ANNO II Mese di APRILE 2008 - Numero – 7 - Cesd-onlus.com
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Lei ha detto chiaro e tondo che gli amministratori <strong>di</strong> Palermo e della Sicilia<br />
sono incapaci, a tutti i livelli, dal locale a nazionale, <strong>di</strong> amministrare. Due potrebbero<br />
essere le decisioni che questi sciagurati dovrebbero adottare: o il suici<strong>di</strong>o<br />
collettivo, che ovviamente non ci auguriamo, oppure il perdono pubblico dopo aver<br />
però lasciato i loro incarichi.<br />
Non credo che lasceranno le loro poltrone, alle quali sono strettamente<br />
avvinghiati. E allora, Eminenza non ci rimane che una sola strada, quella <strong>di</strong> cacciarli<br />
via, con garbo, nel nome del Signore, ma <strong>di</strong> cacciarli via!<br />
Di fronte alla catastrofe <strong>di</strong> Palermo, che lei ha ben evidenziato, non c’è più il<br />
tempo per le parole. Bisogna muoversi. Lei stesso ha detto che per cambiare il volto<br />
<strong>di</strong> Palermo, tutti dobbiamo fare la nostra parte. Tutti, nessuno escluso.<br />
Di certo non possiamo pensare che i gravi danni arrecati alla nostra bella Città<br />
possano essere riparati da quegli stessi che li hanno causati. Diceva Albert Einstein:<br />
“I problemi non possono essere risolti con gli stessi schemi mentali che li hanno<br />
generati”.<br />
Dobbiamo andare oltre, Eminenza, <strong>com</strong>e ci ha esortato il Santo Padre,<br />
auspicando la nascita <strong>di</strong> nuovi movimenti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, che intendono prendere il<br />
futuro con le loro stesse mani.<br />
Lei sa che a Palermo è nato il movimento civico “Il Melograno”, che basandosi<br />
su un progetto <strong>di</strong> pace, <strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> tolleranza fra i popoli, vuole costruire un<br />
nuovo mondo, partendo dal Sud del Mondo. Nelson Mandela ci ha lasciato un grande<br />
insegnamento. Dopo 27 anni <strong>di</strong> carcere subiti per aver lottato per la libertà e la<br />
<strong>di</strong>gnità del suo popolo, non ricercò mai la vendetta, ma il <strong>di</strong>alogo e il confronto, in ciò<br />
sostenuto dalla Chiesa locale. Ma soprattutto <strong>di</strong>sse che coloro che sono prigionieri<br />
non possono parlare della propria <strong>di</strong>gnità.<br />
Dobbiamo creare le premesse perché Palermo sia innanzitutto libera dagli<br />
attuali vincoli <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>tanza a tutto un sistema che ti ricatta, ti mette all’angolo,<br />
ben conoscendo le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> bisogno in cui oggi si vive. Dobbiamo, <strong>com</strong>e ha detto<br />
lei, aprire gli occhi, renderci conto del grave stato <strong>di</strong> emarginazione della gente.<br />
Non dobbiamo relegare il Vangelo nell’ambito del privato e del devozionale,<br />
credendo che non abbia niente da <strong>di</strong>re al nostro pensare e al nostro agire. Dobbiamo<br />
s<strong>com</strong>mettere sul Vangelo, senza aver paura! Non giochiamo al ribasso sulla nostra<br />
vita! Restituiamole la <strong>di</strong>gnità che essa sembra andare perdendo!”.<br />
Il Car<strong>di</strong>nale si alza lentamente. Va alla finestra, guarda oltre ogni orizzonte. Gli<br />
sembra <strong>di</strong> vedere i tramonti rosa che un tempo coloravano i cieli <strong>di</strong> una Palermo,<br />
immersa nella sua bella Conca d’oro.<br />
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