Mysterion - Rivista di Ricerca in Teologia Spirituale
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www.MYS ERION.it<br />
R. ZAS FRIZ DE COL<br />
180<br />
5 (2012/2) 158-192<br />
gia teologica), rapportando l’uomo al mistero come colonna della maturazione della vita<br />
cristiana che <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> e con <strong>di</strong>versi mezzi va verso la santità/comunione con Dio<br />
(morale e scienze umane), ed è lo sviluppo concreto e storico dell’esperienza spirituale<br />
che dà luogo alle scuole <strong>di</strong> spiritualità (teologia pastorale e storia della spiritualità) 113 .<br />
D. Sorrent<strong>in</strong>o si occupa, nel 1995, del r<strong>in</strong>novamento della teologia spirituale. La<br />
teologia spirituale stu<strong>di</strong>a l’esperienza cristiana esam<strong>in</strong>ando i dati alla luce dei pr<strong>in</strong>cipi,<br />
confrontandoli, alla ricerca <strong>di</strong> una s<strong>in</strong>tesi per presentare un quadro generale. Un aspetto<br />
analitico-positivo (stu<strong>di</strong>o specifico <strong>di</strong> qualcuno) e un ambito sistematico. C’è bisogno <strong>di</strong><br />
relazione e circolarità tra i due livelli e si riferisce al testo <strong>di</strong> Goffi- Secon<strong>di</strong>n come quello<br />
che ha raggiunto meglio la s<strong>in</strong>tesi tra i due livelli.<br />
Per quanto riguarda il rapporto tra <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a spirituale ed esperienza, Sorrent<strong>in</strong>o è<br />
dell’op<strong>in</strong>ione che: “In senso oggettivo, l’esperienza spirituale è la realtà vissuta stessa, <strong>in</strong><br />
quanto <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ta da quella «non vissuta». Parlare <strong>di</strong> esperienza <strong>in</strong> questo senso significa<br />
parlare della vita cristiana nella misura <strong>in</strong> cui è realizzata <strong>di</strong> fatto. Esperienza <strong>in</strong> senso<br />
soggettivo è questa stessa vita vissuta, <strong>in</strong> quanto, <strong>in</strong> modo più o meno esplicito, <strong>di</strong>venta<br />
anche consapevolezza, coscienza, dato mentale e psicologico” 114 . Il mutuo rapporto tra<br />
esperienza e teologia ha tre livelli: una sollecitazione critica nella “reciproca «allerta»<br />
critica”; una s<strong>in</strong>ergia profetica, cfr. Dei Verbum 8; una provocazione contemplativa. La<br />
teologia spirituale è vista come il grande magazz<strong>in</strong>o dell’esperienza cristiana che pone a<br />
servizio <strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e teologiche le sollecitazioni dell’esperienza. Il suo compito<br />
sarebbe quello <strong>di</strong> sviluppare un ‘it<strong>in</strong>erario circolare’ da modello a modello: dall’esperienza<br />
biblica all’esperienza del vissuto attuale per poi riformulare la prima con la seconda 115 .<br />
Sorrent<strong>in</strong>o def<strong>in</strong>isce la teologia spirituale come “la specializzazione teologica che stu<strong>di</strong>a<br />
con metodo fenomenologico, <strong>in</strong> chiave analitica e sistematica, l’esperienza «spirituale»<br />
(più precisamente ancora: l’esperienza <strong>di</strong> Dio) nel vissuto <strong>di</strong> santità, <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alle esigenze<br />
conoscitive e pratiche della vita cristiana” 116 .<br />
Chr. Theobald scrive sulla teologia spirituale considerandola come punto critico della<br />
teologia dogmatica. La frizione tra le due modalità <strong>di</strong> teologia si concentra sul rapporto<br />
tra la Chiesa e i credenti, e tra Cristo e gli stessi credenti. L’autore si domanda: “Cosa ha<br />
precedenza nel credere: il riferimento ecclesiale o il soggetto che <strong>di</strong>ce ‘io credo’?”; cristologicamente<br />
la stessa domanda si formula così: “Cosa ha la precedenza nel credere<br />
cristiano, il riferimento oggettivo alla figura del Cristo o l’accoglienza e il <strong>di</strong>scernimento<br />
degli effetti della sua opera sul credente?” 117 .<br />
113 Ibidem, 318-319.<br />
114 D. SORRENTINO, “Sul r<strong>in</strong>novamento della teologia spirituale”, <strong>in</strong> Asprenas 41 (1995) 511-532, qui<br />
522. “L’effettiva <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sull’esperienza spirituale è ciò che dà alla TS la sua specificità” Ibidem, 528.<br />
115 Cfr. Ibidem, 526.<br />
116 Ibidem, 531 (corsivo dell’autore).<br />
117 Cfr. CHR. THEOBALD, “La «théologie spirituelle». Po<strong>in</strong>t critique pour la théologie dogmatique”, <strong>in</strong><br />
Nouvelle Revue Théologique 117 (1995) 178-198, qui 182-185; cfr. lo stesso articolo <strong>in</strong> : ID., Le christianisme<br />
comme style. Une manière de faire de la théologie en postmodernité. I. Cerf, Paris 2007, 389-411. “Quand<br />
on pose la question centrale de toute théologie : «Qui est Dieu?», la «dogmatique» répondra : «C’est à<br />
Dieu lui-même de nous le <strong>di</strong>re», et elle se référera à la Révélation du «nom» dans l’Exode et dans le<br />
Nouveau Testament, faisant de la réception de ce nom par le Christ et dans l’Esprit le critère ultime d’une