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ITC “Tosi” Una scommessa che dura da 50 anni - Noi del Tosi

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9.4<br />

3 Dal Documento di presentazione<br />

<strong>del</strong>l’esperienza e di sintesi<br />

degli <strong>anni</strong> 1989-1995, <strong>ITC</strong><br />

<strong>“<strong>Tosi</strong>”</strong>, sez. Presentazione.<br />

128<br />

La progettazione di un intervento sistematico e foriero di risultati importanti e <strong>dura</strong>turi nel tempo,<br />

nonché di sviluppi imprevedibili, fu nel 1988 l’avvio <strong>del</strong>l’attività denominata “Alternanza scuolalavoro”.<br />

«Quest’ultimo progetto è nato <strong>da</strong>lla convinzione di trovare un momento di incontro tra l’ambiente<br />

<strong>del</strong>la scuola e quello <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> lavoro, pur nel mantenimento <strong>del</strong>le specifi<strong>che</strong> peculiarità<br />

e finalità di questi due mondi». 3 Il documento di presentazione <strong>da</strong> cui abbiamo tratto questo passo<br />

mette in rilievo un elemento di grande importanza: queste esperienze non volevano e non vogliono<br />

tuttora <strong>da</strong>re all’istituto una fisionomia meramente professionalizzante; la scuola deve mantenere le<br />

sue caratteristi<strong>che</strong> peculiari, <strong>che</strong> sono quelle di una formazione culturale ad ampio raggio (le recenti<br />

esperienze – di cui parleremo – in relazione ad attività di approfondimento collocate nettamente sul<br />

settore umanistico ne sono una testimonianza indiscutibile). Sarebbe altresì utopico pensare <strong>che</strong> la<br />

scuola in cinque <strong>anni</strong> di corso possa formare persone estremamente specializzate nei vari campi lavorativi,<br />

poiché in cinque <strong>anni</strong> il mondo <strong>del</strong>la produzione e dei servizi tende a cambiare con una velocità<br />

estrema e le figure professionali <strong>che</strong> si possono definire all’inizio <strong>del</strong> corso spesso hanno mutato<br />

profon<strong>da</strong>mente il bagaglio di conoscenze di cui necessitano. Ecco dunque <strong>che</strong> la scuola non deve<br />

perdere il suo ruolo specifico, ma rendersi piuttosto conto <strong>che</strong> esso è cambiato radicalmente. Non si<br />

tratta più di fornire agli studenti solo nozioni, bensì di creare in loro una serie di abilità an<strong>che</strong> trasversali,<br />

di renderli capaci cioè di a<strong>da</strong>ttarsi al meglio alle nuove situazioni <strong>che</strong> incontreranno nelle<br />

loro esperienze di lavoro future, senza illudersi <strong>che</strong> noi possiamo prevedere con esattezza quali siano<br />

le competenze <strong>che</strong> nello specifico verranno loro richieste. Creare dunque menti aperte, disposte al<br />

cambiamento, non mentalità chiuse e rigide, abituate alla riproduzione di mo<strong>del</strong>li stereotipi come<br />

spesso è accaduto nella scuola tecnica e professionale nel passato.<br />

Tutto ciò non nega, anzi valorizza l’esperienza di Alternanza scuola-lavoro, poiché essa rende lo studente<br />

consapevole di un altro aspetto: la casistica proposta a scuola nella sua astrattezza viene calata<br />

in realtà lavorative diversificate dove emergono e si intersecano problemi <strong>che</strong> a scuola talora possono<br />

sembrare separati; qui si realizza, insomma, una vera e propria esperienza interdisciplinare, <strong>che</strong><br />

è forse il valore più importante di questo tipo di attività. «Vivere un’esperienza di lavoro in una<br />

dimensione reale e non simulata può permettere agli studenti di stabilire relazioni corrette tra il quadro<br />

<strong>del</strong>le conoscenze scolasti<strong>che</strong> e la realtà operativo-produttiva. Individuare l’insostituibile rapporto<br />

degli sviluppi teorici nella pratica applicativa permette al singolo studente di valorizzare le intime<br />

motivazioni dei suoi studi, <strong>che</strong> sarà portato ad affrontare con maggiore serietà e maturità. […]<br />

Nel fare concreto gli studenti rivelano possibilità e limiti, prendono coscienza <strong>del</strong>le proprie capacità,<br />

acquistano responsabilità e carattere. Nel rispetto degli orari e dei tempi, nella collaborazione<br />

con altri lavoratori, prendono atto <strong>del</strong>la realtà operativa e in questa nuova dimensione hanno l’occasione<br />

di scoprire l’importanza <strong>del</strong>le finalità formative <strong>del</strong>la scuola e, quindi, di superare l’indifferenza<br />

con la quale troppo frequentemente si pongono di fronte all’istituzione scolastica. […] Gli studenti,<br />

nell’arco di tempo trascorso a contatto con il mondo <strong>del</strong> lavoro, prendono coscienza <strong>del</strong> pro-

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