Frammentazione del territorio da infrastrutture lineari. Indirizzi e - Ispra
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Un punto <strong>del</strong>icato ma irrinunciabile <strong>del</strong> progetto è l’individuazione dei tratti in cui aumentare<br />
l’ampiezza <strong>del</strong>la fascia di intervento diretto <strong>del</strong> progetto, ad esempio per il mantenimento <strong>del</strong>le<br />
caratteristiche idrauliche ed ecosistemiche iniziali. Interventi di questo tipo devono essere considerati<br />
ancora mitigazioni degli impatti prodotti <strong>da</strong>ll’opera.<br />
Ogni progetto, pur adottando le mitigazioni più avanzate, produce impatti residui non mitigabili<br />
(pensiamo ad esempio al consumo diretto <strong>del</strong>l’ambiente preesistente) a cui potranno corrispondere<br />
compensazioni specifiche sul piano ecologico, in particolare attraverso ricostruzioni di habitat in siti<br />
opportunamente localizzati. In prima istanza si considereranno opzioni compensative in aree laterali a<br />
quelle di progetto, in modo <strong>da</strong> mantenere l’unitarietà <strong>del</strong>l’intervento. Il complesso degli interventi<br />
laterali mitigativi e compensativi dovrà poi tradursi in modo chiaro anche ai fini <strong>del</strong>l’individuazione<br />
<strong>del</strong>le mo<strong>da</strong>lità di esproprio. Il complesso <strong>del</strong>le scelte progettuali di tipo mitigativo e compensativo<br />
troverà una traduzione nel progetto di inserimento ambientale <strong>del</strong>l’opera, in cui i temi <strong>del</strong>la continuità<br />
ecologica dovranno essere stati opportunamente affrontati e risolti.<br />
La fattibilità <strong>del</strong> progetto di inserimento ambientale e <strong>del</strong>le soluzioni adottate per garantire la<br />
permeabilità ecologica dovrà essere stata tradotta anche in termini di costo a livello di progetto<br />
definitivo. Si dovrà sempre più puntare ad una progettazione integrata di area che combini in modo<br />
ottimale anche sotto il profilo ambientale il complesso <strong>del</strong>le previsioni di intervento, anche relative ad<br />
opere differenti. La progettazione integrata dovrebbe essere in grado di combinarsi in modo sinergico,<br />
sotto il profilo <strong>del</strong>la ricostruzione <strong>del</strong>la qualità ecologica, anche con le previsioni urbanistiche <strong>del</strong>le<br />
zone interessate. E’ auspicabile che le azioni volte a garantire la permeabilità ecologica facciano parte,<br />
per quanto possibile, <strong>del</strong>le scelte strategiche di area vasta (pianificazioni territoriali provinciali,<br />
politiche di sviluppo sostenibile), in uno scenario di rete ecologica polivalente.<br />
Si tratta in definitiva di prefigurare un disegno complessivo di nuovo ecomosaico a rete interconnessa<br />
che subentri a quello attuale eccessivamente frammentato e artificializzato e che sia in grado di<br />
sfruttare le opportunità positive <strong>del</strong>l’incontro tra le opzioni territoriali e quelle ecosistemiche.<br />
3.1.7 GESTIONE E MANUTENZIONE DEGLI INTERVENTI<br />
Gli interventi finalizzati alla mitigazione degli impatti nei confronti <strong>del</strong>la biodiversità, e in particolar<br />
modo quelli per la gestione <strong>del</strong>la fauna presso le <strong>infrastrutture</strong> stra<strong>da</strong>li, per assolvere adeguatamente<br />
alla loro funzione devono mantenere le funzionalità concepite in sede progettuale. Infatti, questi<br />
interventi, a differenza di altri interventi di mitigazione, che in molti casi possono evolvere<br />
autonomamente (p.e. i rinverdimenti e le opere di ingegneria naturalistica), possono anche non<br />
funzionare affatto qualora cambiassero la geometria o si degra<strong>da</strong>ssero anche parzialmente.<br />
In sede progettuale deve quindi essere sviluppato un dettagliato piano di manutenzione che preve<strong>da</strong><br />
mo<strong>da</strong>lità e tempi di controllo e gestione per ogni tipologia di opera, tenendone presenti gli obiettivi.<br />
I piani di gestione/manutenzione devono tener conto di un lasso di tempo normalmente di 20-30 anni<br />
<strong>da</strong>lla realizzazione degli interventi.<br />
Le operazioni gestionali previste si suddividono in:<br />
1. manutenzione ordinaria, che comporta il controllo <strong>del</strong>lo stato di efficienza <strong>del</strong>l’opera, eventuali<br />
modeste riparazioni e, soprattutto, la manutenzione <strong>del</strong>la vegetazione ove necessaria;<br />
2. manutenzione straordinaria, che consiste negli interventi di rifacimento e ristrutturazione (totale o<br />
parziale), <strong>da</strong> attuarsi nel caso di <strong>da</strong>nni gravi dovuti a eventi esterni eccezionali o a invecchiamento<br />
<strong>del</strong>l’opera stessa (p.e.: occlusione di canali e passaggi, degrado di materiali, crollo di strutture);<br />
3. revisione <strong>del</strong>l’opera, in relazione alla verifica <strong>del</strong>la non ottimale rispondenza <strong>del</strong> progetto alle<br />
attese, e consiste nella modifica o sostituzione con altra tecnica qualora il monitoraggio <strong>del</strong>la sua<br />
prestazione (vedi prossimo paragrafo) ne dimostrasse l’inefficienza.<br />
In tutti i casi è preferibile realizzare misure durevoli che richiedono poca manutenzione, e questo sia<br />
per evitare successivi interventi che possono disturbare la fauna, sia per ridurre le spese di<br />
manutenzione.<br />
3.1.8 MONITORAGGIO E TARATURA AZIONI<br />
Una volta costruite le misure di mitigazione, è importante verificare se esse vengono effettivamente<br />
utilizzate <strong>da</strong>gli animali, in modo particolare <strong>da</strong>lle specie target, nella misura stimata in sede<br />
progettuale. E’ pertanto necessario rispondere in particolare alle seguenti domande: ciò che è stato<br />
costruito risponde effettivamente ai motivi che lo hanno reso necessario? Quali sono le specie<br />
utilizzatrici? Qual è l’influsso degli ambienti circostanti? Gli attraversamenti vengono usati solo <strong>da</strong>gli<br />
animali in fase di dispersione oppure anche <strong>da</strong>i residenti?<br />
Inoltre, occorre verificare lo stato di conservazione ed efficienza <strong>del</strong>le opere (usura, <strong>da</strong>nneggiamento,<br />
degrado) in modo <strong>da</strong> supportarne la manutenzione.<br />
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