mettersi di pubblicare i tiramisù che compreranno quei pochi buongustai che sapranno apprezzare.<br />

Cercando di vendere tiramisù alle mosche, che mangiano merda e ne sono ghiotte, si ottiene il semplice risultato di non<br />

vendere quasi nulla.<br />

Ho seguito le metafore proposte, benchè non le condivida <strong>per</strong> nulla.<br />

Io trovo alquanto presuntuoso definire merda quello che mangiano gli altri, credo che ognuno sia libero di trovare un<br />

capolavoro quello che più gli aggrada e viceversa.<br />

Ad esempio ci sono un paio di libri che si trovano nella lista delle “merde” di Griffi che io trovo buoni e uno che io<br />

trovo molto bello, si tratta di opinioni, quindi opinabili.<br />

Comunque, consoliamoci, anche in Italia c’è chi, bypassando o affiancando le case editrici, cerca di farsi leggere e di<br />

capire se quel che scrive può piacere a qualcuno oppure no, attraverso i moltissimi canali che oggi abbiamo a<br />

disposizione.<br />

A ben guardare è esattamente quello che fa anche vibrisselibri come “casa editrice online”, cerca di far leggere<br />

gratuitamente dei testi nella s<strong>per</strong>anza anche di vedere riconosciuto il loro valore.<br />

Vibrisselibri:<br />

Vibrisselibri è una casa editrice che pubblica in rete, con la formula del copyleft, o<strong>per</strong>e letterarie e saggistiche<br />

liberamente e gratuitamente scaricabili. Ed è anche una sorta di agenzia letteraria, che propone alle case editrici<br />

tradizionali le o<strong>per</strong>e già pubblicate in rete.<br />

198. gian marco griffi Dice:<br />

25 febbraio 2012 alle 13:38 modifica<br />

Bello, l’elogio della merda.

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