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La Fotografia digitale volume 1 - ettore bianciardi

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Costose, ingombranti, scomode da usare, hanno un utilizzo<br />

quasi esclusivo in studio, anche se ci sono alcuni snob che le<br />

usano anche in esterno, suscitando la curiosità della gente.<br />

Producono lastre di grosso formato (fino al 20 X 25 cm), anch'esse<br />

costosissime.<br />

<strong>La</strong> rivoluzione avvenne nei primi anni del secolo scorso, quando<br />

nella mitica fabbrica ottica della Leitz di Wetzlar, per collaborare<br />

alla progettazione di cineprese professionali, arrivò Oskar Barnach<br />

dalla Zeiss di Jena (altro mito tedesco dell'ottica), il quale, per<br />

risolvere problemi di esposizione della pellicola cinematografica,<br />

creò una macchinetta semplice e portatile per impressionare<br />

singoli fotogrammi di pellicola, sui quali poi calcolare la giusta<br />

esposizione per tutta la pellicola cinematografica.<br />

Uomo intelligente, si rese conto che quella macchinetta che<br />

aveva costruito poteva, non solo servire di corredo alla<br />

cinematografia, ma diventare una vera e propria macchina<br />

fotografica, che poteva tra l'altro utilizzare la comune pellicola<br />

cinematografica, rinunciando alle lastre, con risultati qualitativi<br />

ottimali. Nacque in tal modo il mito della Leica:<br />

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