Siti industriali dismessi: il governo delle bonifiche - Amra

34 Maria Pia Iadicicco, Raffaella Miranda
8. Il regime delle competenze dello Stato e degli Enti
territoriali tra oggettive difficoltà di inquadramento
ed evoluzione del parametro costituzionale
La determinazione dell’assetto delle competenze (legislative, regolamentari e
amministrative) degli enti istituzionali in materia di bonifica dei siti contaminati
presenta rilevanti difficoltà dovute, non soltanto alla natura estremamente vasta
dei campi di intervento investiti da questa complessa operazione, ma anche dal
succedersi nel tempo di varie leggi di ripartizione dei compiti istituzionali e, non
da ultimo, della legge costituzionale n. 3 del 2001, che ha riformulato l’intero
impianto autonomistico della Repubblica italiana, introducendo significative innovazioni
sulla definizione delle competenze statali, regionali e locali 52 .
Prima di addentrarci nella chiarificazione del regime delle competenze, è
opportuno sottolineare l’autonomo rilievo che la Costituzione repubblicana assegna
alla bonifica, impegnando a tal fine, il legislatore (statale e regionale) al perseguimento
di un obiettivo di pubblico interesse. Dispone, infatti, l’art. 44 della
Costituzione che «al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire
equi rapporti sociali, la legge (…) promuove e impone la bonifica delle terre
(…)». La norma contiene, com’è evidente, una “riserva di legge rinforzata”, in
quanto non soltanto assegna al legislatore il compito fondamentale di regolare la
bonifica dei suoli, ma lo vincola al perseguimento di determinati scopi (razionale
sfruttamento del suolo, instaurazione di equi rapporti sociali) che certamente non
debbono essere considerati tra loro indipendenti, ma vanno strettamente e teologicamente
collegati 53 .
È sulla base di questa preliminare considerazione – la quale mette in luce il
rilievo costituzionale della bonifica – che vanno analizzate le disposizioni che più
specificamente regolano il riparto delle competenze in questo settore. A tal proposito,
è opportuno anche precisare che la bonifica difficilmente può essere inquadrata
in una materia in senso tecnico-giuridico, avente un oggetto definibile a priori
e rapportabile a uno specifico ambito competenziale. La bonifica, infatti, ricomprende
una serie di attività volte alla modifica dell’ambiente (inteso in senso lato)
per il ripristino degli equilibri ecologici e lo sviluppo di varie attività (agricole,
economico-produttive o ricreative) 54 ; pertanto non è possibile ragionare esclusi-
52 Sulla riforma del titolo V della Parte Seconda della Costituzione, vedi, tra i tanti, Berti G., De Martin G. C. (a
cura di), Le autonomie territoriali, dalla riforma amministrativa alla riforma costituzionale, Milano, 2001;
Caravita B., La costituzione dopo la riforma del titolo V: Stato, Regioni e autonomie tra Repubblica e Unione
europea, Torino, 2002; Groppi T., Olivetti M. (a cura di), La Repubblica delle autonomie: le Regioni e gli Enti
locali nel nuovo Titolo V, Torino, 2001; Mangiameli S., La riforma del regionalismo italiano, Torino, 2002;
Lucarelli A., Percorsi del regionalismo italiano, Milano, 2004.
53 Cfr. Corte costituzionale, sentenza n. 139 del 1984.
54 Cfr. Moschella A., Bonifica, in Enc. Dir., V, Milano, 1959, pag. 531 ss.; Clarizia A., Bonifica, in Enc. Giur.,
Roma, 1988.