17.06.2013 Views

La governance nei servizi pubblici locali - Confservizi Cispel Toscana

La governance nei servizi pubblici locali - Confservizi Cispel Toscana

La governance nei servizi pubblici locali - Confservizi Cispel Toscana

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Intervento di Stefano Pozzoli<br />

Professore ordinario di Economia delle Amministrazioni Pubbliche Locali all’Università di Napoli “Parthenope”<br />

Un rischio che la <strong>Toscana</strong> non sembra cogliere<br />

L’art. 23 bis della manovra estiva segue una serie di interventi normativi che dovrebbero allarmare<br />

non poco il sistema toscano delle public utilities. L’impressione, però, è che il rischio che esso<br />

rappresenta (certo solo eventuale, vista l’esperienza delle precedenti c.d. “riforme” o tentate riforme)<br />

non sia percepito appieno. Tanto più che oggi il “pericolo” non è rappresentato solo dalle gare,<br />

tanto paventate da alcuni quanto auspicate da altri, compreso il sottoscritto.<br />

Questa impressione di sottovalutazione dei problemi che potrebbero comportare la direzione presa<br />

dalle norme, nasce dal fatto che non si colgono reazioni, né di carattere strategico né almeno di<br />

protesta, non tanto nelle aziende, quanto soprattutto da parte degli azionisti di riferimento. Ci si<br />

riferisce agli amministratori degli enti <strong>locali</strong> (che rischiano di perdere i loro asset) ed a quelli della<br />

Regione (che hanno la prerogativa costituzionale di governare il sistema regionale e che non riescono<br />

neppure ad approvare una legge oggettivamente poco incisiva come quella ad oggi, e da anni, in<br />

discussione).<br />

Dalle norme degli anni ’90 alle finanziarie della prima metà del 2000<br />

Eppure la strada intrapresa dal legislatore, seppure con qualche inevitabile ambiguità e<br />

contraddizione, è <strong>nei</strong> suoi orientamenti di fondo chiara e netta e credo sia utile ripercorrerne,<br />

seppure brevemente, i tratti, così da metterne in luce i tratti salienti, a partire dalla legge 142/90.<br />

<strong>La</strong> citata legge del 1990 aveva in realtà preso atto dell’esistente, riconoscendo che le aziende dei<br />

comuni ormai si erano diffuse e, crescendo dimensionalmente, iniziavano ad avere la necessità di<br />

adottare forme giuridiche diverse da quella, obsoleta per mille ragioni, dell’azienda municipalizzata.<br />

Già allora, però, si udivano voci che propendevano per la privatizzazione formale che,<br />

successivamente, grazie alle leggi Bassanini, divenne un percorso obbligato.<br />

L’idea che stava prendendo piede era che la trasformazione in società di capitali sarebbe stato il<br />

modo per dinamizzare le aziende e, soprattutto, il cavallo di troia per arrivare ad una maggiore<br />

apertura del mercato e, con ciò, ad una fase di liberalizzazione più spinta delle aziende di <strong>servizi</strong><br />

<strong>pubblici</strong> <strong>locali</strong>.<br />

Un momento di svolta e, al tempo stesso, di tentata (ma confusa) accelerazione è rappresentata<br />

dall’art. 35 della finanziaria del 2002, che possiamo individuare come il momento di più alta fiducia<br />

ATTI DEL CICLO DEI CONVEGNI<br />

48<br />

<strong>La</strong> Governance <strong>nei</strong> <strong>servizi</strong> <strong>pubblici</strong> dicembre 2009

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!