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Numero 5 Agosto / Settembre 2011 - La Rassegna d'Ischia

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Un cittadino di <strong>La</strong>cco Ameno<br />

fra i caduti della battaglia di Lissa (20 luglio 1866)<br />

Una ricerca presso l’Archivio<br />

parrocchiale e l’archivio comunale<br />

di <strong>La</strong>cco Ameno, mirata a rilevare<br />

le vittime del mare dal 1600<br />

al 1900, ci ha portato alla scoperta<br />

di un cittadino di <strong>La</strong>cco Ameno,<br />

Biagio Monti, fra i caduti della<br />

battaglia di Lissa del 20 luglio<br />

1866, «il fatal 1866».<br />

Non avendo riscontrato il suo<br />

nome, almeno allo stato attuale<br />

della nostra indagine, in alcun altro<br />

documento, né sulla lapide posta<br />

su una parete della Torre municipale,<br />

che ricorda i caduti della<br />

I e della II guerra mondiale, né<br />

negli elenchi dell’ANMI, riteniamo<br />

opportuno pubblicarne l’atto<br />

di morte, trascritto, nel 1868, dal<br />

segretario del Comune, Elia Castagna:<br />

«L’anno milleottocento sessantotto,<br />

il giorno otto del mese di Giugno.<br />

Noi Elia Castagna, Segretario<br />

di questo Comune di <strong>La</strong>cco Ameno,<br />

Circondario di Pozzuoli, Provincia<br />

di Napoli, delegato dal Sindaco con<br />

atto del dì otto Marzo milleottocento<br />

sessantasei, approvato dal Procuratore<br />

del Re presso il Tribunale Civile<br />

di Napoli addì dodici detto Marzo,<br />

alle funzioni d’ Uffiziale dello Stato<br />

Civile per gli atti di nascita e di morte:<br />

Trascriviamo nel presente Registro<br />

l’atto di morte di Monti Biagio,<br />

trasmesso in quest’Uffizio dal Procuratore<br />

del Re del Tribunale di Napoli<br />

con nota del 4 corrente Giugno,<br />

Sezione Civile N° 4255-1960= Comando<br />

in capo del 2° Dipartimento<br />

Marittimo – Officio dello Aiutante<br />

Generale. Atto di dichiarazione di<br />

morte = Essendosi dall’Aiutante<br />

Generale del 2° Dipartimento Marittimo<br />

proceduto, in virtù delle facoltà<br />

attribuitegli dagli Articoli 396<br />

e 398 del vigente Codice Civile, alla<br />

compilazione del’atto constatante<br />

le morti avvenute negli Equipaggi<br />

delle Regie Navi Re d’Italia e Palestro,<br />

sommerse il 20 luglio 1866,<br />

nella battaglia di Lissa, il sottoscritto<br />

rilascia la presente dichiarazione<br />

di morte, avvenuta come sopra, del<br />

Marinaio di 3a classe della pirocannoniera<br />

corazzata Palestro (foto)<br />

Monti Biagio, figlio di Gaetano e<br />

D’Orio Stella della età di anni 21,<br />

mesi 8 e giorni 5, del Comune di <strong>La</strong>cco<br />

= Il presente atto di dichiarazione<br />

di morte è stato estratto dal processo<br />

verbale firmato dall’Aiutante<br />

Generale in data ventotto Maggio<br />

Milleottocento sessantasette, e dai<br />

documenti allegati che si conservano<br />

in questo Uffizio, e si spedisce al<br />

Ministero della Marina, in esecuzione<br />

dell’Art.° 400 del menzionato<br />

Codice Civile e dell’Art.° 106 del<br />

Regio Decreto 15 Novembre 1865<br />

sull’Ordinamento dello Stato Civile.<br />

Fatto in Napoli in questo Giorno 15<br />

Febbraio dell’anno 1868 = Il Capitano<br />

di Vascello Aiutante Generale<br />

del Dipartimento Marittimo = E.<br />

Cacace = Ministero Marina = Direzione<br />

Generale del Personale e<br />

Servizio Militare = Visto per la lega-<br />

lizzazione della firma = Firenze 28<br />

Aprile 1868. Il Direttore Generale<br />

F. Munturi. Vi è il timbro dell’uno e<br />

l’altro Uffizio» (Anagrafe Comune di<br />

<strong>La</strong>cco Ameno, Anno 1868, Atti morte,<br />

<strong>Numero</strong> d’ordine 13).<br />

<strong>La</strong> battaglia avvenne nel mare<br />

Adriatico presso l’isola di Lissa (in<br />

croato Vis) durante la guerra austro<br />

prussiana in cui l’Italia, alleata della<br />

Prussia, perseguiva l’obiettivo di<br />

sottrarre il Veneto all’Austria. Fu<br />

una battaglia voluta dal governo italiano<br />

per vendicare anche la sconfitta<br />

di Custoza (24 giugno), ma, nonostante<br />

la superiorità numerica della<br />

flotta italiana, per gli attriti e la gelosia<br />

tra l’ammiraglio Persano, il vice<br />

ammiraglio Albini e il contrammiraglio<br />

Vacca, l’Italia subì una grande<br />

umiliazione, «l’enorme complesso<br />

navale, la cui realizzazione aveva<br />

pesato in notevole misura sui bilanci<br />

dello Stato, aveva fallito alla sua prima<br />

prova» Fra gli Italiani perirono<br />

38 ufficiali e 620 marinai, 161 feriti;<br />

fra gli Austriaci 3 ufficiali e 38 marinai,<br />

138 feriti.<br />

<strong>La</strong> Re d’Italia fu speronata dalla<br />

<strong>La</strong> <strong>Rassegna</strong> d’Ischia n. 5/<strong>2011</strong> 3

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