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Focus - Agricoltura - Regione Lazio

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<strong>Lazio</strong> / informazione<br />

28<br />

ocus La<br />

> di Paola Rosatini<br />

LA BIODIVERSITÀ È VITA<br />

Da poco si è concluso<br />

l’anno internazionale<br />

della biodiversità. Tanto<br />

a livello nazionale e regionale<br />

quanto a livello locale sono<br />

state avviate moltissime<br />

iniziative per mostrare cos’è la<br />

biodiversità, come e perché<br />

bisogna conservarla. La cultura<br />

dipende dall’agricoltura perché<br />

è grazie ad essa che l’uomo ha<br />

potuto dedicarsi all’arte, alla<br />

filosofia, alla scienza e tutte le<br />

altre attività che siamo abituati<br />

a concepire quali parte della<br />

nostra civiltà. Non dobbiamo,<br />

però, dimenticare che<br />

l’agricoltura dipende dalla<br />

biodiversità, e che da essa<br />

dipende anche la nostra salute.<br />

Educare le coscienze al rispetto<br />

della biodiversità significa non<br />

solo difendere la ricchezza della<br />

multiforme invenzione<br />

evolutiva, ma contrastare il<br />

crescente impoverimento della cultura.<br />

“L’anno internazionale della biodiversità ha permesso<br />

di ricordare che la biodiversità è vita e che necessita di<br />

essere sostenuta e valorizzata”. E’ quanto affermato<br />

da Francesco Battistoni, Presidente Commissione<br />

<strong>Agricoltura</strong> <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, interpellato in merito.<br />

La diversità delle piante e degli animali è il risultato di<br />

un lungo processo di selezione e di sviluppo da<br />

sempre portato avanti dagli agricoltori e, più<br />

recentemente, anche dai selezionatori scientifici ed è<br />

la base sulla quale poggiano i progressi compiuti nel<br />

campo delle attività agricole e zootecniche.<br />

“Tutelare la biodiversità agricola – afferma Battistoni<br />

– significa sostenere un migliore regime alimentare ed<br />

un più alto livello di salute, potenziare la sostenibilità<br />

dei raccolti e dello sviluppo agricolo dei nostri<br />

territori, aumentare la produttività e offrire concrete<br />

possibilità di reddito, garantire e migliorare la<br />

sicurezza alimentare e le condizioni di vita delle<br />

popolazioni rurali, senza dimenticare che nel medio<br />

termine avrà un ruolo fondamentale per quanto<br />

riguarda i cambiamenti climatici. La sua difesa<br />

ricopre una notevole importanza economica sia per<br />

la diversificazione delle<br />

produzioni agricole in ambito<br />

locale sia per la riqualificazione<br />

del paesaggio agro-forestale. Le<br />

nostre azioni di governo non<br />

possono, quindi, prescindere<br />

dall’investire su di essa”.<br />

Nel PSR <strong>Lazio</strong> 2007-2013 le<br />

tematiche legate alla tutela delle<br />

biodiversità animali e vegetali<br />

hanno guadagnato un posto di<br />

grande rilievo, ne rappresentano<br />

una strategia di fondo, e<br />

trovano piena attuazione<br />

attraverso specifiche azioni<br />

all’interno della misura 214<br />

relativa ai pagamenti agro<br />

ambientali, che ha come<br />

obiettivo quello di incentivare<br />

la coltivazione e l’allevamento<br />

di razze e varietà soggette ad<br />

erosione genetica, salvaguardare<br />

la biodiversità nelle singole<br />

aziende e tutelare e sviluppare i<br />

sistemi di produzione agricola<br />

caratterizzati da un’elevata<br />

valenza naturale. Le azioni in questione sono la<br />

214.8 – Tutela della biodiversità agraria animale e<br />

la 214.9 - Tutela della biodiversità agraria vegetale.<br />

Nella nostra <strong>Regione</strong> la biodiversità vegetale e<br />

animale è anche tutelata con un’apposita legge<br />

(L.R. n 15 del 01/03/200) nata con lo scopo di<br />

salvaguardare le risorse genetiche autoctone del<br />

<strong>Lazio</strong>, d’interesse agrario e a rischio di erosione<br />

genetica, e che ha permesso il ritrovamento, lo<br />

studio e la valorizzazione in termini economici di<br />

un gran numero di risorse genetiche che si<br />

ritenevano scomparse, ma che in realtà sono<br />

rimaste legate a pratiche agricole antiche in territori<br />

spesso marginali.<br />

“Molto possiamo ancora fare – conclude il<br />

Presidente della Commissione <strong>Agricoltura</strong> –<br />

considerando l’anno della biodiversità come punto<br />

di ripartenza, traducendo le linee guida<br />

internazionali, unanimemente condivise, in atti e<br />

programmi concreti per garantire uno sviluppo<br />

sostenibile e moderno della nostra agricoltura e<br />

dell’economia della nostra regione”.

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