64 MAPPAMONDO COME FUNZIONA? Parte tutto dal Sudamerica. Finisce con la Terra del Fuoco, che si chiama così per via degli incendi che gli indigeni provocavano per spaventare gli spagnoli invasori, ma fa un freddo cane, poi ci sono un po’ di isole perse nel mare (tra cui quella di Capo Horn, il posto più famoso del mondo per chi va in barca) e poi c’è il mare. Uno dei mari più difficili del mondo essendo l’incontro-scontro tra oceano Atlantico e Pacifico. Vanto di ogni marinaio è essersi fatto frullare da quelle onde mitiche, sulle orme di sir Chichister o il capitano Joshua Slocum. Si chiama Passaggio di Drake quel tratto di mare, nome inglese perché da queste parti chi passava dava un nome a qualcosa e tradotto in termini di viaggio vuol dire una cinquantina di ore di navigazione nel vuoto totale. Perché l’Antartide è davvero in fondo al mondo, ti dà proprio l’idea di essere arrivati da dove non si prosegue, ma si può solo tornare. Il modo per arrivarci, da scienziato, è quello di far parte di una delle tante basi internazionali che stanno lì a studiare questo concentrato di informazioni. Da turistaviaggiatore, i modi sono pochi. O hai il fegato di armare una barca e andarci da solo con il tuo equipaggio come qualcuno fa, oppure ti appoggi a un tour operator che ha in catalogo il paese fuori dal mondo. Il viaggio è stato <strong>org</strong>anizzato dal Tour Operator Tour 2000 (www.tour2000.it) e siamo partiti con la Antarctic Dream, una nave di 85 metri, vecchio cargo-rompighiaccio costruito in Olanda usato per un po’ dalla marina cilena e rimesso a posto un paio di anni fa come nave da crociera. Dove c’erano i containers hanno costruito un salone in legno e ottoni perfettamente old style marinaro, ponti e stive sono stati trasformati in cabine perfettamente equipaggiate e piacevoli da vivere. 39 in tutto su 4 ponti, tutte con servizi privati, tv a circuito chiuso. Spazi comuni come una sala da pranzo per 100 persone, bar, biblioteca, auditorium, sala proiezioni, eliporto, palestra, sauna, infermeria con medico a bordo e boutique. Il resto è quel che serve dal punto di vista tecnico: uno scafo a prova di ghiacci, spesso in prua anche 90 cm in grado di frantumare banchise di una certa stazza, attrezzature di sopravvivenza in caso di problemi, tecnologia di navigazione e propulsori all’avanguardia. Poi dentro, nella nave, ci sono anche studiosi, come un ornitologo, un antropologo, un geologo, perfino un cartografo. C’è un capo spedizione, ci sono i piloti dei gommoni, ci sono i gommoni. Poi il vestiario in dotazione (parka, stivali: portatevi pantaloni, berretti e guanti) per andare a terra. E tutto questo fa assomigliare straordinariamente il viaggio a una spedizione. Certo, quando non si scende a terra uno staff di cuochi ti fa sentire mollemente coccolato. E così il continente, in fondo, meno immaginato, sognato, diventa una realtà, budget permettendo, alla portata di tutti. Ci sono anche navi da crociera tipo Caraibi per intenderci che incontri sulle rotte verso sud, roba da mille cabine e duemila posti, bazzica perfino la Queen Mary da queste parti e immagino che la sera ci siano spettacoli di prestigiatori e musica ballabile. Ma lo spirito non è quello giusto e poi l’Antartide la vedono da lontano. Noi invece ci abbiamo appoggiato gli stivali, sull’Antartide.
MAPPAMONDO STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI DENTRO, NELLA NAVE, CI SONO ANCHE STUDIOSI, COME UN ORNITOLOGO, UN ANTROPOLOGO, UN GEOLOGO, PERFINO UN CARTOGRAFO. C’È UN CAPO SPEDIZIONE, CI SONO I PILOTI DEI GOMMONI, CI SONO I GOMMONI. POI IL VESTIARIO IN DOTAZIONE PER ANDARE A TERRA. E TUTTO QUESTO FA ASSOMIGLIARE STRAORDINARIAMENTE IL VIAGGIO A UNA SPEDIZIONE. giugno 2010 | Plus Magazine <strong>14</strong> | MAPPAMONDO 65