Istruzioni per mandare opere dattiloscritte a Giulio Mozzi, affinché ...
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127. Raviel Beut-rom Dice:<br />
22 settembre 2011 alle 18:57 modifica<br />
…appassionante, qui c’é del buono: un gatekee<strong>per</strong> burbero ma buono, e chi lo seduce, e chi lo attacca, e lui che<br />
distribuisce bacchettate, e loro che le accettano genuflessi, non sia mai…<br />
128. <strong>Giulio</strong> <strong>Mozzi</strong> Dice:<br />
23 settembre 2011 alle 13:06 modifica<br />
Più che “un gatekee<strong>per</strong>”, direi: un portinaio della Repubblica delle lettere. Che offre una disponibilità cercando di<br />
chiarirne i modi e i limiti.<br />
Quanto al resto, ciò che conta sono i testi.<br />
129. Sara Bonfili Dice:<br />
8 ottobre 2011 alle 15:01 modifica<br />
Sara Bonfili Dice:<br />
7 ottobre 2011 alle 16:54<br />
Hello!<br />
ho letto le risposte alle <strong>Istruzioni</strong> <strong>per</strong> <strong>mandare</strong> un manoscritto (che <strong>per</strong> mia deformazione e piacere mi han ricordato las<br />
Instrucciones para subir una escalera di Cortàzar) e pensato che <strong>Giulio</strong> <strong>Mozzi</strong> si è messo proprio al posto di Misery, a<br />
subire martellate legato al letto, e che i visitatori dei blog da sviolinatori si tramutano orribilmente in vendicatori e<br />
“offendoni” (è l’epiteto che dò alla mia gatta, è un’autocitazione).. Allora se ammettete che qualcuno si possa<br />
ado<strong>per</strong>are con una macchinetta postmoderna <strong>per</strong> leggere 900 o non so quante proposte che purtroppo non hanno il<br />
codice a barre, <strong>per</strong>ché non ammettere di essere stangati o ignorati? Questo succede giornalmente a tanti cv inviati, che<br />
sono più corti e più paratattici di racconti e romanzi, anche se testimoniano la stessa volontà, cioè di essere finalmente<br />
presi in considerazione! Se ci sono i ruoli bisogna accettarli, mi pare…<br />
un saluto<br />
130. cattleja Dice:<br />
3 novembre 2011 alle 16:40 modifica<br />
Non m’azzarderei mai a mandarti nulla di mio – la verità fa male lo so – cadrei in depressione <strong>per</strong> 2 anni filati davanti a<br />
una non risposta, ma, a pensarci bene, la tua iniziativa, pur nobilissima, anche dietro compenso, (<strong>per</strong>chè è una palla<br />
leggersi tutti quei manoscritti), era la regola fino a una trentina di anni fa: mi pare di ricordare che presso le case editrici,<br />
a selezionare gli esordienti una volta ci lavoravano Calvino, la Ginzburg o Buzzati. Mai come adesso nell’editoria si<br />
trovano ingegneri informatici o avvocati falliti, tutti meno che veri scrittori. E i risultati spesso si vedono!<br />
131. <strong>Giulio</strong> <strong>Mozzi</strong> Dice:<br />
3 novembre 2011 alle 18:41 modifica<br />
A scanso di equivoci: “dietro compenso” significa che sono pagato <strong>per</strong> questo dall’editore, non dagli autori.<br />
Calvino e Natalia Gizburg lavorarono a lungo in Einaudi. Buzzati non mi risulta abbia mai fatto lavoro editoriale: era<br />
giornalista al Corriere della sera. In Mondadori oggi lavorano Antonio Franchini, che è un eccellente narratore (le sue<br />
o<strong>per</strong>e sono quasi tutte pubblicate da Marsilio) e Antonio Riccardi, che è un eccellente poeta; in Einaudi lavora, <strong>per</strong><br />
dirne uno, Ernesto Franco che è un buon romanziere e un eccellente ispanista; eccetera eccetera. Fanno il mio stesso<br />
lavoro, o un lavoro simile, gli scrittori Matteo B. Bianchi, Giorgio Vasta e Andrea Carraro; a lungo l’ha fatto Tiziano<br />
Scarpa; e così via.<br />
Non direi che nelle case editrici oggi si trovino solo “ingegneri informatici o avvocati falliti”.<br />
D’altra parte: Natalia Ginzburg rifiutò “Se questo è un uomo” di Primo Levi, Elio Vittorini rifiutò “Il Gattopardo” di<br />
Lampedusa. Neanche degli scrittori si può star sicuri…<br />
132. Paolo Zardi Dice: