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Mysterion - Rivista di Ricerca in Teologia Spirituale

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www.MYS ERION.it<br />

J.M. GARCÍA<br />

55<br />

5 (2012/2) 48-75<br />

gimento personale. In questo senso si può parlare <strong>di</strong> vissuto come del modo migliore per<br />

cogliere il <strong>di</strong>namismo teologico dell’esperienza cristiana e l’espressione più adeguata<br />

per arrivare alla comunione con Dio. 23 Nel vissuto le verità si conoscono non perché<br />

rappresentate o trasmesse ma perché sono state esperimentate o, come <strong>di</strong>rebbero i mistici,<br />

sono state gustate. Si tratta dunque <strong>di</strong> una conoscenza “saporosa”. 24<br />

Oggetto materiale dunque della teologia spirituale non sono le affermazioni <strong>di</strong> pr<strong>in</strong>cipio<br />

ma “la storia” dell’uomo spirituale. 25 L’esperienza <strong>in</strong>tesa come un «sapere la realtà»,<br />

è concepita come il modo più completo, adeguato, totalizzante con cui il soggetto o<br />

l’esistente come soggetto giunge a codesto «sapere» e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> accede alla realtà. È un<br />

«sapere» capace <strong>di</strong> provocare una unificazione orig<strong>in</strong>ale tra conoscenza e amore; tra<br />

contemplazione e azione; tra teoria e prassi. Il credente «sa» perché «vive». 26<br />

Ci troviamo dunque <strong>di</strong> fronte ad una scienza esperienziale, il cui punto <strong>di</strong> partenza<br />

non è il dato oggettivo della Rivelazione, ma l’esperienza vissuta. In un certo senso possiamo<br />

parlare dello stu<strong>di</strong>o scientifico <strong>di</strong> una vita vissuta <strong>in</strong> comunione con Dio. 27 A<br />

questo punto ben si può <strong>di</strong>re che l’oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o specifico della teologia spirituale<br />

non è altro che il «vissuto cristiano» e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la categoria «esperienza cristiana» può<br />

essere facilmente <strong>in</strong>terscambiabile con quella <strong>di</strong> «vissuto cristiano».<br />

- [Nel vissuto-sapere qualificato] <strong>di</strong> santità:<br />

Fulcro dell’esperienza è il suo <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco legame con la storia della salvezza, orientata<br />

verso la pienezza <strong>in</strong> Cristo, così come è vissuta nella Chiesa e della quale i santi sono i<br />

migliori testimoni <strong>in</strong> quanto <strong>in</strong> essi la storia della salvezza raggiunge i suoi vertici e la sua<br />

eccellenza. 28<br />

La santità, centro e culm<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ogni spiritualità cristiana, non è soltanto dottr<strong>in</strong>ale, ma<br />

agisce realmente nella persona, come si <strong>di</strong>mostra dall’agire eccellente <strong>di</strong> tanti uom<strong>in</strong>i e<br />

donne che hanno vissuto un rapporto <strong>di</strong> <strong>in</strong>tima amicizia con Dio. Con la loro vita, i santi<br />

ci avvic<strong>in</strong>ano alla santità <strong>di</strong> Dio, l’unico Santo, e alla sua conoscenza. 29 Già Gregorio<br />

23 «La ragione più alta della <strong>di</strong>gnità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio»:<br />

GS 19.<br />

24 Cf. ROS GARCÍA, Nel mezzo del camm<strong>in</strong>o, 23-85.<br />

25 Si tratterà poi <strong>di</strong> assumere la possibilità <strong>di</strong> comprendere teologicamente l’esperienza spirituale<br />

concreta, così che questa comprensione rimanga teologica.<br />

26 Cf. G. MOIOLI, Esperienza, <strong>in</strong> NDS, 536.<br />

27 Si veda il primo capitolo della recente pubblicazione <strong>di</strong>: F. ASTI, <strong>Teologia</strong> della vita mistica. Fondamenti<br />

<strong>di</strong>namiche, mezzi, Città del Vaticano, Libreria E<strong>di</strong>trice Vaticana, 2009, 15-55.<br />

28 Si veda l’articolo <strong>di</strong> F.M. LÉTHEL, I Santi come teologi, <strong>in</strong> La <strong>Teologia</strong> spirituale. Atti del Congresso<br />

Internazionale OCD (Roma 24-29 aprile 2000), Roma, Teresianum/OCD, 2001, 613-621. L’autore cita<br />

Santa Teresa <strong>di</strong> Lisieux e la sua scienza <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a: «Tutti i santi l’hanno capito e <strong>in</strong> modo più particolare forse<br />

quelli che riempirono l’universo con l’irra<strong>di</strong>azione della dottr<strong>in</strong>a evangelica. Non è forse dall’orazione che<br />

i santi Paolo, Agost<strong>in</strong>o, Giovanni della Croce, Tommaso d’Aqu<strong>in</strong>o, Francesco, Domenico e tanti altri<br />

illustri amici <strong>di</strong> Dio hanno att<strong>in</strong>to questa scienza <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a che affasc<strong>in</strong>a i geni più gran<strong>di</strong>? Uno scienziato ha<br />

detto: “Datemi una leva. Un punto d’appoggio, e solleverò il mondo”. Quello che Archimede non ha<br />

potuto ottenere perché la sua richiesta non era rivolta a Dio ed era espressa solo dal punto <strong>di</strong> vista materiale,<br />

i santi l’hanno ottenuto <strong>in</strong> tutta la sua pienezza»: S. TERESA DI GESÙ BAMBINO, Manoscritto C, 36r.<br />

29 Non sono pensabili Atanasio senza l’esperienza <strong>di</strong> Cristo fatta da Antonio abate; Agost<strong>in</strong>o senza la<br />

passione del suo camm<strong>in</strong>o verso la ra<strong>di</strong>calità cristiana; Bonaventura e la teologia francescana del XIII

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