Il Sacro Cuore di Gesù a suor Benigna ... - La Nuova Chiesa

“Fondamento della sapienza è il timore di Dio:
la scienza del santo è intelligenza”
(Prov. 9, 10)
Se vuoi trovare Dio non solo nell’orazione, ma sempre, sii sempre sola con Dio solo, se vuoi gustare Dio
secondo quello che è detto: “Gustate et videte”, sappi amareggiare con lo spirito di mortificazione tutti i
piaceri della natura, e se vuoi essere posseduta da Dio come Dio desidera possederti sii vuota di te.
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Voglio da te, per la tua vita, un’impronta generale di silenzio, un silenzio di amore. Più tu tacerai con le
creature e più ti parlerò al cuore, perché le Mie delizie sono nel parlarti. Quando il Mio Cuore sceglie
un’anima per farla depositaria delle sue grazie, delle finezze del suo amore, delle sue più intime
comunicazioni, la distacca da tutto e particolarmente da se stessa; allora l’Amore è padrone e trova il suo
compiacimento in quell’anima, perché lo lascia fare.
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È una grande grazia la solitudine del cuore, perché dispone l’anima all’intimo scambio con Dio.
Dio Si comunica all’anima a misura che la trova sola e quando la vede separata da tutto, allora la circonda di
Sé. Felice l’anima che si presta con amore al lavoro di un Dio di amore.
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Se un’anima vuole divenire presto interiore, conservare e accrescere in sé questo tesoro, deve:
- amare molto il silenzio;
- darsi a una completa mortificazione;
- darsi pienamente in balìa dell’amore come una paglia sull’acqua;
- tenersi più che può nel santuario del suo cuore per godere di Dio, per parlare a Dio, per udire Dio e darsi
tutta a Dio.
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È proprio delle opere di Dio il compiersi nel silenzio. Guarda nell’ordine della natura come tutto si compie
in silenzio: le piante nascono, crescono, producono frutti abbondanti, tutto in silenzio; nessuno si accorge del
loro svilupparsi; invece gli uomini, quando fanno qualche cosa, come si fanno sentire!
Lo Spirito Santo, quando lavora in un’anima, fa tutto in silenzio; Egli fa un’opera meravigliosa, compie la
santificazione dell’anima senza farsi sentire.
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Un’anima unita a Me, abbandonata in Me, non ha più altri desideri che i Miei.
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Lo Spirito Santo si riposa in un’anima umile, vuota e unita a Dio; bisogna desiderarlo con ardore e salutarlo
nel cuore degli altri.
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Lo Spirito Santo muove le anime fedeli con tanta soavità: esse seguono il Suo impulso. Così, se lo Spirito
Santo dà un’ispirazione, benché brevissima per la durata, l’anima si presti e poi torni pure a ciò che faceva; è
quella pieghevolezza lì che lo Spirito Santo vuole trovare in un’anima fedele per fare la Sua opera di amore.
Egli fa, per la santificazione dell’anima, novantanove e tre quarti, ma quel quarto che manca per fare cento,
bisogna che lo metta l’anima con la sua fedeltà.
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Io ti istruisco con il Mio Spirito di amore che è spirito di pace, e la migliore disposizione per ricevere le
operazioni dello Spirito Santo è l’essere in pace.
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Lo Spirito Santo non turba mai l’anima. Le Sue ispirazioni bisogna seguirle con prontezza, con gioia, con
perseveranza e senza pretese. Io Mi comunicherei di più alle anime se trovassi in loro le disposizioni che
cerco.
Tu stai per ricevere lo Spirito Santo che ti viene dato dal Padre, trasmesso dal Figlio.
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Sei un piccolo niente sprofondato nell’abisso della tua miseria, ma Io ti so trovare. Lo Spirito Santo è spirito
d’amore: conoscendolo, tu Lo stimi di più, tu pensi all’Ospite divino che hai in te e ricorri spesso a Lui.
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Per operare in un’anima, lo Spirito Santo ha bisogno di un distacco assoluto.
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