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J.R.R. Tolkien Un'epica per il nuovo millennio - Antarès, Prospettive ...

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Paul Atreides, fi glio del Duca Leto, fi nisce <strong>per</strong> essere identifi cato<br />

con questo <strong>per</strong>sonaggio dopo essere sopravvissuto al colpo di<br />

stato degli Harkonnen. Il giovane ha ereditato dalla madre Jessica,<br />

una Bene Gesserit, la facoltà della prescienza, divenendo <strong>il</strong> Kwisatz<br />

Haderach, l’unico essere umano di sesso masch<strong>il</strong>e in grado di padroneggiarla.<br />

Questa fi gura è attesa dalle Bene Gesserit <strong>per</strong> la sua<br />

capacità di vedere <strong>il</strong> passato sia in linea masch<strong>il</strong>e che femmin<strong>il</strong>e.<br />

Paul si ritrova ad essere protagonista contemporaneamente del<br />

messianismo Fremen e di quello Bene Gesserit, legame tra passato<br />

e futuro.<br />

Nemmeno la strada di Paul è esente da prove iniziatiche. La prima<br />

è presentata dall’anziana Reverenda Madre delle Bene Gesserit,<br />

la quale vuole mettere alla prova Paul <strong>per</strong> stab<strong>il</strong>ire se possa diventare<br />

<strong>il</strong> Kwisatz Haderach. Fa inserire a Paul una mano all’interno<br />

di una scatola che manda impulsi estremamente dolorosi; egli non<br />

deve ritrarre la mano <strong>per</strong> nessun motivo e deve dominare <strong>il</strong> dolore e<br />

la paura. Fallire la prova signifi ca morte certa. Paul resiste al dolore<br />

terrib<strong>il</strong>e e quando alla fi ne ritrae la mano la ritrova <strong>per</strong>fettamente<br />

intatta.<br />

Egli potrebbe essere l’atteso Kwisatz Haderach, ma le capacità di<br />

visione possono essere sbloccate solo con l’aus<strong>il</strong>io di una particolare<br />

droga che si scoprirà essere sintetizzata dal melange. Paul scopre<br />

che essa ha su di lui degli eff etti che lo trascinano in sogni lucidi di<br />

visione.<br />

Il primo importante accenno alla profezia dei Fremen si ha quando<br />

Jessica incontra la sua nuova servitrice, una donna di nome Mapes.<br />

L’intento di costei è capire se Jessica possa essere la madre di<br />

Muad’Dib annunciata dalla profezia. Per scoprire la verità, Mapes<br />

estrae un cryss, pugnale tipico del pianeta, e chiede a Jessica di dirle<br />

di cosa si tratti. Grazie ai suoi poteri di Bene Gesserit, la madre di<br />

Paul su<strong>per</strong>a la prova rispondendo “un Creatore”. Dunque, “Jessica<br />

pensò alla profezia (…) lo Shari-a e tutto <strong>il</strong> panoplia propheticus.<br />

Una Bene Gesserit della Missionaria Protectiva era stata inviata su<br />

Arrakis molti secoli prima. Era morta da lungo tempo, senza dubbio,<br />

ma la sua missione era compiuta: leggende protettrici solidamente<br />

impiantate fra queste genti, nel caso che, un giorno, un’altra<br />

Bene Gesserit ne avesse bisogno. Ecco: quel giorno era venuto” (8).<br />

La profezia si rivela un meccanismo di difesa impiantato dalle Bene<br />

Gesserit <strong>per</strong> essere sfruttato in un secondo momento. Jessica coglie<br />

l’occasione <strong>per</strong> procurare nuovi alleati al fi glio giocando bene la sua<br />

parte di madre di Muad’Dib: l’astuto trucco politico sfugge fac<strong>il</strong>mente<br />

al controllo di chi l’ha creato e si trasforma con altrettanta<br />

fac<strong>il</strong>ità in verità.<br />

Le due nature diverse di Paul, Kwisatz Haderach e Muad’Dib<br />

si fondono in qualcosa di diff erente. Perso nel deserto, Paul dice<br />

alla madre: “«Tu pensi che io sia lo Kwisatz Haderach» disse Paul<br />

«Cancella quest’idea dalla tua mente. Io sono qualcosa d’inatteso»”<br />

(9).<br />

Alla domanda della madre, Paul poco dopo intravede <strong>il</strong> proprio<br />

futuro: “«Allora… i Fremen ci daranno ospitalità?». Paul alzò lo<br />

sguardo, e attraverso la verde luminosità della tenda fi ssò <strong>il</strong> suo viso<br />

dai tratti raffi nati, patrizi: «Sì» disse, «è una delle strade.» Annuì.<br />

«Mi chiameranno… Muad’Dib, “Colui che Indica la Strada”. Sì,<br />

così mi chiameranno»” (10).<br />

Le Bene Gesserit vedono nello Kwisatz Haderach uno strumento,<br />

i Fremen <strong>per</strong>cepiscono Muad’Dib come un condottiero verso la<br />

