ITC “Tosi” Una scommessa che dura da 50 anni - Noi del Tosi
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7.<br />
1 Proposta di bando (non<br />
<strong>da</strong>tata), Archivio <strong>del</strong>la<br />
Presidenza.<br />
80<br />
7. L’attività culturale <strong>del</strong>l’<strong>ITC</strong> negli <strong>anni</strong> Settanta<br />
<strong>Una</strong> <strong>del</strong>le peculiarità <strong>che</strong> legano la fase <strong>del</strong>la presidenza Di Rienzo al periodo precedente è senza dubbio<br />
l’attenzione per la formazione globale <strong>del</strong>lo studente, <strong>che</strong> si allontana <strong>da</strong> una mera formazione<br />
di carattere professionale per avvicinarsi a un concetto di cultura più vasto ed estensivo, dove accanto<br />
all’aspetto tecnico e tecnologico si affianchi – non in contrapposizione, ma amalgamandosi ad<br />
esso – una proposta articolata sul piano umanistico. Le attività di questo genere hanno coinvolto<br />
in passato e continuano tuttora a coinvolgere gli studenti stessi, per farli divenire effettivamente, e<br />
non solo retoricamente, protagonisti <strong>del</strong> loro processo formativo, nel quale gli insegnanti si pongono<br />
come <strong>del</strong>le guide <strong>che</strong> sappiano ascoltare i bisogni e le aspirazioni degli allievi per poi mediarli<br />
in proposte culturali coinvolgenti e di elevato livello qualitativo.<br />
Avremo modo di analizzare il lavoro <strong>che</strong> attualmente si<br />
svolge in questo campo <strong>da</strong> parte <strong>del</strong>la scuola; ma ora ci<br />
interessa esaminare come <strong>da</strong>l punto di vista storico<br />
esista una linea di continuità con il passato, <strong>che</strong><br />
pone le prime concrete esperienze in tale ambito<br />
già nei primi <strong>anni</strong> Settanta. Dietro il tentativo di<br />
“descolarizzazione” e il rifiuto degli s<strong>che</strong>mi predisposti<br />
<strong>da</strong>ll’alto, tipici <strong>del</strong>la contestazione – come<br />
abbiamo potuto constatare –, permaneva un<br />
lavoro di sostegno e di sviluppo degli elementi<br />
di natura più schiettamente culturale nell’ottica<br />
<strong>del</strong>la creatività personale, di cui la scuola seppe<br />
farsi promotrice e verso la quale seppe sviluppare<br />
un’indispensabile opera di stimolo.<br />
Figura 1. Macchina <strong>da</strong> scrivere IBM 725, anno 1974.<br />
Risale infatti all’anno 1973 l’organizzazione di<br />
un “Premio Nazionale Giovanile di Cultura città<br />
di Busto Arsizio” di cui l’<strong>ITC</strong> si fece promotore e<br />
organizzatore. Esso ebbe l’approvazione <strong>del</strong> Provveditorato agli studi di Varese ed il patrocinio <strong>del</strong><br />
Comune di Busto Arsizio e <strong>del</strong>l’Unione Bustese degli Industriali.<br />
L’intento era quello di «<strong>da</strong>re avvio ad una nuova dimensione culturale e sociale <strong>del</strong>la scuola, in occasione<br />
<strong>del</strong>la inaugurazione <strong>del</strong>la nuova sede e <strong>del</strong>la pubblicazione <strong>del</strong>l’annuario» 1 : risulta evidente<br />
come la storia <strong>del</strong>l’istituzione stessa e il suo radicamento nella realtà cittadina e an<strong>che</strong> extraurbana<br />
spingevano ormai l’<strong>ITC</strong> ad ambire a una collocazione dignitosa an<strong>che</strong> nel quadro <strong>del</strong>la stessa realtà<br />
nazionale. In realtà, le opere proposte e gli autori partecipanti furono legati per lo più a un ambito<br />
locale, ma lo sforzo e l’ambizione di superare questi limiti furono encomiabili e rappresentano un