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Mysterion - Rivista di Ricerca in Teologia Spirituale

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www.MYS ERION.it<br />

F. ASTI<br />

85<br />

5 (2012/2) 76-102<br />

Non è sostituibile il <strong>di</strong>alogo che avviene nelle profon<strong>di</strong>tà dell’essere umano, quando si<br />

pone <strong>di</strong>nanzi a Dio. C’è ancora bisogno <strong>di</strong> luoghi e spazi <strong>di</strong> silenzio, <strong>in</strong> cui emerge la<br />

verità <strong>di</strong> Dio e dell’uomo. Tale relazione fatta <strong>di</strong> silenzio e parole non può essere rappresentata,<br />

né è replicabile. L’esperienza spirituale ha <strong>in</strong> se stessa qualcosa <strong>di</strong> <strong>in</strong>comunicabile<br />

che fa parte dell’<strong>in</strong>timità <strong>in</strong>staurata da Dio con l’uomo. Lo spazio web può offrire<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> massima sull’esperienza religiosa ed <strong>in</strong> particolare su quella spirituale cristiana,<br />

ma non può del<strong>in</strong>eare, ad esempio, la <strong>di</strong>namica che emerge nella preghiera del<br />

credente 22 . Infatti si possono trasmettere <strong>in</strong>formazioni e tecniche che riguardano i mo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> pregare, ma non può essere con<strong>di</strong>viso lo spirito della preghiera, per cui rende unico<br />

ed <strong>in</strong>imitabile l’<strong>in</strong>contro con Dio.<br />

Nelle liste <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni e nei Newsgroup si possono <strong>in</strong>tavolare argomenti tra i più<br />

svariati, ma viene a mancare il sano quanto costruttivo e acceso <strong>di</strong>battito. Tale esperienza<br />

non può elim<strong>in</strong>are la <strong>di</strong>mensione comunitaria reale, quella che si realizza nello spazio<br />

e nel tempo storico. Il con<strong>di</strong>videre un hobby, come l’amore per una squadra <strong>di</strong> calcio,<br />

non è riducibile a pura <strong>in</strong>formazione tecnica, perché ha nella sua essenza un quid riguardante<br />

il legame che si <strong>in</strong>staura fra gli uom<strong>in</strong>i. Quando si partecipa <strong>in</strong>sieme ad un’esperienza<br />

spirituale, non si è più utenti al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> un monitor, ma protagonisti che si impegnano<br />

nel voler dare un senso alla propria esistenza.<br />

2.3. Esperienza spirituale comunitaria: reale e virtuale<br />

Lo stile comunitario fa la <strong>di</strong>fferenza fra il mondo virtuale e quello reale. L’esperienza<br />

spirituale cristiana ha una forte connotazione ecclesiale. Il limite riscontrato <strong>in</strong> una tale<br />

esperienza è proprio quello <strong>di</strong> una chiusura verso la comunicazione della propria esperienza<br />

agli altri. L’<strong>in</strong><strong>di</strong>vidualismo è l’arg<strong>in</strong>e negativo che non permette all’esperienza<br />

spirituale cristiana <strong>di</strong> respirare a pieni polmoni. La creazione <strong>di</strong> comunità virtuali, dove<br />

il legame è rappresentato da un comune <strong>in</strong>teresse, non si fonda su <strong>di</strong> una realtà territoriale<br />

quanto piuttosto sul desiderio <strong>di</strong> stare <strong>in</strong>sieme. La territorialità nell’esperienza spirituale<br />

cristiana ha la sua importanza, perché situa l’<strong>in</strong>contro con Dio nel tempo e nello<br />

spazio, rendendo unico quell’evento. La stessa comunità fa esperienza <strong>di</strong> Dio nel tempo<br />

ed <strong>in</strong> un determ<strong>in</strong>ato spazio fisico, perché è espressione <strong>di</strong> forte appartenenza e chiarezza<br />

<strong>di</strong> identità. Tale caratteristica, non essendo presente nelle comunità virtuali, sembrerebbe<br />

renderle aperte senza un conf<strong>in</strong>e certo. In realtà tali comunità sono estremamente<br />

chiuse, perché non lasciano spazio all’eterogeneità <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> azione. Ad esempio<br />

la Chat è uno spazio virtuale anche oggi tri<strong>di</strong>mensionale, <strong>in</strong> cui due o più utenti possono<br />

<strong>di</strong>alogare su <strong>in</strong>teressi comuni, possono aprire <strong>di</strong>battiti, ma possono anche costruire un<br />

loro mondo, cambiando identità.<br />

Per il sociologo A. Roversi, siamo <strong>di</strong>nanzi ad una fondamentale trasformazione della<br />

comunicazione <strong>in</strong>terpersonale e <strong>di</strong> conseguenza della struttura sociale 23 . Nella Chat assistiamo<br />

ad una spersonalizzazione dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo, <strong>in</strong> quanto l’<strong>in</strong>terlocutore è senza volto,<br />

o meglio assume i <strong>di</strong>versi tratti nel corso dell’<strong>in</strong>terazione. In questo modo si costruisce un<br />

22 J. CASTELLANO CERVERA, Per una spiritualità della comunicazione, <strong>in</strong> Desk 3 (1996) 42-50.<br />

23 A. ROVERSI, Chat l<strong>in</strong>e, Luoghi ed esperienze della vita <strong>in</strong> rete, Il Mul<strong>in</strong>o, Bologna 2001.

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