Guerra Santa contro <strong>il</strong> resto dell’Universo. Queste aspettative sono<br />

destinate ad essere deluse o esaudite in maniera diff erente da come<br />

ci si sarebbe aspettati.<br />

Dopo essere stato riconosciuto dai Fremen, Paul viene messo di<br />

28<br />

n. 03/2012<br />

fronte alla scelta di assumere un’essenza concentrata di melange in<br />

grado di sbloccare <strong>il</strong> pieno potenziale dei suoi poteri di prescienza:<br />

“All’improvviso capì che una cosa era la visione del passato nel presente,<br />

ma che l’autentica prova della preveggenza era ben diversa:<br />

vedere <strong>il</strong> passato nell’avvenire” (11). Paul sopravvive all’ordalia, ottenendo<br />

così la piena accettazione dei Fremen. Diventa ancora più<br />

potente delle Bene Gesserit, in quanto in grado di scrutare anche<br />

nel futuro.<br />

Ogni passo dell’avventura di Paul si dimostra una prova iniziatica<br />

verso la costruzione dell’identità di messia promesso. In Dune <strong>il</strong><br />

messianismo è uno strumento politico: anche la ricerca del Kwisatz<br />

Haderach è fi nalizzata a trovare un comodo mezzo da ut<strong>il</strong>izzare <strong>per</strong><br />

ottenere la supremazia. Ma l’attesa dei Fremen è reale ed assume<br />

proporzioni spropositate. Quindi Paul diventa davvero Muad’Dib<br />

e sfugge ai desideri di controllo delle Bene Gesserit, assumendo le<br />

fattezze di profeta e leader politico.<br />

Il ruolo della profezia e dell’attesa messianica viene preso sul serio<br />

ed ut<strong>il</strong>izzato come espediente narrativo <strong>per</strong> creare una mitologia.<br />

La narrativa fantastica riprende temi del mondo reale <strong>per</strong> rielaborarli<br />

e presentarli in un contesto <strong>nuovo</strong> e inaspettato.<br />

Per concludere, diremo che Il signore degli anelli e Dune contengono<br />

tematiche assai sim<strong>il</strong>i. Si tratta della costruzione di mitologie,<br />

vere e proprie epiche fantastiche. L’attesa messianica si sv<strong>il</strong>uppa<br />

come la costruzione di una narrazione a tutti gli eff etti epica.<br />

Nella narrativa l’atteso re o profeta alla fi ne compare: grazie<br />

all’immaginazione è possib<strong>il</strong>e realizzare quello che nella realtà non<br />

può accadere. L’attesa è premiata con l’eff ettivo ritorno del re, che<br />

porta al ristab<strong>il</strong>imento di un ordine <strong>per</strong>duto. È l’unica possib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>per</strong> immaginare cosa accadrebbe se davvero un’attesa messianica si<br />

realizzasse.<br />

Come fa notare Lecuppre (12), <strong>il</strong> mito del ritorno del re rappresenta<br />

storicamente un fattore secondario nei confronti dell’impostura,<br />

tutt’al più da considerarsi accessorio. Diversamente, nelle<br />

o<strong>per</strong>e di genere fantastico prese in esame <strong>il</strong> ritorno della fi gura messianica<br />

avviene e infl uisce sulla realtà come ci si aspettava. È compito<br />

della fantasia intervenire a riempire lo spazio vuoto lasciato nella<br />

storia prospettandone gli eff etti.<br />

Per questo è possib<strong>il</strong>e assegnare un ruolo centrale alle o<strong>per</strong>e di<br />

genere fantastico all’interno della storia della fi losofi a e della storia<br />

delle idee. Più che ritenerle semplicemente appartenenti ad un genere<br />

letterario di “evasione”, si dovrebbe valutarne le possib<strong>il</strong>ità euristiche<br />

nel considerarle eventualità di cui non possiamo altrimenti<br />

ottenere evidenze fattuali nel reale storico.<br />

(1) J. R. R. <strong>Tolkien</strong>, Il signore degli anelli, Rusconi, M<strong>il</strong>ano 1993, p.<br />

210.<br />

(2) Cfr., in merito a queste tematiche, M. Bloch, I re taumaturghi, Einaudi,<br />

Torino 2005.<br />

(3) J. R. R. <strong>Tolkien</strong>, op. cit., p. 1037.<br />

(4) Ivi, p. 1039.<br />

(5) Ivi, p. 310.<br />

(6) Ivi, p. 1160.<br />

(7) Ivi, p. 1154.<br />

(8) F. Herbert, Dune, S<strong>per</strong>ling & Kupfer, M<strong>il</strong>ano 1999, pp. 51-52.<br />

(9) Ivi, p. 186.<br />

(10) Ivi, p. 187.<br />

(11) Ivi, pp. 333-334.<br />

(12) Cfr. G. Lecuppre, L’impostura politica nel Medioevo, Dedalo, Bari<br />

2007.

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