ANNO II Mese di APRILE 2008 - Numero – 7 - Cesd-onlus.com
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stretto una relazione con un pregiu<strong>di</strong>cato, che è stato arrestato insieme a lei.<br />
Nonostante tutto ciò, mi assumo <strong>com</strong>e padre ogni responsabilità, perché non ho<br />
saputo dare a mia figlia quell’educazione che l’avrebbe potuta porre al riparo dal<br />
<strong>com</strong>mettere simili misfatti”.<br />
Il Colonnello: “Ciò le fa onore, caro Generale. Ma lei si assume troppe responsabilità<br />
in una società, <strong>com</strong>’è quella attuale, in cui tutti le sfuggono. In un mondo così<br />
perverso e con una figlia, che era ormai ultramaggiorenne, che da troppi anni ha<br />
cambiato la sua vita in senso così negativo, lei non poteva e non può fare altro che<br />
assistere a questo <strong>di</strong>sfacimento. E’ vero, noi istra<strong>di</strong>amo i nostri figli, ma poi sono<br />
loro che, lasciati necessariamente soli perché crescano, debbono percorrere la loro<br />
via con la schiena dritta”.<br />
Il Generale affranto: “Perché tirano in ballo l’Arma e l’incarico che ho ricoperto?<br />
Questa è una faccenda strettamente privata e familiare, che io e mia moglie<br />
affronteremo <strong>di</strong>gnitosamente in ogni tribunale. Perché nonostante tutto noi saremo<br />
vicini a nostra figlia”.<br />
Il Colonnello: “Noi Carabinieri ci tiriamo appresso una onerosa ere<strong>di</strong>tà. Come una<br />
famiglia nobile viene subito ad<strong>di</strong>tata se un suo rampollo devia dalle regole, così ogni<br />
minima infrazione <strong>com</strong>messa dai carabinieri o dai loro familiari viene subito rilevata<br />
e raggiunge le prime pagine <strong>di</strong> tutti i giornali. Da una parte questo ci deve<br />
inorgoglire, dall’altra ci deve spingere ad essere sempre vigili e attenti. Gli Italiani<br />
ci vogliono perfetti e, quando qualcuno <strong>di</strong> noi sbaglia, molti se ne rattristano <strong>com</strong>e<br />
se la <strong>di</strong>savventura fosse capitata ad un loro parente”.<br />
Il Generale Pisani: “Non sono venuto qui da lei per cercare scusanti o giustificazioni<br />
che non vi possono essere. Alla mia famiglia continuo a pensare io. Sono venuto nel<br />
suo salotto perché addolorato per il danno arrecato all’immagine dell’Arma, che è<br />
stata ed è il senso della mia vita”.<br />
Il Colonnello: “Caro Generale, <strong>com</strong>e sa bene lei, l’Arma è un’istituzione secolare e<br />
coloro che cercano <strong>di</strong> attentare ai suoi valori fondamentali sono <strong>com</strong>e i mosconi che,<br />
nelle tarde serate autunnali, vanno a schiantarsi contro il vetro delle finestre.<br />
Questa triste storia, che tocca soprattutto la sua coscienza <strong>di</strong> uomo, <strong>di</strong> padre e <strong>di</strong><br />
carabiniere, sfiora l’Arma. Noi le saremo vicini, ben sapendo il dramma che sta<br />
vivendo. E <strong>com</strong>e al tempo del COCER, quello vero, quello che insieme a lei ha fatto le<br />
più gran<strong>di</strong> battaglie per l’Arma e per il personale, ci troveremo alla Palazzina Villeggi<br />
a <strong>di</strong>scutere dell’avvenire dei Carabinieri e della felicità dei nostri figli e del nostro<br />
Paese”.<br />
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