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Il Sacro Cuore di Gesù a suor Benigna ... - La Nuova Chiesa

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Pratica l’umiltà nel modo che Io stesso ti insegno:<br />

1°) Piena osservanza della volontà <strong>di</strong> Dio, senza <strong>di</strong>scussioni e senza riserva. È volontà <strong>di</strong> Dio qualunque<br />

cosa ti accada, perché tutto tende a perfezionarti sempre più. Così <strong>di</strong>spone Id<strong>di</strong>o per il bene dell’anima<br />

tua: sta a te trarne profitto.<br />

2°) Pratica l’umiltà prestandoti per il bene del prossimo, senza alcun pensiero <strong>di</strong> umano interesse, ma<br />

unicamente in vista <strong>di</strong> piacere a Dio, al quale sei tenuta a obbe<strong>di</strong>re ciecamente.<br />

3°) Pratica l’umiltà con te stessa, non sgomentandoti per alcun motivo, sia nel vederti carica <strong>di</strong> miserie,<br />

come nel saperti soggetta a cadere per debolezza, ricordandoti che se ca<strong>di</strong>, Io ti rialzo.<br />

4°) Finalmente, pratica l’umiltà in generale, riconoscendoti quale Io ti faccio conoscere e ricordati che se<br />

Io voglio da te opere gran<strong>di</strong>, le stabilisco su solide fondamenta, quali sono appunto l’umiltà e la<br />

<strong>di</strong>ffidenza <strong>di</strong> te stessa. Devi però notare che <strong>di</strong>ffidare <strong>di</strong> te stessa, non vuol <strong>di</strong>re dubitare <strong>di</strong> Dio.<br />

* * *<br />

DECALOGO DELL’UMILTÀ<br />

1°) Tu sei niente, sei meno <strong>di</strong> niente, perché sei una miseria colpevole e un niente peccaminoso.<br />

2°) Tu da te sola non puoi niente; una sola cosa puoi: offendermi con l’abusare delle Mie grazie e<br />

prepararti un’eterna dannazione.<br />

3°) Tu non meriti niente, e quin<strong>di</strong> il niente non giu<strong>di</strong>ca niente, non <strong>di</strong>ce niente, non chiede niente e non si<br />

lamenta <strong>di</strong> niente.<br />

4°) <strong>Il</strong> niente si accontenta <strong>di</strong> tutto, perché il niente non merita niente, non chiede niente e non si lamenta <strong>di</strong><br />

niente.<br />

5°) <strong>Il</strong> niente non pretende che altri si occupino <strong>di</strong> lui e, quando i Superiori per carità lo fanno, si sprofonda<br />

nell’abisso della sua indegnità.<br />

6°) Mia sposa, tu devi considerarti come uno straccio, ma non come uno straccio pulito, che tante volte lo<br />

si stima ancora, perché serve ad asciugare; ma come uno straccio tutto su<strong>di</strong>cio, che desta ribrezzo al<br />

solo vederlo e che non lo si tocca neppur più con le mani, ma lo si fa correre coi pie<strong>di</strong>, o, se si prende<br />

con le mani, lo si prende solo con la punta delle <strong>di</strong>ta per non insu<strong>di</strong>ciarle. Ecco come devi comportarti<br />

in comunità per rimanere al tuo posto.<br />

7°) Tu devi tenerti costantemente sprofondata nell’abisso della considerazione del tuo nulla, e stimarti<br />

indegna <strong>di</strong> tutto ciò che ti si dà.<br />

8°) Non opporti per niente a ciò che <strong>di</strong> te vuole fare l’Amore; se anche ti faccio delle grazie gran<strong>di</strong>,<br />

ricevile con umiltà. Io ho creato il mondo dal niente; nel mondo c’è per esempio, il sole, e quanto<br />

serve il sole! E c’è anche un piccolo moscerino; tutti e due li ho creati Io e tutti e due servono alla Mia<br />

gloria. Non <strong>di</strong>sprezzare nessuna grazia, neppure la più piccola: falle valere tutte, ma per amore. E poi<br />

non farti sentire. Quand’è che una pianta porta frutti o ne dà <strong>di</strong> più? Quando le ra<strong>di</strong>ci si sprofondano<br />

nella terra, e più vanno profonde, meno si vedono, al <strong>di</strong> fuori. Così devi fare tu; nasconderti sempre<br />

più nella vita interiore. Di fuori, vita comune, esatta sì, ma niente <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario; ma nell’interno,<br />

tutto straor<strong>di</strong>nario, cominciando dalla carità e poi l’umiltà e poi la mortificazione.<br />

9°) <strong>La</strong>sciati estrarre dall’Amore quando gli piacerà toglierti dalla terra delle tue miserie, per collocarti<br />

nella corona <strong>di</strong> gloria del Mio dolcissimo <strong>Cuore</strong> per tutta l’eternità.<br />

I <strong>di</strong>amanti quando sono nelle montagne non si vedono, ma non cessano <strong>di</strong> esserci: così le anime Io le<br />

tengo nascoste. Imita anche gli Angeli, che aiutano molto gli uomini, eppure non si fanno sentire.<br />

10°) Infine, finché tu ti terrai inabissata nel tuo niente, il che è ciò che ti attirerà tante grazie, Io sarò sempre<br />

per te un Dio <strong>di</strong> bontà, un Dio <strong>di</strong> misericor<strong>di</strong>a, un Dio <strong>di</strong> amore; ma quel giorno, in cui tu insuperbissi,<br />

Io <strong>di</strong>venterei per te un Dio <strong>di</strong> giustizia. Te lo <strong>di</strong>co, non per spaventarti, ma per avvertirti, perché ti amo<br />

tanto. Se tu pratichi l’umiltà, troverai la pace; se tu la pratichi <strong>di</strong> più, la troverai <strong>di</strong> più, e se tu non vivi<br />

e non respiri che umiltà, sarai così inseguita dal Mio Amore, dalla Mia pre<strong>di</strong>lezione, dai Miei favori<br />

più <strong>di</strong> un ladro ricercato dalla polizia.<br />

Anima religiosa, Io vorrei poterti chiamare la Mia “Umiltà”, e vi riuscirò, se sarai fedele all’Amore.<br />

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