Siti industriali dismessi: il governo delle bonifiche - Amra
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Introduzione<br />
istituzionalmente e contrattualmente coinvolti, tra i quali <strong>il</strong> Centro di competenza<br />
regionale sull’analisi e monitoraggio del rischio ambientale.<br />
I contributi della terza parte del volume, di Pagano, Lieto e Melella, analizzano<br />
processi di trasformazione avviati, a cento anni dalla legge speciale per Napoli,<br />
dalla dismissione della grande industria; quei processi che dovrebbero costituire <strong>il</strong><br />
presupposto per un equlibrato sv<strong>il</strong>uppo socio-economico del territorio.<br />
Come realizzare tutto ciò o solo parte di questo, dopo le operazioni di bonifica,<br />
è la grande questione attuale, considerando l’incerto indirizzo politico-amministrativo,<br />
la mole <strong>delle</strong> trasformazioni, la complessità e la ricchezza <strong>delle</strong> stratificazioni,<br />
<strong>il</strong> valore strategico di queste aree, un tempo periferiche e oggi potenziali<br />
luoghi nodali e strategici della metropoli partenopea.<br />
La qualità insediativa, paesaggistica e architettonica degli scenari futuri appare<br />
innanzitutto culturalmente e praticamente condizionata dal dover partire dalla conoscenza<br />
minuziosa e dalla reinterpretazione di quel che c’è, dalla risignificazione<br />
<strong>delle</strong> tracce e dei frammenti di una storia intensa e controversa che è ormai parte del<br />
patrimonio genetico di questi luoghi. Una storia che peraltro, soprattutto ad oriente<br />
è in vaste aree ancora fisicamente presente, con i suoi rischi e le sue potenzialità.<br />
Guardare a queste realtà frammentarie, prima che come “caos” da riordinare,<br />
come assemblaggi di progetti incompiuti, interrotti, o semplicemente sovrapposti<br />
o accostati, esaminando direttamente dismissioni e condizioni al contorno, consente<br />
di cogliere a scala più minuta vocazioni e significati latenti; così come <strong>il</strong><br />
ragionare contemporaneamente sulle due grandi zone <strong>industriali</strong> ad oriente e ad<br />
occidente evidenzia profonde differenze strutturali chiarendo la naturale diversità<br />
degli obiettivi e <strong>delle</strong> modalità dei processi di riqualificazione.<br />
Sono infatti soprattutto le “differenze”, non solo tra i due contesti ma anche<br />
all’interno <strong>delle</strong> stesse realtà, a suggerire le possib<strong>il</strong>i dinamiche di trasformazione<br />
ipotizzab<strong>il</strong>i, le diverse priorità tematiche e architettoniche, le potenziali logiche<br />
comuni di interventi puntuali, magari discontinui ed eterogenei.<br />
Entrando nel vivo del come conoscere, la dialettica tra “paesaggio” e “frammento”<br />
diventa particolarmente fert<strong>il</strong>e nell’individuare percorsi e potenzialità progettuali<br />
se è sostenuta da strumentazioni e metodologie interpretativo-conoscitive<br />
in grado di verificare e coniugare approcci di lettura percettivi e strutturali, ragionando<br />
al tempo stesso su architettura e paesaggio e interfacciando progressivamente<br />
conoscenza e ipotesi di prefigurazione.<br />
La sperimentazione compiuta con <strong>il</strong> laser scanner 3D nel recinto ex industriale<br />
di Bagnoli (nell’ambito del progetto dimostratore del Centro di Competenza<br />
AMRA) dimostra le nuove potenzialità interpretative e di elaborazione progettuale<br />
e controllo del territorio che si aprono per l’architettura grazie all’ut<strong>il</strong>izzo di<br />
strumentazioni finora applicate prevalentemente in monitoraggi di tipo geotecnico,<br />
diagnostico, ecc.<br />
Poter misurare la percezione con sguardo archeologico e scientifico è la straordinaria<br />
nuova opportunità offerta dalla tecnologia attuale che oggi consente di<br />
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