Frammentazione del territorio da infrastrutture lineari. Indirizzi e - Ispra
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Si ricor<strong>da</strong> che Agen<strong>da</strong> XXI, come strumento di valutazione volontaria, è un piano di azione <strong>da</strong> attuarsi al<br />
livello globale, nazionale e locale <strong>da</strong> parte <strong>del</strong>le Nazioni Unite e dei governi in ogni area nella quale siano<br />
presenti impatti umani sull’ambiente 1 . Tale piano è stato attivato <strong>da</strong>lla «Carta di Aalborg» (cap. 13 <strong>del</strong><br />
documento (Managing fragile ecosystems: sustainable mountain development) e capitolo 15 (Conservation<br />
of biological diversity)), approvata <strong>da</strong>lla Conferenza Europea sulle città sostenibili (1994) sotto il patrocinio<br />
congiunto <strong>del</strong>la Commissione Europea e <strong>del</strong>la città di Aalborg e organizzata <strong>da</strong>l Consiglio internazionale per<br />
le iniziative ambientali locali (ICLEI).<br />
Ritornando ad una dimensione mondiale, per ragioni di ordine cronologico, un messaggio significativo<br />
proviene indubbiamente <strong>da</strong>ll’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione <strong>del</strong>la Natura) che ha<br />
intitolato il V World Park Congress, che si è tenuto a Durban in Sud Africa nel settembre 2003, «Benefits<br />
Beyond Boun<strong>da</strong>ries», con la chiara intenzione di discutere il ruolo <strong>del</strong>le aree protette quali oggetti<br />
«esportatori» di qualità ambientale ed economico-sociale fuori <strong>da</strong>lla loro dimensione insulare (Romano,<br />
2003; Gambino, 2004; IUCN, 2005).<br />
A Durban le connessioni tra ambienti marini e terrestri (Linkages in the Landscape e Seascape) hanno<br />
costituito uno degli argomenti portanti, con lo Stream I interamente dedicato, con oltre dieci sessioni tra<br />
plenarie e parallele articolate su tre giornate e un orientamento assolutamente «copernicano» rispetto alle<br />
politiche tradizionali <strong>del</strong> conservazionismo che ha portato M.A. Sanjayan, esponente di TNC-The Nature<br />
Conservancy, nella prima sessione plenaria relativa agli aspetti chiave <strong>del</strong>le connessioni ambientali a<br />
dichiarare a proposito dei corridoi ecologici che: «without them the parks are just the big zoos».<br />
Si è trattato forse di un recepimento tardivo <strong>del</strong>le sollecitazioni scientifiche in tal senso che, come detto<br />
all’inizio <strong>del</strong> presente capitolo, in particolare negli USA, hanno prodotto importanti approfondimenti già<br />
nella metà degli anni ’80, ma l’eco <strong>del</strong>l’attenzione mirata <strong>del</strong>l’IUCN espressa a Durban non mancherà di<br />
riflettersi sull’azione associativa e politica nazionale nei prossimi anni, rinforzando probabilmente gli<br />
orientamenti avanzati che, già in <strong>da</strong>ta odierna, stanno condizionando gli indirizzi tecnico-politici di nazioni<br />
ed enti locali.<br />
Il Durban Accord è il documento sintetico dei pronunciamenti storici <strong>del</strong> Congresso, nel quale si proclamano<br />
le attribuzioni <strong>del</strong>le aree protette e le dichiarazioni di critica su alcuni sostanziali stati di fatto. Anche in<br />
questa sede, riemergono le problematiche <strong>del</strong>l’insularizzazione <strong>del</strong>le riserve naturali e <strong>del</strong>l’insufficiente<br />
integrazione nei piani e programmi di sviluppo <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> (We voice concern that protected areas are<br />
often islands in a sea of degra<strong>da</strong>tion, ignoring natural life lines drawn through river basins, migratory<br />
corridors and fertile ocean currents. We voice concern that development plans do not include attention to<br />
protected areas).<br />
E’ in queste logiche che s’inserisce l’elaborazione di alcuni recenti documenti programmatici europei quali,<br />
lo Schema di Sviluppo <strong>del</strong>lo Spazio Europeo (SSSE, 1999), il Sesto programma di azione per l’ambiente, il<br />
Manuale per la valutazione ambientale strategica dei fondi strutturali 2000– 2006 (DGXI, 1998) e il<br />
raggiungimento di un accordo relativo alla Strategia pan–europea sulla diversità biologica e paesistica i<br />
quali hanno contribuito a <strong>del</strong>ineare le linee generali di un approccio comune al tema <strong>del</strong>la conservazione<br />
<strong>del</strong>la biodiversità, costituendo, al di là <strong>del</strong>l’aspetto meramente formale, un imprescindibile punto di<br />
riferimento per elaborare e sperimentare azioni di progettazione e gestione <strong>del</strong>le reti ecologiche. In tale<br />
logica potrà anche essere orientato il processo di valutazione preventiva dei piani e programmi che,<br />
introdotto di recente con l’approvazione <strong>del</strong>la Direttiva Comunitaria in materia di Valutazione ambientale<br />
strategica (2001/42/CE <strong>del</strong> 27 giugno), deve essere recepito in ambito legislativo nazionale e diffuso nelle<br />
pratiche pianificatorie <strong>del</strong> nostro Paese. La Direttiva comunitaria sulla VAS introduce l’obbligo <strong>del</strong>la<br />
valutazione preventiva degli impatti di tutti i piani e programmi di settore, con l’intento di garantire che le<br />
azioni di trasformazioni territoriale che si intendono implementare siano correlate al raggiungimento di un<br />
livello accettabile di sostenibilità ambientale sin <strong>da</strong>lle prime fasi di discussione ed elaborazione dei piani.<br />
L’opportunità di condurre in parallelo all’elaborazione <strong>del</strong> piano l’individuazione, sia <strong>del</strong>le problematiche<br />
ambientali legate alle azioni di trasformazione che si intendono avviare, sia dei correlati interventi di<br />
compensazione e/o miglioramento ambientale, può giocare un importante ruolo per avviare, a partire <strong>da</strong>lle<br />
specificità di ciascun contesto, la progettazione di reti ecologiche locali, quali interventi di riqualificazione e<br />
valorizzazione <strong>del</strong>la sostenibilità ambientale.<br />
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