ITC “Tosi” Una scommessa che dura da 50 anni - Noi del Tosi
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costante e decisione.<br />
Rossini era uomo di azien<strong>da</strong>, ma an<strong>che</strong> un raffinato politico; e forse ancora più dovremmo dire un<br />
appassionato, <strong>che</strong> sognava per Busto una piena collocazione in campo economico-industriale, ma<br />
an<strong>che</strong> una dignitosa elevazione sotto il profilo culturale. Particolare attenzione, <strong>da</strong>ta la sua formazione,<br />
egli aveva destinato alla cultura tecnica: queste sue idee an<strong>da</strong>rono maturando già <strong>da</strong>l periodo<br />
immediatamente successivo alla fine <strong>del</strong> conflitto mondiale, cioè a partire <strong>da</strong>l 1945, ma poterono<br />
trovare realizzazione nel clima di rinnovata tensione spirituale e materiale dei primi <strong>anni</strong> Cinquanta.<br />
Non va dimenticato, però, <strong>che</strong> proprio <strong>da</strong>ll’opera instancabile e caparbia <strong>del</strong> sin<strong>da</strong>co Rossini e <strong>del</strong>l’entourage<br />
<strong>che</strong> lo sosteneva, nell’ultimo quinquennio degli <strong>anni</strong> Quaranta Busto poté avere, oltre<br />
al Liceo Classico, il corso completo <strong>del</strong> Liceo Scientifico per la prima volta sul proprio territorio,<br />
an<strong>che</strong> se come sezione distaccata di Varese; e fu <strong>del</strong> 1948-49 l’avvio <strong>del</strong>l’esperienza <strong>del</strong>l’Istituto<br />
Tecnico Industriale, sempre voluto <strong>da</strong>l sin<strong>da</strong>co e <strong>da</strong>l gruppo di cittadini <strong>che</strong> più <strong>da</strong> vicino lo sostenevano<br />
e lo consigliavano: per comprendere la disponibilità e la passione di questa classe dirigente,<br />
o meglio di questi uomini, bisogna pensare <strong>che</strong> l’avvio <strong>del</strong>l’Istituto Tecnico Industriale avvenne in<br />
modo quasi rocambolesco in via XX Settembre all’interno di uno scantinato di proprietà <strong>del</strong> sin<strong>da</strong>co,<br />
messo a disposizione per ben due <strong>anni</strong> – fino a quando la giunta si decise ad approvare l’iniziativa<br />
– perché questa esperienza<br />
non naufragasse di fronte<br />
alle pastoie e alle incomprensioni<br />
<strong>del</strong>la burocrazia e <strong>del</strong>le<br />
rivalità politi<strong>che</strong>.<br />
Questa divagazione sulla storia<br />
di altre scuole non deve<br />
sembrare allontanarci <strong>da</strong> quello<br />
<strong>che</strong> è il nostro obiettivo<br />
primario, bensì aiutarci a<br />
ricostruire il clima storico di<br />
quegli <strong>anni</strong> e a meglio comprendere<br />
le iniziative <strong>che</strong> presero<br />
forma <strong>da</strong> tali presupposti.<br />
L’esigenza di una formazione<br />
professionale in campo com-<br />
Figura 1. Le Scuole “De Amicis”, sede dei Ragionieri <strong>da</strong>l 1951 al 1953.<br />
merciale a Busto esisteva già: infatti era attiva una Scuola di Avviamento Professionale “De<br />
Amicis”, in piazza Trento Trieste, la quale era però ben lontana <strong>da</strong>lle ambizioni e <strong>da</strong>gli obiettivi di<br />
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