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Mysterion - Rivista di Ricerca in Teologia Spirituale

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www.MYS ERION.it<br />

J.M. GARCÍA<br />

61<br />

5 (2012/2) 48-75<br />

dall’obbe<strong>di</strong>enza vissuta alla verità rivelata perché essa sia sempre più compresa, amata e<br />

comunicata. 52<br />

3. Metodo della teologia spirituale<br />

Il vissuto cristiano, oggetto specifico della teologia spirituale, è la personalizzazione<br />

della vita nello Spirito che si realizza <strong>in</strong> un determ<strong>in</strong>ato contesto storico e si esprime <strong>in</strong><br />

un proprio l<strong>in</strong>guaggio simbolico e all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> una propria cultura. 53 Ecco perché si<br />

dovranno seguire con correttezza metodologica i passi necessari per cogliere:<br />

a) Il vissuto <strong>in</strong> se stesso («la percezione <strong>di</strong> una Presenza») = livello fenomenico.<br />

b) La descrizione del vissuto («cosa ho vissuto» e «come l’ho vissuto») = livello<br />

fenomenologico.<br />

c) La riflessione critica del vissuto («come comprendere-giu<strong>di</strong>care ciò che ho vissuto»)<br />

= livello ermeneutico-teologico.<br />

d) La significatività del vissuto («a cosa serve ciò che ho vissuto») = livello mistagogico. 54<br />

La necessità <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrare, <strong>in</strong> un unico piano <strong>di</strong> lavoro, le <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni o prospettive<br />

del vissuto cristiano, ci conduce alla formulazione <strong>di</strong> un progetto metodologico<br />

<strong>in</strong>tegrale consistente <strong>in</strong> tre strategie o tappe <strong>di</strong> ricerca che si presuppongono e si implicano<br />

vicendevolmente. 55<br />

52 Cf. GS 44.<br />

53 Cf. M. de CERTEAU, Fabula mistica. La spiritualità religiosa tra il XVI e il XVII secolo, Bologna, Il<br />

Mul<strong>in</strong>o, 1987; ID., Culture e spiritualità, <strong>in</strong> «Concilium» 6 (1966) 60-86.<br />

54 Questa struttura metodologia corrisponde, a mio avviso, alla proposta suggerita da Zas Friz de Col<br />

il quale, sulla rilettura fatta <strong>di</strong> alcuni autori come lo pseudo Dionigi, Gerson, Giovanni della Croce,<br />

Mouroux, Chalmers, Lonergan, Borriello, Asti ed alcuni teologi della morale (Bastianel, Mol<strong>in</strong>aro e<br />

Majorano), propone quattro livelli per armonizzare il momento del vissuto e quello sistematico a partire<br />

dall’esperienza: «Così si può affermare che il primo livello fenomenico/acategoriale corrisponde all’esperienza<br />

trascendentale, che esprime la <strong>di</strong>mensione <strong>in</strong>effabile dell’esperienza imme<strong>di</strong>ata della Presenza del<br />

Mistero santo nella consapevolezza <strong>di</strong> un’autocoscienza data gratuitamente; agisce come la con<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> possibilità antropologica e teologica dell’esperienza cristiana. Il secondo livello, quello della consapevolezza<br />

o livello fenomenologico/ermeneutico, risulta come una prima tematizzazione l<strong>in</strong>guistica dell’esperienza;<br />

è il livello del racconto dell’esperienza, dell’espressione <strong>di</strong> quello che si è vissuto, che può<br />

essere formulato anche <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio simbolico/artistico: è la testimonianza <strong>di</strong> quello che si è vissuto a<br />

livello fenomenico e si manifesta generalmente nel testo mistico. Il terzo livello riflessivo corrisponde alla<br />

tematizzazione critica: si tratta della riflessione teologica che si elabora a partire dal livello precedente, <strong>in</strong><br />

<strong>di</strong>alogo con la propria tra<strong>di</strong>zione culturale, ma con una apertura <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are verso le altre <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e<br />

teologiche e umanistiche, e senza escludere il <strong>di</strong>alogo con la scienza e altri orizzonti culturali e religiosi.<br />

Inf<strong>in</strong>e, il quarto livello appartiene alla morale: è il momento della scelta, della libertà e della responsabilità:<br />

verifica il passaggio dalla riflessione critica verso l’azione responsabile che cerca la realizzazione del<br />

bene nella verità. Questo approccio unitario all’esperienza cristiana si configura metodologicamente<br />

come <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> quello della teologia sistematica»: R. ZAS FRIZ DE COL, La collocazione della spiritualità<br />

nell’assetto complessivo della teologia, <strong>in</strong> «<strong>Teologia</strong>» 35 (2010) 83-84.<br />

55 Oltre alla formulazione sopra <strong>in</strong><strong>di</strong>cata <strong>di</strong> R. Zas Friz De Col e quella <strong>di</strong> D. Sorrent<strong>in</strong>o, anche la<br />

proposta <strong>di</strong> S. Schneiders <strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue tre tappe metodologiche nello stu<strong>di</strong>o della spiritualità: parte descrittiva,<br />

parte critico-analitica; parte s<strong>in</strong>tetica <strong>in</strong> vista dell’appropriazione personale e dell’abilitazione a<br />

promuovere la vita spirituale <strong>di</strong> altri.

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