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J.R.R. Tolkien Un'epica per il nuovo millennio - Antarès, Prospettive ...

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n. 03/2012<br />

E. Pound, Carta da visita<br />

di Gian Piero Mattanza<br />

Di fresca pubblicazione <strong>per</strong> i tipi di Bietti è l’opuscolo<br />

Carta da visita di Ezra Pound, curato da Luca Gallesi, giunto<br />

alla sua terza edizione dopo le precedenti, del 1942 e del<br />

1974, rispettivamente di Edizioni Lettere d’Oggi e Scheiw<strong>il</strong>ler.<br />

Una riedizione importante, che regala ai lettori d’oggi<br />

uno dei testi cardine <strong>per</strong> comprendere <strong>il</strong> Pound-pensiero. I<br />

trentadue frammenti, scritti direttamente in italiano, hanno<br />

come tema strutturale la teoria economica e politica poundiana:<br />

vengono elencati i mali (di origine puramente finanziaria)<br />

che affliggono la società moderna e denunciate le<br />

cause dell’“usura”, ossia dell’immorale prestito di denaro ad<br />

interesse da parte dei privati. La “sopraffazione civ<strong>il</strong>izzata”<br />

degli strumenti economici, che si è sostituita a quella “barbara”<br />

delle armi, ha assuefatto i popoli nel corso dei secoli, rendendoli<br />

incapaci di reagire a questa imposizione subdola e<br />

totalizzante o<strong>per</strong>ata dalle potenze liberaldemocratiche occidentali,<br />

Stati Uniti d’America in particolare. Scopo dell’impegno<br />

di Pound nel campo economico è l’abbattimento di<br />

un sim<strong>il</strong>e meccanismo inumano. L’analisi dell’economia si<br />

rivela necessaria <strong>per</strong> una profonda comprensione della storia.<br />

Un passo che ogni uomo d’intelletto deve compiere <strong>per</strong><br />

giungere a quella giustizia sociale che, partendo dall’annus<br />

horrib<strong>il</strong>is 1694 (quando fu fondata la Banca d’Ingh<strong>il</strong>terra,<br />

primo istituto privato), venne annich<strong>il</strong>ita dai politici <strong>per</strong><br />

favorire gli speculatori. Studiando <strong>il</strong> passato si scoprono risvolti<br />

volontariamente trascurati dalla storiografia ufficiale,<br />

ancella del potere usuraio. Abramo Lincoln ad esempio affermò<br />

pubblicamente, parlando di una manovra contraria<br />

alla volontà degli speculatori: “Abbiamo dato a questo popolo<br />

(l’americano) <strong>il</strong> maggior beneficio che abbia mai avuto:<br />

la sua propria carta moneta <strong>per</strong> pagare i propri debiti”. Poco<br />

dopo venne ucciso. Come sottolinea Gallesi nell’approfondito<br />

saggio introduttivo, Pound inizia la propria analisi con<br />

lo sguardo rivolto alle teorie eterodosse di C. H. Douglas, di<br />

Gesell e dalle es<strong>per</strong>ienze politiche ed economiche del nonno<br />

(deputato repubblicano nell’anno 1876): l’es<strong>per</strong>ienza del<br />

Credito Sociale, la teoria della moneta prescrittib<strong>il</strong>e ed <strong>il</strong> biglietto<br />

“pagab<strong>il</strong>e al portatore in merce” servono a spiegare,<br />

attraverso la prosa secca e paratattica del genio americano,<br />

una realtà economica alternativa, organica e corporativa, anche<br />

secondo i canoni della rivoluzione fascista di cui <strong>il</strong> poeta<br />

fu sostenitore, identificandola con la struttura politica fondante<br />

gli Stati Uniti delle origini. Punto di vista purtroppo<br />

non compreso dagli statunitensi, con le conseguenze a tutti<br />

note: la prigionia a Pisa, prima, e nel manicomio criminale<br />

di St. Elizabeths’ dopo. Fitti i riferimenti alla f<strong>il</strong>osofia<br />

moderna occidentale ma non meno pregnanti i richiami al<br />

pensiero cinese antico. È sulle massime di Confucio che <strong>il</strong><br />

poeta americano struttura la propria forma mentis: la “rettificazione<br />

della parola”, uno dei cardini del pensiero cinese antico,<br />

torna con insistenza in molti frammenti <strong>per</strong> denunciare<br />

l’azione mistificatrice degli speculatori. Carta da visita si rivela<br />

testo di centrale importanza <strong>per</strong> comprendere la lucidità<br />

teoretica di colui che va considerato, prima di tutto, come<br />

sostenuto da Gallesi, un patriota americano. Ezra Pound,<br />

Carta da visita, a cura di L. Gallesi, Bietti, M<strong>il</strong>ano 2012,<br />

pp. 120, € 16,00.<br />

59<br />

P. H. Kocher, Il Maestro della Terra di Mezzo<br />

di Andrea Scarabelli<br />

La casa editrice Bompiani, la cui costanza nella diffusione<br />

dell’o<strong>per</strong>a tolkieniana è ben nota a tutti gli studiosi dell’universo<br />

de Il signore degli anelli, ha recentemente pubblicato <strong>il</strong><br />

pionieristico studio di Paul Harold Kocher, professore presso<br />

numerose università statunitensi e attento lettore dell’o<strong>per</strong>a del<br />

f<strong>il</strong>ologo inglese. Il volumetto ri<strong>per</strong>corre ampie sezioni del corpus<br />

tolkieniano, attraverso una serie di chiavi di lettura che ne<br />

svelano l’intima attualità. “<strong>Tolkien</strong> era un ecologista, difendeva<br />

