Frammentazione del territorio da infrastrutture lineari. Indirizzi e - Ispra
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2. GLI INDIRIZZI DELLE SCELTE<br />
2.1 Quadro dei riferimenti europei e nazionali<br />
Dopo gli anni Settanta, epoca in cui veniva individuato e perscrutato il problema <strong>del</strong>la connettività<br />
ecologica, anche il continente europeo, prima attraverso l’attività <strong>del</strong> Consiglio d’Europa<br />
(Convenzione di Berna) e poi <strong>del</strong>l’Unione Europea dei primi anni Novanta (Direttiva Habitat) si<br />
dotava di un equipaggiamento giuridico e tecnico-normativo riguardo il supporto alle politiche in<br />
favore <strong>del</strong>la riduzione di questo particolare impatto ambientale (frammentazione degli habitat).<br />
BOX 4. DIRETTIVE E LINEE GUIDA A LIVELLO EUROPEO<br />
Nel 2003 il Consiglio d’Europa ha realizzato un “Codice pratico per l’introduzione <strong>del</strong>le<br />
considerazioni riguar<strong>da</strong>nti la diversità biologica e paesaggistica nel settore dei trasporti” (Bickmore,<br />
2003).<br />
Tale Codice riguar<strong>da</strong> il sistema dei trasporti <strong>lineari</strong>, incluse strade, ferrovie e corsi d’acqua<br />
navigabili interni ed ha lo scopo di aiutare i politici, gli amministratori, gli operatori e gli<br />
ambientalisti nella comprensione dei principali argomenti e nel raggiungimento di soluzioni<br />
connesse con la pianificazione, progettazione e utilizzo <strong>del</strong>la rete dei trasporti, rispetto alla<br />
biodiversità ed al paesaggio.<br />
Per valutare le relazioni tra ambiente e trasporti, il Comitato di attività <strong>del</strong> Consiglio d'Europa nel<br />
campo <strong>del</strong>la diversità biologica e paesaggistica istituì nel 1998 il Gruppo di Lavoro "Ambiente e<br />
trasporti", le cui attività hanno permesso di redigere il "Code of practice for the introduction of<br />
biological and landscape diversity considerations into the transport sector", pubblicato al n. 131<br />
<strong>del</strong>la serie “Nature and environment” <strong>del</strong> Consiglio d'Europa.<br />
Parallelamente, si è sviluppato un Progetto nell’ambito <strong>del</strong>la cooperazione europea nel campo <strong>del</strong>la<br />
ricerca scientifica e tecnica, denominato “COST Action 341 - Habitat Fragmentation due to<br />
Transportation Infrastructure”, a cui hanno aderito 14 Paesi. Lo scopo <strong>del</strong> progetto è stato la<br />
definizione <strong>del</strong>la panoramica a livello europeo <strong>del</strong>le problematiche nel campo <strong>del</strong>la frammentazione<br />
ambientale causata <strong>da</strong>lle <strong>infrastrutture</strong> di trasporto, promuovendo il dialogo tra ingegneri civili e<br />
biologi, tra ecologi <strong>del</strong> paesaggio e studiosi di singole specie, e tra aspetti teorici e applicativi. Il<br />
Progetto COST 341, presentato a Bruxelles nel novembre 2003, ha prodotto una serie di documenti.<br />
“The European Review”: fornisce la panoramica <strong>del</strong> problema <strong>del</strong>la frammentazione degli ambienti<br />
naturali causata <strong>da</strong> strade, ferrovie e canali in Europa, esaminando anche le soluzioni correntemente<br />
applicate e i report nazionali sullo stato <strong>del</strong>l’arte.<br />
“Wildlife and Traffic: a European Handbook for identifying conflicts and designing solutions”: è un<br />
manuale tecnico che ha utilizzato le conoscenze accumulate <strong>da</strong>gli esperti dei vari Paesi per offrire<br />
una gui<strong>da</strong> pratica a quanti sono coinvolti nella progettazione, costruzione e gestione <strong>del</strong>le<br />
<strong>infrastrutture</strong> di trasporto.<br />
Dalla metà degli anni ’90 ha preso addirittura forma una disciplina specifica, la “road ecology”<br />
(Forman et alii, 2002), al fine di comprendere come le diverse forme di vita cambiano quando vi è<br />
una stra<strong>da</strong> nei paraggi e, al tempo stesso, come esse possano condizionare l’infrastruttura. Secondo<br />
Forman (2002) una stra<strong>da</strong> è una via aperta per il passaggio dei veicoli e l’ecologia è lo studio <strong>del</strong>le<br />
relazioni tra gli organismi e il loro ambiente. La loro combinazione descrive l’essenza <strong>del</strong>la road<br />
ecology, quindi le interazioni tra l’ambiente naturale e la rete stra<strong>da</strong>le.<br />
La letteratura scientifica sulla road ecology è molto ricca ed inizia fin <strong>da</strong>gli anni ’70 forse con il<br />
primo lavoro <strong>del</strong>l’olandese van Gelder, intensificandosi con alcune esperienze statunitensi e poi<br />
francesi e tedesche.<br />
BOX 5. LA SITUAZIONE IN ITALIA<br />
Attualmente è ancora assente una politica dettagliata e coordinata a livello nazionale sul tema<br />
<strong>del</strong>l’inserimento ecologico <strong>del</strong>le <strong>infrastrutture</strong> negli ecosistemi, malgrado il Nuovo Piano Generale<br />
dei Trasporti abbia fissato alcuni obiettivi ambientali di riferimento, quali i rapporti tra la rete<br />
infrastrutturale e la rete ecologica nazionale, quest’ultima rivolta alla conservazione <strong>del</strong>la diversità<br />
biologica e costituita <strong>da</strong>i parchi e <strong>da</strong>lle altre aree protette, insieme ai corridoi ecologici di<br />
connessione. L’Italia si trova quindi ad affrontare con notevole ritardo questo argomento <strong>del</strong>icato,<br />
nonostante i primi tentativi di parlare <strong>del</strong> rapporto tra strade e ambiente risalgano agli anni ’70 e<br />
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