<strong>il</strong> meraviglioso ed era nemico del «progresso», amava l’artigianato<br />

e detestava la guerra assai prima che questi sentimenti divenissero<br />

una moda” (pp. 53-54); <strong>il</strong> che lo rende, scrive Kocher,<br />

un interlocutore decisamente priv<strong>il</strong>egiato <strong>per</strong> chi voglia sondare<br />

la stoffa del proprio presente. Le sue interpretazioni, che precorrono<br />

numerosi dibattiti successivi, sono assai variegate. Ad<br />

esempio, la mescolanza di mitografia e scenari contemporanei,<br />

secondo la tecnica dello “strano ma non troppo strano” (p. 25):<br />

i paesaggi dell’o<strong>per</strong>a del f<strong>il</strong>ologo inglese non appartengono ad<br />

una realtà totalmente aliena dalla nostra ma presentano numerosi<br />

caratteri comuni, di modo che <strong>il</strong> lettore non li veda come<br />

un mondo dietro al mondo ma come una dimensione in qualche<br />

modo sempre possib<strong>il</strong>e. Non mancano nemmeno numerosi<br />

riferimenti al tem<strong>per</strong>amento antimoderno di <strong>Tolkien</strong>, che vedeva<br />

nei sacrifici compiuti dal mondo moderno a danno della bellezza<br />

e della natura un gesto disumanizzante, atto ad insediare la<br />

cupa Mordor nel pianeta che ci ospita. Così, nello studio viene<br />

messa a fuoco “la consueta vendetta di <strong>Tolkien</strong> contro la nostra<br />

Era delle Macchine” (p. 53), ma anche le sue invettive “contro<br />

<strong>il</strong> materialismo e lo scetticismo moderni” (Ibidem). Nella onnicomprensiva<br />

o<strong>per</strong>azione di Kocher – limitata certo dal fatto<br />

di essere stata composta prima dell’uscita del S<strong>il</strong>mar<strong>il</strong>lion e della<br />

History of Middle-Earth, i cui deficit vengono indicati nella<br />

curatela e nell’apparato di note relativo – trovano spazio le caratterizzazioni<br />

delle genti libere, ognuna con le proprie ineliminab<strong>il</strong>i<br />

peculiarità, funzionali all’armonia del tutto. Importante<br />

è l’accento posto dal critico su come la coo<strong>per</strong>azione di tutti<br />

gli elementi del cosmos tolkieniano possa farsi Katechon, agente<br />

che ritarda di volta in volta un male mai eliminab<strong>il</strong>e del tutto.<br />

Affinché <strong>il</strong> Sauron di turno possa venire ricacciato nel nulla,<br />

ad ogni individuo è richiesto di sv<strong>il</strong>uppare la propria natura,<br />

in un’ottica comunitaria, in senso ampio. Per poi non parlare<br />

dell’interpretazione di Bene e Male non come forze contrapposte<br />

in modo manicheo ma compresenti in ogni essere creato<br />

– solo una visione di questa sorta, argomenta <strong>il</strong> nostro critico, è<br />

in grado di conc<strong>il</strong>iare Provvidenza e libero arbitrio. L’interpretazione<br />

del male nell’o<strong>per</strong>a tolkieniana è poi particolarmente<br />

acuta: al contrario del bene, che ha una esistenza propria, esso è<br />

una mera negazione incapace di porre dei valori e destinata così<br />

a capitolare, rivolgendosi contro se stessa – tragico destino incarnato<br />

ne Il signore degli anelli dalla creatura Gollum. Da qui,<br />

l’idea di una Provvidenza non totalitaria, che non mut<strong>il</strong>a cioè<br />

<strong>il</strong> libero arbitrio dell’uomo ma richiede la sua collaborazione<br />

<strong>per</strong> potersi espletare totalmente. Queste alcune delle riflessioni<br />

kocheriane, le quali, nell’ottica di una ricostruzione della ricezione<br />

della produzione tolkieniana, possono dirsi del massimo<br />

aus<strong>il</strong>io. Paul Harold Kocher, Il Maestro della Terra di Mezzo,<br />

introduzione di G. de Turris, traduzione di R. Valla, Bompiani,<br />

M<strong>il</strong>ano 2012, pp. 334, € 12,00.

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